image_pdfimage_print

Camisa a Palazzo Chigi per incontro su piano strutturale bilancio a medio termine

Il Presidente, Cristian Camisa, ha preso parte all’incontro svoltosi nella Sala Verde di Palazzo Chigi, in cui il ministro all’Economia e Finanze, Giancarlo Giorgetti, e il sottosegretario alla Presidenza del Consiglio dei Ministri, Alfredo Mantovano, hanno presentato lo schema di piano strutturale di bilancio a medio termine.

“Il Governo – ha dichiarato Camisa – è chiamato a realizzare un difficile equilibrio: far coesistere le misure di riduzione del deficit con un programma di investimenti e riforme per il Paese a medio termine. Per Confapi sono numerose le priorità in tema di investimenti, a partire dalla questione energetica dove occorre un completo cambiamento nel calcolo del costo energetico per mettere in condizioni le nostre imprese di continuare a produrre in Italia e da qui, grazie agli utili generati, far arrivare maggiori entrate nelle casse dello Stato”.

“Bisognerebbe quindi – ha aggiunto il Presidente di Confapi – individuare nel Piano strutturale di bilancio a medio termine, investimenti tesi ad aumentare la produttività delle imprese e a migliorare il potere d’acquisto dei lavoratori in maniera strutturale. Ad esempio, la detassazione del lavoro straordinario, oltre una determinata soglia può rappresentare una leva fiscale utile per incentivare i dipendenti a svolgere ore aggiuntive di lavoro, specialmente in quei settori dove la carenza di personale ostacola la piena capacità produttiva. I dati preliminari del Centro Studi Confapi confermano che i costi iniziali per la detassazione degli straordinari saranno ampiamente compensati dall’aumento della produttività”.

Per quello che riguarda i fringe benefit Confapi “auspica che venga resa strutturale la misura prevista nell’ultima legge di bilancio (esenzione di 1.000 o 2.000 euro a seconda se il dipendente sia con figli a carico) prevedendola però per tutti i dipendenti (ad esempio 1.500 euro) fino a una determinata soglia di reddito. In tal modo si semplificherebbe l’applicabilità della misura oltre a renderla più equa”.

“È fondamentale promuovere – ha detto Camisa – politiche tese a contrastare il fenomeno dei ‘cervelli in fuga’, tutti quei giovani laureati – tra il 5% e l’8% del totale – che emigrano all’estero dopo essersi formati con un doppio costo per la collettività, in termini di formazione e di capitale umano. Parallelamente, sarebbe auspicabile l’introduzione di una defiscalizzazione e/o di misure premiali per le imprese che investono, anche in forma aggregata, in welfare aziendale collegato all’incremento della natalità, nella realizzazione di strutture dedicate ai servizi di assistenza all’infanzia e figli minori dei dipendenti quali, ad esempio, asili aziendali, centri estivi o campus per bambini, strutture sportive, favorendo così una più ampia diffusione di questi strumenti”.

In tema di riforme, infine, per Confapi le priorità sono rappresentate dal fisco, in particolare dall’abbattimento del cuneo fiscale lato imprese, dalla giustizia e dalla semplificazione”.

Confapi in audizione congiunta sul Piano Strutturale di Bilancio 2025-2029

Confapi, rappresentata dal Vicepresidente Francesco Napoli, è stata audita oggi dalle Commissioni Bilancio riunite di Camera e Senato sul Piano strutturale di Bilancio 2025-2029.
“Crediamo fermamente – ha spiegato Napoli nel corso del suo intervento – che le Pmi industriali debbano essere poste al centro delle politiche economiche e fiscali del Paese. È fondamentale adottare un approccio strategico che valorizzi il nostro sistema produttivo, rendendolo competitivo e sostenibile nel tempo, contribuendo in concreto per garantire un futuro di crescita per l’Italia e per il comparto industriale che ha da sempre rappresentato un’eccellenza nel mondo”.
Per Confapi “la sfida più grande che abbiamo di fronte è quella di bilanciare la riduzione del deficit con l’implementazione di riforme strutturali e investimenti strategici che migliorino la competitività delle nostre imprese. Una sfida, quella italiana, che si affianca a quella europea con la necessità di interventi coordinati da parte degli Stati membri in tre aree prioritarie: un’innovazione più rapida per contribuire ad aumentare la produttività europea; la riduzione dei prezzi dell’energia coniugando decarbonizzazione e competitività; una vera e propria politica economica europea basata sulla sicurezza delle risorse”.
Napoli si è soffermato in modo particolare sulla questione energetica. “Uno degli aspetti più urgenti da affrontare – ha sottolineato – è l’aumento dei costi energetici e delle materie prime. Le imprese italiane stanno affrontando uno svantaggio competitivo notevole rispetto ai partner europei, con costi energetici significativamente più alti. Crediamo non sia più procrastinabile un piano pluriennale per l’energia, con l’obiettivo di: disaccoppiare il prezzo dell’energia elettrica da quello del gas, per ridurre l’impatto delle fluttuazioni internazionali sulle imprese nonché di estendere alle Pmi industriali i Power Purchase Agreement (PPA), contratti di lungo termine per l’acquisto di energia rinnovabile a prezzi stabiliti.  Proponiamo di incentivare PPA multi-acquirenti per le Pmi, consentendo l’aggregazione per l’acquisto di energia verde.
Tra gli altri temi portati da Confapi all’attenzione dei parlamentari la necessità di aumentare la produttività e il potere d’acquisto dei lavoratori attraverso la detassazione del lavoro straordinario, il rafforzamento della detassazione dei premi di produttività e la resa strutturale della soglia di esenzione dei fringe benefit aziendali per i dipendenti. Napoli ha anche posto l’accento sulla necessità di contrastare la denatalità, di gestire l’immigrazione qualificata e di adottare una strategia italiana per la competitività, connessa a quella europea, che dia centralità all’industria manifatturiera e che valorizzi le indiscusse capacità sul piano dell’innovazione e di resilienza delle piccole e medie industrie puntando in maniera concreta sulla transizione ecologica e digitale che sia realmente sostenibile pragmatica e competitiva.
“Un altro pilastro essenziale per il rilancio delle Pmi – ha concluso il Vicepresidente – è la riforma della giustizia. Confapi chiede che si concluda il percorso di riforma, garantendo tempi certi e procedure snelle per risolvere le controversie. Inoltre, è fondamentale ridurre gli oneri normativi e burocratici che gravano in maniera sproporzionata sulle Pmi rispetto alle grandi aziende. La riduzione degli obblighi di rendicontazione del 25% per le PMI è un intervento ormai non più procrastinabile”.