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I tubi di Tecnofar Ordini in frenata

La Provincia di venerdì 24 maggio, doppia pagina sulla nostra associata Tecnofar. 




75 anni per Confapi Lecco Sondrio: Palataurus gremito per la festa dell’associazione

“75 anni insieme” è il leitmotiv della festa che ha celebrato l’anniversario di fondazione di Confapi Lecco Sondrio svoltasi ieri sera al Palataurus di Lecco alla presenza di 300 persone, imprenditori associati e molte personalità del mondo Confapi a livello regionale e nazionale, come il presidente Cristian Camisa.

 

Quando penso ai 75 anni trascorsi, non posso fare a meno di ricordare tutti coloro che hanno contribuito a costruire ciò che siamo oggi. Pionieri, imprenditori coraggiosi, lavoratori instancabili, visionari che hanno creduto nella possibilità di creare un tessuto industriale e imprenditoriale, solido e prospero nelle nostre province. Era il 14 febbraio 1949 quando una trentina di aziende fondarono Api Lecco. Oggi possiamo dire con estremo orgoglio che Confapi Lecco Sondrio rappresenta circa 500 imprese del nostro territorio. Sono particolarmente orgoglioso che quattro delle trenta aziende che fondarono l’Api sono qui presenti oggi rappresentati dai loro attuali titolari: Trafilerie di Malavedo, Tizzoni e Airoldi (ora Cabagaglio), GB Gerosa e Giuseppe Arrigoni”, dichiara il Presidente di Confapi Lecco Sondrio Enrico Vavassori.
La storia di Confapi nazionale corre in parallelo con quella della territoriale di Lecco – dice il presidente nazionale di Confapi Cristian Camisa – avendo solo due anni di differenza. Per me è un piacere essere qui con voi questa sera a festeggiare, Lecco è da sempre una delle colonne portanti dell’associazione nazionale con le sue imprese sinonimo di eccellenza e esempio anche per il Paese. Un mese fa ho incontrato il presidente della Repubblica Sergio Mattarella e mi ha ringraziato, quindi io ringrazio voi, per il lavoro che facciamo tutti i giorni”.
La serata, allestita in un Palataurus trasformato con riferimenti alla storia della associazione di via Pergola, si è aperto con lo spettacolo teatrale della compagnia Tavolo.02 dal titolo “La nostra storia per il futuro” scritto e diretto da Micol Gabbioni, imprenditrice associata, che ha ripercorso i momenti salienti della storia di Confapi Lecco Sondrio.

Ieri sera si è tenuto l’ultimo atto dei festeggiamenti dell’anniversario che nei mesi precedenti ha coinvolto le scuole del territorio con il concorso “La piccola impresa che vorrei” a cui hanno partecipato 22 imprenditori associati e 450 studenti, di cui è stato realizzato un video e mostrato alla platea.
Ospite a sorpresa della serata il comico Enrico Bertolino che ha chiuso la festa con il suo spettacolo “Non è più il futuro di una volta” durante il quale ha anche dialogato e scherzato con la platea presente.
La serata è terminata con il taglio della torta, realizzata dagli studenti del CFP Aldo Moro di Valmadrera, da parte dei presidenti Vavassori e Camisa e del direttore Marco Piazza.

Tra i momenti più emozionanti, la premiazione delle aziende che hanno fondato l’associazione 75 anni fa e che ancora oggi sono associate.
Aziende fondatrici Api Lecco ancora oggi associate: Gerosa GB di Lecco, Tizzoni e Airoldi di Lecco (ora Cabagaglio di Sirone), Trafilerie di Malavedo (Lecco).
100 anni di fondazione: Ita di Calolziocorte, Metallurgica Frigerio di Villa d’Adda, Tamil di Valgreghentino, Autotrasporti Porro di Erba.
75 anni di fondazione: Adda Ondulati di Annone Brianza, Industria molle minuterie e affini di Sirone, Metallurgica Alta Brianza di Lecco, Trafilerie di Malavedo (Lecco).
50 anni di fondazione: Corbetta Salvatore di Molteno, Losa Pierluigi di Lecco, Officina Meccanica Frigerio di Cesana Brianza, Pozzi Albino di Colico, Profilcastello di Castello Brianza, Tecnofar di Gordona, Tecno-Lario di Lecco, Viti di Lecco, Impianti elettrici Gianola di Lecco.
Iscrizione a Confapi da 50 anni: Industria molle minuterie e affini di Sirone, Micro Motors di Lecco.
Iscrizione a Confapi da 25 anni: IQ2 di Valmadrera, Legnami Malugani di Pasturo, MMP di Olginate, Securemme di Olginate, Tecno Mea di Cisano Bergamasco, Trafileria Fratelli Crotta di Airuno. 

