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Collettiva Confapi alla fiera Msv a Brno

L’Ufficio estero di Confapi Brescia organizza lo stand in collettiva di Confapi nazionale all’edizione 2024 di MSV a Brno e delle fiere tecnologiche IMT, Plastex, Welding, Fond-Ex e Profintech che si svolgono in contemporanea.

La fiera MSV rappresenta il principale evento internazionale della subfornitura meccanica dell’Europa centrale con una partecipazione annuale di oltre 1.300 espositori e 60.000 visitatori. Oltre il 50% degli espositori e il 16% dei visitatori proviene dall’estero. Sono rappresentate tutte le aree chiave dell’industria metalmeccanica ed elettrotecnica.

Per partecipare alla fiera bisogna inviare la scheda di adesione (scaricabile in allegato) a estero@confapi.org

 

 

Ccnl Legno Unital Confapi: accordo di rinnovo

Si informa le aziende del comparto del legno, del sughero, del mobile e dell’arredamento nonché le industrie boschive e forestali che il 9 aprile 2024 è stato sottoscritto un accordo di rinnovo del CCNL LEGNO UNITAL CONFAPI tra le OO.SS. e Unital Confapi, stabilendo i minimi tabellari per il 2024.
Secondo l’accordo, è previsto un aumento del 5.9% (basato sui dati Istat – Ipca non depurata dei costi energetici), che si traduce in un aumento aggiuntivo di 136,55 euro per il parametro 140 (as2).
Sommando questo valore ai 133 euro erogati a dicembre 2023, si ottiene un totale di 269,55 euro di aumento nell’arco di un anno di contratto.

Si riporta in allegato l’ipotesi di accordo.

(FV/fv)

Cbam. Confapi: industrie penalizzate, rivedere meccanismo

Confapi ha realizzato una survey su un campione di imprese del settore della meccanica associate a Confapi Unionmeccanica con la finalità di monitorare l’impatto del Cbam, il Carbon Border Adjustment Mechanism, che si applica ad alcuni prodotti importati e comprendenti sia le merci utilizzate nella produzione sia determinate lavorazioni dei prodotti.
È emerso che, data la complessità delle informazioni richieste dal regolamento europeo, ben il 48% del campione intervistato si è rivolto ad un consulente esterno con costi annuali, quantificabili tra i 3.000 e i 5.000 euro annui. Leggermente inferiore il costo per le imprese che hanno svolto tale attività direttamente in azienda che hanno quantificato i costi tra i 2.500 e i 3.000 euro. Tali costi sono ascrivibili alla dotazione di un sistema di archiviazione dei dati delle bollette doganali da riportare sulle dichiarazioni Cbam, al coinvolgimento dei fornitori extra-UE (che non stanno collaborando), al reperimento dei dati, alla redazione della relazione (per la quale dover formare il personale), alla consulenza trimestrale da parte di un doganalista esperto cui sottoporre la relazione trimestrale prima dell’invio alla Commissione Europea.
Il 58% delle aziende intervistate ha avuto difficoltà a reperire le informazioni richieste dalla relazione. Tra le principali sfide indentificate dalle imprese ci sono la comprensione dei requisiti normativi (il 26% del campione) e l’adattamento ai processi di reportistica (un altro 26%). Per quel che riguarda le imprese industriali esportatrici solo il 22%, al momento, ha valutato l’impatto della norma sul costo finale dei prodotti rispetto ai concorrenti extra-UE non sottoposti al Cbam stesso. Tra queste più del 63% ha valutato un impatto tra il 10% ed il 30% del fatturato, mentre il 27% delle aziende tra il 30% e il 50% del fatturato a causa dell’introduzione di questo meccanismo. 
Confapi è stata la prima associazione a prendere posizione nei mesi scorsi su questa tematica che, se non ricalibrata, potrebbe creare gravissimi danni all’industria italiana. La Confederazione ha sempre sostenuto l’importanza che associazioni datoriali e politica lavorino assieme per la revisione di questo meccanismo. E per questo ha accolto con soddisfazione la mozione approvata oggi a larga maggioranza, a prima firma dell’onorevole Maurizio Casasco approvata oggi alla Camera dei Deputati che impegna il Governo ad attivarsi nelle sedi comunitarie per mitigare gli effetti distorsivi del Cbam. Stiamo andando nella giusta direzione.

