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Confapi lancia Asia Help Desk per imprese che vogliono crescere in mercato asiatico

Confapi ha recentemente inaugurato un nuovo servizio, l’Asia Help Desk, concepito per supportare le imprese italiane nel loro percorso di crescita ed espansione nel mercato asiatico. Questo desk rappresenta un punto di riferimento per tutte le Pmi che desiderano ampliare i propri interessi nel continente asiatico.

L’Asia Help Desk si rivolge sia alle associazioni territoriali dislocate su tutto il territorio nazionale, sia alle singole imprese aderenti al sistema Confapi interessate ad esplorare le opportunità nei paesi asiatici. Il servizio offre una vasta gamma di supporti mirati: Informazioni sulle attività internazionali: Il desk fornirà dettagliate informazioni sulle dinamiche del mercato asiatico e sulle opportunità di business. Supporto amministrativo-burocratico: Saranno offerti servizi di assistenza per risolvere problemi legati a questioni doganali ed altre pratiche amministrative. Webinar e incontri formativi: Saranno organizzati webinar per presentare le opportunità disponibili e incontri formativi per preparare le aziende alle sfide del mercato asiatico. Iniziative promozionali: L’Asia Help Desk organizzerà iniziative promozionali in loco, inclusa la partecipazione a fiere internazionali nei paesi target, per facilitare l’ingresso delle imprese italiane nei mercati asiatici.

Con questo nuovo servizio, Confapi mira a fornire alle imprese italiane gli strumenti necessari per affrontare con successo il processo di internazionalizzazione in Asia, promuovendo così la crescita e l’espansione del business italiano in uno dei mercati più dinamici e promettenti al mondo.

Le aziende interessate possono contattare l’Asia Help Desk tramite l’indirizzo email dedicato: asiahelpdeskconfapi@confapi.org

Materie prime. Camisa: decreto importante ma va migliorato

“Come Confapi siamo stati i primi a sollevare il tema delle materie prime e delle terre rare, elementi essenziali per garantire la competitività delle nostre industrie. Il decreto presentato oggi dal Governo in Consiglio dei Ministri con cui si rilancia la volontà di puntare sull’estrazione e il riciclo delle materie prime strategiche, quelle che servono principalmente per le transizioni verde e digitale, per la difesa e per il settore aerospaziale, è un primo passo nella direzione da sempre da noi auspicata. Senza approvvigionamenti e scorte di queste materie prime, infatti, il sistema industriale nei prossimi mesi rischierebbe lo stop. Riteniamo tuttavia che l’attività di estrazione mineraria prevista in Italia debba conferire priorità anche all’estrazione e raffinazione di quei minerali non esclusivamente legati alle applicazioni green ma che abbiano un valore strategico per l’industria italiana nel suo complesso. Quello che è strategico per l’Europa non è detto lo sia anche per l’Italia”. Lo dichiara il Presidente di Confapi, Cristian Camisa.
“Tra le altre criticità che ravvisiamo all’interno del decreto – puntualizza Camisa – al di là delle aliquote da destinare al Governo, non è inoltre previsto il diritto di prelazione sull’estrazione mineraria da parte del Governo in caso di estrema carenza nel mercato. Inoltre, non è fatto alcun accenno alla prospettiva di vincolare l’attività di estrazione alla creazione di una filiera che contempli anche la produzione di beni ad alto valore aggiunto. Ad esempio la maggior parte dei Paesi africani, notoriamente ricchi di materie prime, ha rivisto negli ultimi anni la regolamentazione mineraria autorizzando lo sfruttamento delle miniere alla creazione di una filiera che produca manufatti ad alto valore aggiunto. Il rischio è quello insomma dell’auto-depredamento”.
Per il Presidente di Confapi “è poi necessario prestare maggiore attenzione sulla categoria dei rottami non ferrosi comparto dove già ora esiste una forte carenza di mercato. L’attenzione viene invece tutta destinata al rottame ferroso che attualmente vive una condizione di surplus che muterà in deficit solo nei prossimi anni quando il settore siderurgico europeo adotterà interamente la tecnologia a forno elettrico. Produrre ora una regolamentazione eccessivamente stringente sul rottame ferroso se da un lato produrrà un indubbio vantaggio alle acciaierie a forno elettrico dall’altro rischia di distruggere il settore della raccolta e distribuzione del rottame composto da centinaia di Pmi. La dorsale dell’economia italiana, infatti, poggia proprio sul comparto della trasformazione e non della produzione di acciaio che certo è strategica ma non per questo deve fagocitare gli altri settori”.
“Il provvedimento mira a incentivare e regolamentare l’attività mineraria all’interno del Paese. Malgrado la diffusa presenza di giacimenti – conclude Camisa – sarà impossibile ottenere una reale resilienza dell’attività di approvvigionamento del sistema produttivo basandosi solo sulle ricchezze contenute nel sottosuolo nazionale. Occorre in quest’ottica dotare in Paese di un veicolo che attui attività di natura mineraria all’estero sia in ambito terreste sia in ambito sottomarino”.