Anna Masciadri
Ufficio stampa
 




75 anni Confapi Lecco Sondrio, serata finale da applausi

L’articolo pubblicato da Lecconotizie con la gallery fotografica della serata.

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Sicurezza e Salute: 31 maggio, giornata mondiale senza tabacco

In occasione della Giornata Mondiale Senza Tabacco del 31 maggio 2024, ATS Brianza propone un’attività di sensibilizzazione sulla dipendenza da tabacco.
 
Si tratta di un webinar gratuito:
Venerdì 31 maggio
ore 14:30
SFUMIAMO: PSICOLOGIA DELLA DISASSUEFAZIONE
 
Oggi il fumo rappresenta la seconda causa di morte evitabile nel mondo e, in Italia, i consumi dei nuovi dispositivi di fumo come sigarette elettroniche, puff e dei prodotti a tabacco riscaldato continuano ad aumentare, soprattutto tra i più giovani.
 
Integrando iniziative di cessazione del fumo nei programmi WHP (Workplace Health Promotion), le aziende possono contribuire significativamente a migliorare la salute e il benessere dei loro dipendenti, riducendo l’incidenza di malattie correlate al fumo come malattie cardiovascolari, tumori e malattie respiratorie.
 
Grazie alla collaborazione con LILT Milano Monza Brianza, durante il webinar gratuito uno psicologo esperto spiegherà i meccanismi e le dinamiche psicologiche legate al consumo di tabacco. L’obiettivo di questo incontro è di contrastare la dipendenza da fumo attraverso il rafforzamento di life skills personali.
Smettere di fumare è una scelta che cambia la vita.
 
Per partecipare al webinar occorre registrarsi: https://events.teams.microsoft.com/event/12d9d97e-c948-4bf5-bd54-adf7bae36f3b@621d034a-feca-4efd-b066-8f2dda01ac8e
 
Il webinar è destinato a tutte le aziende del territorio Monza Brianza e Lecco.
In allegato si trova la locandina dell’evento.

(SN/am)
 




Proroga “Sugar tax” e “Plastic tax”

Il Ddl di conversione in legge del D.L.n. 39/2024 ha nuovamente differito l’efficacia dell’imposta sulle bevande edulcorate (c.d. “sugar tax”), nonché l’efficacia dell’imposta sul consumo dei manufatti in plastica con singolo impiego (c.d. “plastic tax”) che prenderanno il via, rispettivamente, dal 1° luglio 2025 e dal 1° luglio 2026.

Si analizzano di seguito i punti salienti delle due discipline istituite al fine di promuovere, attraverso lo strumento dell’imposizione fiscale, un disincentivo nell’utilizzo comune dei prodotti di materiale plastico e di favorire, al tempo stesso, la progressiva riduzione della produzione, e quindi del consumo di manufatti di plastica monouso, nonché un disincentivo al consumo delle poco salutari bevande zuccherate.

Sugar tax

L’imposta sul consumo delle bevande analcoliche edulcorate (c.d. “sugar tax”) è stata istituita dall’art. 1, commi 661-676, della Legge 27 dicembre 2019, n. 160, come modificato dall’art. 1, comma 1086 , della Legge 30 dicembre 2020, n. 178 (Legge di Bilancio 2021).

Per bevande edulcorate si intendono i prodotti finiti e prodotti predisposti per essere utilizzati come tali previa diluizione, rientranti nelle voci NC 2009 e 2202 della nomenclatura combinata dell’UE (succhi di frutta, compresi i mosti di uva, o di ortaggi e legumi, nonché le acque minerali e le acque gassate), condizionati per la vendita e destinati al consumo alimentare umano:

  • ottenuti con l’aggiunta di edulcoranti, ossia qualsiasi sostanza, di origine naturale o sintetica, in grado di conferire sapore dolce alle bevande;
  • aventi un titolo alcolometrico inferiore o uguale a 1,2 per cento in volume.
Sono esenti dall’imposta le bevande edulcorate il cui contenuto complessivo di edulcoranti è inferiore o uguale, rispettivamente (art. 1 , comma 666, della Legge n. 160/2019):
  • 25 grammi per litro, nel caso di prodotti finiti;
  • 125 grammi per chilogrammo, nel caso di prodotti da diluire.
Plastic tax

Sempre la Legge di Bilancio 2020 (Legge n. 160/2019), con l’art. 1 , commi 634-658 ha istituito l’imposta sul consumo dei manufatti con singolo impiego (MACSI) che hanno o sono destinati ad avere funzione di contenimento, protezione, manipolazione o consegna di merci o di prodotti alimentari.

