image_pdfimage_print

75 anni per Confapi Lecco Sondrio: Palataurus gremito per la festa dell’associazione

“75 anni insieme” è il leitmotiv della festa che ha celebrato l’anniversario di fondazione di Confapi Lecco Sondrio svoltasi ieri sera al Palataurus di Lecco alla presenza di 300 persone, imprenditori associati e molte personalità del mondo Confapi a livello regionale e nazionale, come il presidente Cristian Camisa.

 

Quando penso ai 75 anni trascorsi, non posso fare a meno di ricordare tutti coloro che hanno contribuito a costruire ciò che siamo oggi. Pionieri, imprenditori coraggiosi, lavoratori instancabili, visionari che hanno creduto nella possibilità di creare un tessuto industriale e imprenditoriale, solido e prospero nelle nostre province. Era il 14 febbraio 1949 quando una trentina di aziende fondarono Api Lecco. Oggi possiamo dire con estremo orgoglio che Confapi Lecco Sondrio rappresenta circa 500 imprese del nostro territorio. Sono particolarmente orgoglioso che quattro delle trenta aziende che fondarono l’Api sono qui presenti oggi rappresentati dai loro attuali titolari: Trafilerie di Malavedo, Tizzoni e Airoldi (ora Cabagaglio), GB Gerosa e Giuseppe Arrigoni”, dichiara il Presidente di Confapi Lecco Sondrio Enrico Vavassori.
La storia di Confapi nazionale corre in parallelo con quella della territoriale di Lecco – dice il presidente nazionale di Confapi Cristian Camisa – avendo solo due anni di differenza. Per me è un piacere essere qui con voi questa sera a festeggiare, Lecco è da sempre una delle colonne portanti dell’associazione nazionale con le sue imprese sinonimo di eccellenza e esempio anche per il Paese. Un mese fa ho incontrato il presidente della Repubblica Sergio Mattarella e mi ha ringraziato, quindi io ringrazio voi, per il lavoro che facciamo tutti i giorni”.
La serata, allestita in un Palataurus trasformato con riferimenti alla storia della associazione di via Pergola, si è aperto con lo spettacolo teatrale della compagnia Tavolo.02 dal titolo “La nostra storia per il futuro” scritto e diretto da Micol Gabbioni, imprenditrice associata, che ha ripercorso i momenti salienti della storia di Confapi Lecco Sondrio.

Ieri sera si è tenuto l’ultimo atto dei festeggiamenti dell’anniversario che nei mesi precedenti ha coinvolto le scuole del territorio con il concorso “La piccola impresa che vorrei” a cui hanno partecipato 22 imprenditori associati e 450 studenti, di cui è stato realizzato un video e mostrato alla platea.
Ospite a sorpresa della serata il comico Enrico Bertolino che ha chiuso la festa con il suo spettacolo “Non è più il futuro di una volta” durante il quale ha anche dialogato e scherzato con la platea presente.
La serata è terminata con il taglio della torta, realizzata dagli studenti del CFP Aldo Moro di Valmadrera, da parte dei presidenti Vavassori e Camisa e del direttore Marco Piazza.

Tra i momenti più emozionanti, la premiazione delle aziende che hanno fondato l’associazione 75 anni fa e che ancora oggi sono associate.
Aziende fondatrici Api Lecco ancora oggi associate: Gerosa GB di Lecco, Tizzoni e Airoldi di Lecco (ora Cabagaglio di Sirone), Trafilerie di Malavedo (Lecco).
100 anni di fondazione: Ita di Calolziocorte, Metallurgica Frigerio di Villa d’Adda, Tamil di Valgreghentino, Autotrasporti Porro di Erba.
75 anni di fondazione: Adda Ondulati di Annone Brianza, Industria molle minuterie e affini di Sirone, Metallurgica Alta Brianza di Lecco, Trafilerie di Malavedo (Lecco).
50 anni di fondazione: Corbetta Salvatore di Molteno, Losa Pierluigi di Lecco, Officina Meccanica Frigerio di Cesana Brianza, Pozzi Albino di Colico, Profilcastello di Castello Brianza, Tecnofar di Gordona, Tecno-Lario di Lecco, Viti di Lecco, Impianti elettrici Gianola di Lecco.
Iscrizione a Confapi da 50 anni: Industria molle minuterie e affini di Sirone, Micro Motors di Lecco.
Iscrizione a Confapi da 25 anni: IQ2 di Valmadrera, Legnami Malugani di Pasturo, MMP di Olginate, Securemme di Olginate, Tecno Mea di Cisano Bergamasco, Trafileria Fratelli Crotta di Airuno. 

