Denaro meno caro. Al via un sostegno per le piccole ditte
La Provincia del 18 luglio 2021, il vice-presidente di Api Lecco Sondrio Piero Dell’Oca parla della situazione credito per le pmi.
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La Provincia del 18 luglio 2021, il vice-presidente di Api Lecco Sondrio Piero Dell’Oca parla della situazione credito per le pmi.
L’aumento economico è di 120€ a regime per il 2° livello, con prima trance di 40€ a luglio 2021 e ultima trance di 10€ a luglio 2025, per una massa salariale complessiva pari a 3.430€ nel periodo di vigenza contrattuale.
Sulla parte normativa il rinnovo interviene su diversi istituti adeguando o integrando la precedente disciplina, in particolare: sul cambio appalto, implementando le informazioni e le comunicazioni tra azienda cessante e azienda subentrante e da dare alle organizzazioni sindacali e sul ricorso al contratto a tempo determinato e ai contratti di somministrazione il limite di utilizzo complessivo viene individuato nel 35%.
In allegato il testo del verbale di ipotesi di accordo.
(FV/fv)
L’intesa sarà in vigore fino a ottobre 2024. Oltre ad un incremento pari a 119 euro (sul parametro medio) nell’arco dei 52 mesi di vigenza.
Ulteriori novità si registrano in materia di microflessibilità, gestione dell’orario di lavoro, relazioni industriali e la regolamentazione del lavoro agile. In allegato il testo del verbale di ipotesi di accordo.
(FV/fv)
A tal proposito viene ribadito che la trasmissione della comunicazione deve avvenire esclusivamente in via telematica utilizzando lo specifico applicativo informatico disponibile sul portale ministeriale www.cliclavoro.gov.it : l’invio della comunicazione a mezzo Pec non assolve l’adempimento prescritto dalla normativa vigente.
Viene, altresì, ricordato che fino alla data del 31 dicembre 2021 le modalità di comunicazione delle attività di smart working/lavoro agile restano quelle previste dall’art. 90, commi 3 e 4, del D.l. 19 maggio 2020, n. 34, convertito in L. 17 luglio 2020 n. 77, ovvero richiedono l’utilizzo della procedura semplificata che prevede la sola compilazione dell’applicativo informatico senza allegare alcun accordo stipulato con i lavoratori.
(FP/fp)
Il Comune di Lecco intende favorire interventi finalizzati al recupero del patrimonio edilizio esistente, nell’ottica della rigenerazione urbana. Pertanto intende acquisire manifestazioni di interesse, per immobili dismessi con criticità con l’obiettivo di arrestare eventuali fenomeni di degrado o abbandono.
Chi avesse capannoni dismessi o edifici privati non in uso entro i confini del capoluogo può consultare le modalità per fare la segnalazione, che potrà consentire in seguito di ottenere fondi dalla Regione Lombardia per il recupero edilizio e la rigenerazione urbana.
A seguito della modifica della disciplina di cui all’articolo 40 bis della legge regionale n.12/2005 – legge sul “governo del territorio” (modifica introdotta con legge regionale n.11/2021), il Comune riapre i termini per presentare segnalazioni – istanze per l’individuazione del patrimonio edilizio dismesso nel territorio cittadino che presenti criticità. Si rimanda al sito del Comune di Lecco e all’avviso pubblico che si allega.
(SN/bd)
L’Istat ha diffuso l’indice nazionale dei prezzi al consumo per le famiglie di operai ed impiegati, risultato nel mese di giugno 2021 con indice pari a 103,8.
In applicazione dell’art. 5 della Legge n. 297/82, nei casi di risoluzione del rapporto di lavoro dal 15 giugno 2021 al 14 luglio 2021, la percentuale di rivalutazione da applicare al Tfr ammonta a 1,849707%.
(FV/fv)
Anas da oggi ha ordinato il restringimento carreggiata destra su SS36 del Lago di Como e dello Spluga dal km 70+300 al km 72+000, direzione Nord, su corsia di marcia a partire dalle ore 14 del 15 luglio 2021 fino alle ore 18 del 13 agosto 2021.
Viene pertanto prevista la riapertura al transito della SS36, con il restringimento della carreggiata Nord mediante chiusura della corsia di marcia dal km 70+300 al km 72+000, oltre lo spazio tecnico necessario alla presegnalazione all’utenza della limitazione.
(MP/sg)
Regione Lombardia per approfondire il tema organizza un convegno dal titolo: “Comunità energetiche in Lombardia: una sfida per l’autonomia” in programma il 20 luglio alle ore 10 presso il Consiglio regionale della Lombardia – Palazzo Pirelli (Via Fabio Filzi, 22 – Milano).
Si allega il programma dell’incontro con tutti i dettagli per partecipare e per il collegamento online.