I MACSI che possono essere anche in forma di fogli, pellicole o strisce ed hanno le seguenti caratteristiche:

  • sono realizzati con l’impiego, anche parziale, di materie plastiche costituite da polimeri organici di origine sintetica;
  • non sono ideati, progettati o immessi sul mercato per compiere più trasferimenti durante il loro ciclo di vita o per essere riutilizzati per lo stesso scopo per il quale sono stati ideati.
Come anticipato in premessa, dopo le modifiche approvate in Commissione Finanze, l’efficacia delle misure in argomento sarà demandata:
  • al 1° luglio 2025, per la “sugar tax”;
  • al 1° luglio 2026, per la “plastic tax”.
Venendo in contro alle richieste degli operatori che denunciavano le difficoltà di implementazione del tributo e il rischio di ricadute occupazionali per i settori interessati.

(MF/ms)




Registro dei titolari effettivi: operatività sospesa fino al 19 settembre

Con le ordinanze pubblicate il 17 maggio (nn. 1849, 1850, 1851, 1852 e 1853), il Consiglio di Stato ha accolto le richieste cautelari presentate da diverse associazioni fiduciarie contro le sentenze del TAR dello scorso 9 aprile, sospendendone l’esecutività, e ha fissato per la trattazione del merito dei ricorsi in appello le udienze pubbliche del 19 settembre 2024.

Come si ricorderà, una prima sospensione del Registro era avvenuta a pochi giorni dalla scadenza originaria fissata all’11 dicembre 2023, a causa dell’ordinanza n. 8083/2023, emessa il 7 dicembre dalla sezione quarta del TAR del Lazio, che aveva accolto l’istanza cautelare di sospensione presentata da diverse associazioni fiduciarie nei confronti del MIMIT, della Presidenza del Consiglio dei Ministri e del Ministero dell’Economia e delle finanze, nonché dell’Unione italiana delle Camere di commercio.

Il Tribunale amministrativo aveva successivamente dichiarato infondati tali ricorsi con le sentenze pubblicate il 9 aprile 2024.

Sulla questione Assofiduciaria era intervenuta con un comunicato diffuso il 24 aprile, dove rendeva noto di aver ricevuto la notizia che diverse Camere di Commercio, “in modo disorganico tra di loro”, dopo aver ricevuto la pratica telematica della titolarità effettiva in relazione a mandati fiduciari “standard” nella sezione speciale del Registro dei trust e degli istituti giuridici affini, avevano risposto comunicando il preavviso di rifiuto ai sensi dell’art. 10-bis della L. n. 241/1990, ovvero invitando a regolarizzare la comunicazione.

Nelle ordinanze pubblicate si sottolinea come le questioni prospettate dalle parti risultino di particolare complessità ed esigano “l’approfondimento proprio della fase di merito, in specie in relazione alle tematiche di conformità della normativa interna al diritto unionale”.

Inoltre, si legge nei documenti, in difetto di misura cautelare, i soggetti appellanti sarebbero onerati “del complesso di adempimenti previsti dalla normativa in questione e della rilevazione dei dati, attività che, all’esito della fase di merito, potrebbero risultare non legittimamente imposte”.

Le ordinanze del Consiglio di Stato in esame hanno importanti ricadute sotto il profilo strettamente operativo.

In primo luogo, è noto a tutti che in costanza della precedente sospensiva disposta dal TAR molte Camere di commercio territoriali hanno continuato ad accettare sia le pratiche di comunicazione che quelle di variazione della titolarità effettiva, consentendo in tal modo l’ulteriore popolamento del Registro.

È altrettanto noto che, a seguito della sentenza di rigetto emessa dal TAR lo scorso 9 aprile, il MIMIT ha fissato all’11 aprile 2024 la scadenza del termine per la trasmissione delle pratiche del titolare effettivo, di fatto creando i presupposti per l’applicazione delle sanzioni in misura ridotta per coloro i quali avessero effettuato la comunicazione nei 30 giorni successivi alla predetta scadenza.