 
 

“Helmit” della classe 3C del Badoni vince il concorso “La piccola impresa che vorrei”

La classe 3C dell’Istituto Badoni di Lecco vince la prima edizione del concorso “La piccola impresa che vorrei” con il suo progetto “Helmit, il casco del futuro”, un dispositivo innovativo che racchiude in sé tutti gli apparecchi di sicurezza per i lavoratori ed è costruito con materiali sostenibili ed è alimentato da pannelli solari. Un progetto per cui gli studenti, affiancati dall’imprenditore Andrea Beri della Ita di Calolziocorte e dalla professoressa Silvia Galasso, hanno realizzato anche il prototipo.
Secondo posto per la classe 2A secondaria di primo grado dell’Istituto Don Piero Pointinger de La Valletta Brianza con il progetto “Uno spazio per me, per te, per tutti” dedicato alla creazione di un luogo di aggregazione per tutte le età, affiancata da Giancarlo Ripamonti della Gicar di Merate e dalla professoressa Daniela Colombo.
Terzo posto per “Drive in cinema” realizzato dalla classe 3CSUE dell’Istituto Bertacchi di Lecco, affiancati da Claudio Pigazzini della Sepam di Sala al Barro e dalla professoressa Paola Provenzano.

 

Sono queste le tre classi vincitrici proclamate questa mattina al teatro Cenacolo Francescano di Lecco dove si è tenuta la finale del concorso “La piccola impresa che vorrei” organizzato da Confapi Lecco Sondrio per celebrare i suoi 75 anni di fondazione. Teatro gremito per l’ultimo atto del progetto che ha coinvolto 450 studenti, suddivisi in 22 classi e affiancati da altrettanti imprenditori.

Ha aperto l’evento il presidente di Confapi Lecco Sondrio Enrico Vavassori che ha ringraziato tutti i partecipanti: “Questa prima edizione è andata oltre le nostre aspettative per partecipazione e qualità dei contenuti, ringrazio tutti gli imprenditori e le scuole che hanno aderito al progetto e faccio i complimenti agli studenti per quello che avete realizzato, avete stupito la giuria per l’impegno e la creatività che avete messo nei vostri lavori. Questo concorso vi ha messo in competizione, purtroppo nella vita e nel lavoro è una situazione che vi capiterà spesso. Se oggi però non sarete tra i vincitori non dovete vivere questo risultato come una sconfitta o un fallimento. L’importante è aver partecipato e aver fatto questa esperienza insieme ai vostri compagni e agli insegnanti”.
Sono poi saliti sul palco Laura Silipigni, presidente del Gruppo Giovani di Confapi Lecco Sondrio, in rappresentanza degli imprenditori che hanno aderito al concorso, mentre l’esploratore e motivatore Alex Bellini, ospite della giornata, ha spronato i ragazzi a credere in loro stessi e seguire i loro sogni, senza temere i fallimenti, anzi a prenderli come insegnamento.
Sul palco per le premiazioni i vertici di Confapi Lecco Sondrio che hanno consegnato la targa alle tre classi vincitrici che poi riceveranno tremila euro (primo classificato), duemila euro (secondo classificato) e mille euro (terzo classificato): somme destinate all’acquisto di materiale scolastico.

La giuria composta dagli imprenditori Davide Gianola e Alice Dell’Oca, Anna Masciadri (responsabile comunicazione Confapi Lecco Sondrio), Katia Sala (giornalista) e Maurizio Fiora (esperto di comunicazione) ha motivato così le tre scelte.
“Per il progetto assolutamente inedito, per la concretezza e fattibilità, per aver portato una possibile soluzione a un problema di stretta attualità del mondo del lavoro a livello nazionale, per l’attinenza al 100% con gli obiettivi del concorso, per la completezza nella presentazione, per il rispetto nella totalità dei cinque criteri del regolamento e soprattutto per aver realizzato il prototipo del prodotto, la giuria dichiara vincitore della prima edizione del concorso de “La piccola impresa che vorrei” il progetto “Helmit – Il casco del futuro” realizzato dalla classe 3C dell’Istituto Badoni di Lecco.

“Per l’ottimo lavoro di approccio al progetto analizzando aspetti negativi e positivi delle varie idee proposte dalla classe per poi decidere l’idea finale da realizzare, per la collaborazione con i soggetti del territorio per capire dove collocare l’impresa, per la finalità sociale di aggregazione di persone di età differenti, per l’ampio ventaglio di attività proposte, per l’originalità dei contenuti e la loro presentazione, per gli ottimi aspetti comunicativi e di creatività, la giuria premia con il secondo posto il progetto “Uno spazio per me, per te, per tutti” realizzato dalla classe 2A dell’Istituto Don Piero Pointinger della Valletta Brianza”.

“Per la coerenza dimostrata con gli obiettivi del concorso, per la realizzazione della presentazione video dettagliata nel rappresentare e raccontare un progetto imprenditoriale. Per l’impegno di ricerca a 360 gradi nel reperire informazioni e documentarsi per realizzare la loro “piccola impresa”, per la realizzabilità e l’impegno collettivo dimostrato dalla classe e per aver concepito un progetto originale sul territorio di Lecco e con finalità aggregative, la giuria premia con il terzo posto il progetto “Drive in cinema” della classa 3C SUE dell’Istituto Bertacchi di Lecco”.

Anna Masciadri
Ufficio Stampa