(SG/sg)
Rispetto al primo provvedimento, che spostava il termine al 20 luglio, quello che dovrebbe finire nel “Sostegni-bis” ha una portata più ampia, poiché comprende tutti i versamenti che scadono dal 30 giugno al 31 agosto 2021.
Possono beneficiarne i soggetti che esercitano attività economiche per le quali sono stati approvati gli indici sintetici di affidabilità fiscale e che dichiarano compensi o ricavi di ammontare non superiore al limite stabilito, per ciascun indice, dal relativo decreto adottato dal Mef (pari a 5.164.569 euro).
Come chiarisce il comma 2 dell’art. 9-bis riformulato, però, la disposizione è valida anche per: i soggetti che presentano cause di esclusione dagli stessi Isa (es. inizio o cessazione attività, non normale svolgimento dell’attività, determinazione forfetaria del reddito, ecc.); quelli che rientrano nel regime forfetario (previsto dall’art. 1, commi da 54 a 89 della L. 190/2014); coloro che applicano il regime di vantaggio per l’imprenditoria giovanile e lavoratori in mobilità di cui all’art. 27 comma 1 del DL 98/2011 (c.d. “contribuenti minimi”); i soggetti che partecipano a società, associazioni e imprese che dichiarano i redditi per trasparenza e che rientrano nell’ambito delle attività a cui si applicano gli Isa.
Stando alla prima formulazione dell’emendamento, la proroga avrebbe dovuto prevedere il 30 settembre come termine ultimo per il versamento delle imposte. Nonostante il sostegno di diversi esponenti politici, però, sul provvedimento è arrivato il parere negativo della Ragioneria, che ha poi portato alla riformulazione e all’individuazione della nuova scadenza al 15 settembre 2021.
(MF/am)
La legge di bilancio 2021 (art. 1, comma 1103, della legge 30 dicembre 2020, n. 178) ha stabilito che, con riferimento alle operazioni effettuate a decorrere dal 1° gennaio 2022, i dati relativi alle cessioni e prestazioni effettuate verso e da soggetti non stabiliti ai fini Iva in Italia (art. 1, comma 3-bis, primo periodo, del D.Lgs. 5 agosto 2015, n. 127) andranno trasmessi telematicamente tramite Sistema di Interscambio, utilizzando il formato xml già in uso per l’emissione delle fatture elettroniche.
La trasmissione delle fatture attive verso i soggetti non stabiliti in Italia dovrà avvenire entro i termini legislativamente fissati per l’emissione delle fatture (in linea generale, dodici giorni dalla data di effettuazione dell’operazione o il diverso termine stabilito da specifiche disposizioni, come le fatture differite, ecc.), mentre quella riferita alle fatture passive ricevute da cedente o prestatore estero andrà effettuata entro il quindicesimo giorno del mese successivo a quello di ricevimento del documento comprovante l’operazione o di effettuazione dell’operazione stessa.
Da quanto sopra discende che, per le operazioni effettuate ovvero ricevute dal 1° gennaio 2022, verrà meno l’esterometro.
Con riferimento alle fatture attive emesse in formato elettronico nei confronti di cessionari/committenti esteri, sia soggetti passivi IVA, che consumatori finali (obbligo a decorrere dalle operazioni effettuate dal 1° gennaio 2022), il cedente/prestatore Iva italiano nella fattura elettronica dovrà riportare:
Per indicare in fattura l’indirizzo estero del cliente, bisognerà selezionare la nazione di appartenenza (e così non sarà necessario compilare la provincia) e il campo CAP andrà compilato con il valore generico 00000. Si potrà utilizzare l’indirizzo per indicare il CAP straniero.
Si ricorda che, a seguito dell’introduzione, con effetto 1° gennaio 2019, dell’obbligo generalizzato di emissione della fattura in formato elettronico, l’Agenzia delle entrate, con alcuni documenti di prassi (si vedano circolare 30 aprile 2018, n. 8/E, circolare 2 luglio 2018, n. 13/E, e circolare 17 giugno 2019, n. 14/E), è intervenuta, fornendo diversi chiarimenti in merito alla gestione del reverse charge e dell’autofattura.
Gestione del reverse charge
La circolare n. 14/E del 2019, che ha richiamato la precedente circolare n. 13/E del 2018, ha ribadito che:
L’integrazione della fattura di acquisto potrà avvenire, in alternativa:
– materializzando la fattura elettronica di acquisto e indicando manualmente sopra di essa i dati necessari all’integrazione;
– producendo un documento contenente sia i dati necessari per l’integrazione sia gli estremi della fattura stessa. Tale documento può essere prodotto sia in modalità analogica, sia in modalità elettronica ed eventualmente trasmesso a SdI.