La nuova sospensiva disposta dal Consiglio di Stato interviene dunque a termini scaduti.

È lecito chiedersi, di conseguenza, se le Camere di commercio siano legittimate ad accettare comunicazioni in pendenza del termine previsto per la decisione nel merito da parte del Consiglio di Stato oppure, come già avrebbero dovuto fare nelle more della precedente sospensiva, sospendere qualsivoglia operatività relativa al Registro.

Non va dimenticato, infatti, che la decisione pendente ha ad oggetto l’operatività stessa del Registro che, nel frattempo, continua però a popolarsi.

Quanto appena detto introduce un ulteriore tema di discussione in merito all’accreditamento per la consultazione, già attivo anche per alcune categorie professionali come, ad esempio, quella dei commercialisti: sotto questo aspetto ci si interroga sulla valenza assunta, pendente iudicio, dalle risultanze di un Registro a supporto degli adempimenti di adeguata verifica della clientela. Di conseguenza, è verosimile attendersi nell’immediato un’interruzione degli accessi al Registro.

Da ultimo, non sarà sfuggito ad aziende e commercialisti impegnati nelle attività di deposito dei bilanci che la possibilità di confermare i dati del titolare effettivo in tale occasione non è ancora operativa, in quanto non risulta disponibile il tasto “conferma” nell’applicativo DIRE. A parere di Infocamere ciò è coerente con la circostanza che la conferma contestuale al deposito del bilancio, che è una possibilità e non un obbligo, deve in ogni caso rispettare il termine dei 12 mesi dalla prima comunicazione o dall’ultima comunicazione di variazione o conferma.

Ne discende che laddove tale termine non sia rispettato le Camere di commercio potranno applicare la sanzione per deposito tardivo. In assenza del tasto “conferma”, il relativo adempimento può essere assolto facoltativamente con apposita pratica in DIRE, ovviamente previo pagamento dei diritti di segreteria.
 

(MF/ms)




Crediti imposta investimenti 4.0: nuove modalità per chiedere la compensazione

Ai fini dell’agevolazione, la data da prendere in considerazione è quella del primo impegno vincolante a effettuare l’ordine.

Lo ha chiarito il Gestore dei servizi energetici con alcune FAQ pubblicate sul proprio sito web.

Con avviso del 16 maggio 2024 il GSE rende noto, inoltre, il cambio delle modalità per l’invio dei moduli per la compensazione dei crediti d’imposta: dalla mezzanotte di venerdì 17 maggio 2024 è stata infatti disabilitata la modalità di invio dei moduli tramite PEC ed è possibile presentare la richiesta di compensazione unicamente attraverso il portale Area Clienti, attivo dalle ore 10:00 del 18 maggio.

Inizio dell’investimento e anno di completamento

Con riferimento al “Periodo di realizzazione degli investimenti” il GSE chiarisce che:

  • la data iniziale: deve coincidere con la data del primo impegno giuridicamente vincolante che rende gli investimenti irreversibili (così come riportato nei moduli),
  • la data finale: deve coincidere con la data (presunta in caso di comunicazione preventiva) di completamento degli investimenti.
Sciolto, quindi, il nodo legato all’imputazione temporale dell’investimento.

Non sarà più applicabile la modalità consolidatasi nel recente passato per cui l’investimento si riteneva effettuato nell’anno in cui veniva effettuato l’ordine e pagato il 20% di acconto, anche ultimato in seguito entro le date previste per il c.d. “termine lungo” fissato dalle normative che si sono succedute nel tempo.

Modalità per richiedere la compensazione dei crediti d’imposta

Il GSE chiarisce che dalle ore 10.00 del 18 maggio 2024 sul sito del GSE è attiva una nuova funzionalità semplificata che permetterà l’invio dei moduli tramite portale.

Attraverso la registrazione all’Area Clienti, accedendo all’applicazione “Transizione 4.0 – Accedi ai questionari” e selezionando la tipologia di investimento, sarà possibile compilare in pochi passaggi il modulo per la compensazione dei crediti d’imposta.

All’interno del portale sarà disponibile la guida per la compilazione dei moduli.