Anna Masciadri
Ufficio stampa
 

Centro Studi: indagine sui mercati esteri

Il Centri Studi Confapi Lombardia ha redatto l’indagine dedicata all’internazionalizzazione delle imprese associate in termini di:
  • aree di interesse, andamenti e difficoltà nell’esportazione di merci e servizi sui mercati internazional
  • la propensione alla delocalizzazione o all’approvvigionamento di materie prime e semilavorati da mercati esteri, i desiderata e le difficoltà riscontrate.
Vi chiediamo di compilare l’indagine entro venerdì 24 maggio.

 
CLICCA QUI  PER COMPILARE L’INDAGINE
 
 

“75 anni insieme” 300 invitati per la festa di Confapi Lecco Sondrio

Mancano due giorni all’evento finale di festeggiamenti per il 75esimo anniversario di fondazione di Confapi Lecco Sondrio.
Tutto esaurito al Palataurus di Lecco dove 300 invitati parteciperanno alla festa dell’Associazione delle piccole e medie imprese che venne fondata il 14 febbraio 1949 da una trentina di aziende del territorio.
Giovedì 23 maggio 2024 si inizierà alle ore 17 con l’Assemblea privata degli associati per l’approvazione del bilancio e la presentazione del bilancio sociale 2023; si proseguirà dalle ore 18.30 con la serata di gala “75 anni insieme” in cui sono previsti, oltre alla cena, uno spettacolo teatrale dedicato alla storia di Confapi Lecco Sondrio, un ospite a sorpresa e le premiazioni delle aziende associate.
Tra i presenti, oltre agli imprenditori associati, anche il presidente nazionale di Confapi Cristian Camisa, il vice-presidente Francesco Napoli e il presidente di Confapi Lombardia Pierluigi Cordua.

Sarà un momento molto importante per la nostra associazione – commenta Enrico Vavassori presidente di Confapi Lecco Sondrio –, di ritrovo, di festeggiamenti, ma soprattutto di celebrazione di una storia rilevante. Compiere 75 anni di attività significa aver percorso un tratto di strada notevole e per noi oggi portare avanti il testimone di chi ci ha preceduto e ha fatto un ottimo lavoro. Siamo molto felici e orgogliosi che così tante nostre aziende abbiano deciso di essere presenti giovedì per festeggiare questo anniversario, significa che c’è ancora voglia di stare insieme e sentirsi parte di un progetto comune. Inoltre, saranno presenti i vertici nazionali e regionali di Confapi, segnale importante che dà la misura di quanto la nostra territoriale sia considerata a livello nazionale”.

Premierato: intervista del presidente Camisa su Il Foglio

Il capo di Confapi ci spiega perché al partito del pil il premierato piace  
 di Giuseppe De Filippi
 