Le tipologie di investimento sono:

  • investimenti in beni strumentali nuovi, funzionali alla trasformazione tecnologica e digitale delle imprese;
  • investimenti in attività di ricerca e sviluppo, innovazione tecnologica, design e ideazione estetica.
Ricordiamo che sui moduli deve necessariamente essere apposta la firma elettronica qualificata da parte del Rappresentante Legale o di uno dei Rappresenti Legali, il cui certificato digitale deve essere in corso di validità e rilasciato da un prestatore di servizi fiduciari accreditato AgID (https://www.agid.gov.it/piattaforme/firma-elettronica-qualificata/certificati).

Il sistema per la compilazione dei moduli (SIAD) è ottimizzato per browser Chrome, Firefox e IE10 ma supporta, per l’apertura e la compilazione dei pdf, esclusivamente Adobe Reader 9.1 e superiori. Se richiesto, sarà necessario autorizzare l’esecuzione di Javascript.

La richiesta di compensazione va inviata:

  • sia in via preventiva che in via consuntiva, per gli investimenti che si intende effettuare a partire dal 30 marzo 2024;
  • esclusivamente in via consuntiva, per gli investimenti in beni strumentali nuovi effettuati dal 1° gennaio 2023 al 29 marzo 2024 e per gli investimenti in attività di ricerca e sviluppo, innovazione tecnologica, design e ideazione estetica effettuati dal 1° gennaio 2024 al 29 marzo 2024.
Come anticipato, mentre fino alla mezzanotte di venerdì 17 maggio 2024 l’invio dei moduli poteva avvenire anche tramite PEC all’indirizzo transizione4@pec.gse.it, oggi è possibile presentare la richiesta di compensazione unicamente attraverso il portale Area Clienti, attivo dalle ore 10.00 del 18 maggio 2024.

(MF/ms)
 




Centro Studi: indagine sui mercati esteri

Il Centri Studi Confapi Lombardia ha redatto l’indagine dedicata all’internazionalizzazione delle imprese associate in termini di:
  • aree di interesse, andamenti e difficoltà nell’esportazione di merci e servizi sui mercati internazional
  • la propensione alla delocalizzazione o all’approvvigionamento di materie prime e semilavorati da mercati esteri, i desiderata e le difficoltà riscontrate.
Vi chiediamo di compilare l’indagine entro venerdì 24 maggio.

 
CLICCA QUI  PER COMPILARE L’INDAGINE
 
 




“75 anni insieme” 300 invitati per la festa di Confapi Lecco Sondrio

Mancano due giorni all’evento finale di festeggiamenti per il 75esimo anniversario di fondazione di Confapi Lecco Sondrio.
Tutto esaurito al Palataurus di Lecco dove 300 invitati parteciperanno alla festa dell’Associazione delle piccole e medie imprese che venne fondata il 14 febbraio 1949 da una trentina di aziende del territorio.
Giovedì 23 maggio 2024 si inizierà alle ore 17 con l’Assemblea privata degli associati per l’approvazione del bilancio e la presentazione del bilancio sociale 2023; si proseguirà dalle ore 18.30 con la serata di gala “75 anni insieme” in cui sono previsti, oltre alla cena, uno spettacolo teatrale dedicato alla storia di Confapi Lecco Sondrio, un ospite a sorpresa e le premiazioni delle aziende associate.
Tra i presenti, oltre agli imprenditori associati, anche il presidente nazionale di Confapi Cristian Camisa, il vice-presidente Francesco Napoli e il presidente di Confapi Lombardia Pierluigi Cordua.

Sarà un momento molto importante per la nostra associazione – commenta Enrico Vavassori presidente di Confapi Lecco Sondrio –, di ritrovo, di festeggiamenti, ma soprattutto di celebrazione di una storia rilevante. Compiere 75 anni di attività significa aver percorso un tratto di strada notevole e per noi oggi portare avanti il testimone di chi ci ha preceduto e ha fatto un ottimo lavoro. Siamo molto felici e orgogliosi che così tante nostre aziende abbiano deciso di essere presenti giovedì per festeggiare questo anniversario, significa che c’è ancora voglia di stare insieme e sentirsi parte di un progetto comune. Inoltre, saranno presenti i vertici nazionali e regionali di Confapi, segnale importante che dà la misura di quanto la nostra territoriale sia considerata a livello nazionale”.




Premierato: intervista del presidente Camisa su Il Foglio

Il capo di Confapi ci spiega perché al partito del pil il premierato piace  
 di Giuseppe De Filippi
 
“Se penso ai governi degli ultimi 70 anni mi vengono in mente instabilità, eterogeneità, estrema volatilità delle maggioranze con il fenomeno dei parlamentare transfughi tra partiti e da tutto ciò deriva, come questione centrale e per noi fondamentale, la difficoltà a concepire indirizzi di medio e lungo termine”. Cristian Camisa, presidente di Confapi, parte dall’analisi che è comune a molti imprenditori e che ha caratterizzato nel tempo i tentativi di modificare l’assetto istituzionale e l’organizzazione della politica in Italia.
“Non vogliamo entrare nei meccanismi tecnico-politici, che non toccano a noi – dice al Foglio – ma chiediamo un sistema di governo che permetta di programmare su un orizzonte di 5 anni, e di mettere in questa condizione tutto il paese, dall’imprenditoria alla società civile, dalle rappresentanze alle famiglie. Fino a oggi questo ci è mancato, perché abbiamo avuto governi dalla durata media di 14 mesi. Invece, un governo che non solo duri 5 anni, ma nel quale il presidente del consiglio sappia di poter contare su quella durata e su una ragionevole stabilità politica, significherebbe per noi finalmente la possibilità di poter vedere quella politica industriale che in Italia manca da troppi anni, consentirebbe di avere interlocuzioni continue su progetti che cominciano e non finiscono dopo mesi. Per un imprenditore sarebbe qualcosa di abituale, di familiare, perché significherebbe trasporre nel modo di funzionare della politica e dell’amministrazione ciò che normalmente facciamo nelle nostre aziende. Se posso provare uno slogan direi che vorremmo una politica imprenditrice”.

Tentativi, però, ce ne sono stati in passato, anche con un consistente aiuto impegno da parte delle associazioni d’impresa, ma l’ambita stabilità non è arrivata, almeno nelle forme auspicate da molti, con i progetti di ingegneria istituzionale mai realizzati davvero. Perché questa volta dovrebbe essere quella giusta?
“Perché l’elezione diretta del presidente del consiglio porta l’impossibilità di creare, via via, maggioranze parlamentari alternative, che poi è ciò che è accaduto sempre negli ultimi anni, in ogni legislatura. E questo per noi è un valore aggiunto della riforma in discussione, sempre tenendo la stabilità come fattore fondamentale. Poi è chiaro che qualsiasi progetti definito sulla carta andrà verificato, come dire, sul campo, cioè nella concreta gestione dell’attività di governo e nei rapporti tra governo e parlamento. Ma sono convinto che questa volta si sia impostato il lavoro di riscrittura istituzionale in un modo efficace e che consente un proficuo dialogo con le associazioni. Con la stabilità avremmo anche una specie di riforma implicita, dando prospettiva e quindi maggiore senso e operatività all’interlocuzione tra governo e associazioni e questa è la migliore strada per favorire la crescita del paese”.

A proposito di dialogo, come sta avvenendo ora quello tra voi rappresentanti del mondo delle imprese e i promotori politici della riforma istituzionale?
“In questa fase, lo dico in termini generale, noto una consapevolezza specifica dell’importanza di ascoltare il nostro mondo, cioè quello della piccola e media industria. Per troppi anni se ne è parlato come spina dorsale del paese, lasciando però le politiche concrete orientate sempre verso la grande industria. Forse qualcosa è cambiato anche perché ora si è verificato come la flessibilità del nostro mondo imprenditoriale sia servita al sistema paese per crescere. E credo che questa esperienza positiva abbia portato la politica ad un ascolto più attento delle nostre esigenze. Ma, ripeto, serve stabilità. Gli interlocutori devono essere gli stessi nel tempo. Pensate solo al gap energetico, con un costo medio del 20% in più rispetto ai nostri vicini concorrenti, o alla penuria infrastrutturale, che comporta perdita di punti di Pil. Tutto questo può essere affrontato solo in un quadro di dialogo nel sistema paese, ma con la premessa della stabilità”.

Quando la partita per le riforme istituzionali entrerà nel vivo, con i passaggi parlamentari e con la possibile sfida referendaria, voi sarete in campo?
“Auspico che non ci siano vincoli per impedire la riforma e che però nello stesso tempo vengano anche ascoltate le preoccupazioni che vengono da alcune parti, e su questo dobbiamo tutti avere come riferimento le parole recentissime del presidente Sergio Mattarella. Ma con l’impegno di tutti si potrà arrivare all’obiettivo. Noi continueremo a chiedere, anche stando di lato nelle battaglie politiche, che la riforma punti alla stabilizzazione dei governi”.