“Se penso ai governi degli ultimi 70 anni mi vengono in mente instabilità, eterogeneità, estrema volatilità delle maggioranze con il fenomeno dei parlamentare transfughi tra partiti e da tutto ciò deriva, come questione centrale e per noi fondamentale, la difficoltà a concepire indirizzi di medio e lungo termine”. Cristian Camisa, presidente di Confapi, parte dall’analisi che è comune a molti imprenditori e che ha caratterizzato nel tempo i tentativi di modificare l’assetto istituzionale e l’organizzazione della politica in Italia.
“Non vogliamo entrare nei meccanismi tecnico-politici, che non toccano a noi – dice al Foglio – ma chiediamo un sistema di governo che permetta di programmare su un orizzonte di 5 anni, e di mettere in questa condizione tutto il paese, dall’imprenditoria alla società civile, dalle rappresentanze alle famiglie. Fino a oggi questo ci è mancato, perché abbiamo avuto governi dalla durata media di 14 mesi. Invece, un governo che non solo duri 5 anni, ma nel quale il presidente del consiglio sappia di poter contare su quella durata e su una ragionevole stabilità politica, significherebbe per noi finalmente la possibilità di poter vedere quella politica industriale che in Italia manca da troppi anni, consentirebbe di avere interlocuzioni continue su progetti che cominciano e non finiscono dopo mesi. Per un imprenditore sarebbe qualcosa di abituale, di familiare, perché significherebbe trasporre nel modo di funzionare della politica e dell’amministrazione ciò che normalmente facciamo nelle nostre aziende. Se posso provare uno slogan direi che vorremmo una politica imprenditrice”.

Tentativi, però, ce ne sono stati in passato, anche con un consistente aiuto impegno da parte delle associazioni d’impresa, ma l’ambita stabilità non è arrivata, almeno nelle forme auspicate da molti, con i progetti di ingegneria istituzionale mai realizzati davvero. Perché questa volta dovrebbe essere quella giusta?
“Perché l’elezione diretta del presidente del consiglio porta l’impossibilità di creare, via via, maggioranze parlamentari alternative, che poi è ciò che è accaduto sempre negli ultimi anni, in ogni legislatura. E questo per noi è un valore aggiunto della riforma in discussione, sempre tenendo la stabilità come fattore fondamentale. Poi è chiaro che qualsiasi progetti definito sulla carta andrà verificato, come dire, sul campo, cioè nella concreta gestione dell’attività di governo e nei rapporti tra governo e parlamento. Ma sono convinto che questa volta si sia impostato il lavoro di riscrittura istituzionale in un modo efficace e che consente un proficuo dialogo con le associazioni. Con la stabilità avremmo anche una specie di riforma implicita, dando prospettiva e quindi maggiore senso e operatività all’interlocuzione tra governo e associazioni e questa è la migliore strada per favorire la crescita del paese”.

A proposito di dialogo, come sta avvenendo ora quello tra voi rappresentanti del mondo delle imprese e i promotori politici della riforma istituzionale?
“In questa fase, lo dico in termini generale, noto una consapevolezza specifica dell’importanza di ascoltare il nostro mondo, cioè quello della piccola e media industria. Per troppi anni se ne è parlato come spina dorsale del paese, lasciando però le politiche concrete orientate sempre verso la grande industria. Forse qualcosa è cambiato anche perché ora si è verificato come la flessibilità del nostro mondo imprenditoriale sia servita al sistema paese per crescere. E credo che questa esperienza positiva abbia portato la politica ad un ascolto più attento delle nostre esigenze. Ma, ripeto, serve stabilità. Gli interlocutori devono essere gli stessi nel tempo. Pensate solo al gap energetico, con un costo medio del 20% in più rispetto ai nostri vicini concorrenti, o alla penuria infrastrutturale, che comporta perdita di punti di Pil. Tutto questo può essere affrontato solo in un quadro di dialogo nel sistema paese, ma con la premessa della stabilità”.

Quando la partita per le riforme istituzionali entrerà nel vivo, con i passaggi parlamentari e con la possibile sfida referendaria, voi sarete in campo?
“Auspico che non ci siano vincoli per impedire la riforma e che però nello stesso tempo vengano anche ascoltate le preoccupazioni che vengono da alcune parti, e su questo dobbiamo tutti avere come riferimento le parole recentissime del presidente Sergio Mattarella. Ma con l’impegno di tutti si potrà arrivare all’obiettivo. Noi continueremo a chiedere, anche stando di lato nelle battaglie politiche, che la riforma punti alla stabilizzazione dei governi”.