La conservazione digitale del documento non è obbligatoria, tranne nel caso in cui il documento venga prodotto solo in forma elettronica.”
Quindi, il contribuente, per effettuare il reverse charge interno, potrà stampare la fattura elettronica ricevuta e procedere (così come accadeva precedentemente all’introduzione dell’obbligo di fattura elettronica) con l’integrazione nel cartaceo, ferma restando la doppia annotazione nel registro IVA vendite e acquisti.
Gestione delle autofatture
L’Agenzia delle entrate, in una Faq (n. 17 del 27 novembre 2018 – pubblicata nel sito web dell’Agenzia delle entrate), ha chiarito che, dal 1° gennaio 2019, le autofatture per omaggi vanno emesse come fatture elettroniche e inviate al SdI, così come previsto dal provvedimento direttoriale 30 aprile 2018 con riferimento all’autofattura denuncia di cui all’art. 6, comma 8, lett. a), del D.Lgs. 18 dicembre 1997, n. 471. In tale ipotesi, la fattura elettronica viene inviata al SdI dall’emittente e ricevuta dallo stesso emittente, che nel documento viene indicato sia come cedente/prestatore, che come cessionario/committente.
L’Agenzia delle entrate, con la circolare n. 14/E del 2019, ha chiarito che, oltre all’autofattura per omaggi, vanno inviate al Sistema di Interscambio (cd. SdI) anche le altre fattispecie di autofatture interne (con esclusione di quelle relative a servizi territorialmente rilevanti ai fini IVA in Italia ricevuti da un soggetto extracomunitario non residente ovvero per cessioni di beni territorialmente rilevanti ai fini IVA in Italia poste in essere da un non residente – art. 17, secondo comma, del D.P.R. n. 633/1972; infatti, per tali autofatture vi è l’obbligo di presentazione dell’esterometro fino al 31 dicembre 2021, fermo restando il fatto che tali autofatture potranno comunque essere emesse in formato elettronico, al fine di fare venire meno tale adempimento). Ciò in considerazione del fatto che le autofatture interne sono delle vere e proprie fatture e, quindi, vanno sempre inviate al SdI. Conseguentemente, le autofatture relative – ad esempio le autofatture per acquisto da produttori agricoli o ittici in regime di esonero – devono essere sempre inviate al SdI, quali fatture elettroniche (per un dettaglio delle diverse casistiche, si veda la Tabella di seguito riportata).
Tabella – Tipologie di autofatture interne da gestire in formato elettronico
| Casistica | Descrizione | Riferimento normativo o di prassi |
|---|---|---|
| Autoconsumo esterno | L’autoconsumo esterno coincide con la fruizione di un bene da parte del soggetto IVA o dei suoi familiari o, comunque, con la destinazione del bene a finalità estranee all’attività svolta. Esso si configura sia nel caso di esercizio d’impresa, che nel caso di esercizio di arti e professioni. Dà sempre luogo a imposizione, fatte salve le ipotesi in cui non sia stata operata la detrazione relativa all’acquisto del bene. In tali ipotesi:
|
Art. 2 del D.P.R. n. 633/1972 |
| Cessioni gratuite di beni | Per le cessioni gratuite di beni, il cedente (nel caso in cui l’operazione sia rilevante ai fini IVA), anziché emettere secondo le regole generali una fattura, può optare per l’emissione, in unico esemplare, di un’autofattura singola per ogni cessione, o globale per le cessioni effettuate nel mese, da registrare nel registro delle vendite. | Art. 2 del D.P.R. n. 633/1972 |
| Splafonamento | Nei casi di splafonamento IVA, per meglio dire quando l’acquisto di beni e servizi senza l’applicazione dell’imposta, effettuato utilizzando il plafond disponibile oltre il limite, può essere regolarizzato con l’emissione di autofattura in duplice esemplare. In tale ipotesi, un esemplare deve essere annotato nel registro degli acquisti e il secondo deve essere presentato al locale Ufficio delle Entrate, con versamento dell’IVA. |
Circolare 12 giugno 2002, n. 50/E, e C.M. 17 maggio 2000, n. 98/E |
| Acquisto da produttori agricoli o ittici in regime di esonero | L’autofattura deve essere emessa in duplice copia, di cui una da inviare il giorno stesso al cedente o prestatore del servizio, con le modalità e nei termini ordinari. Inoltre, la stessa deve essere numerata e annotata nel registro IVA degli acquisti. |
Art. 34 del D.P.R. n. 633/1972 |
| Estrazione di beni dal deposito IVA (beni extra-UE) | L’estrazione dei beni non comunitari dai depositi IVA, effettuata dai soggetti passivi che li hanno ivi immessi, è soggetta all’autofatturazione, ad eccezione del caso in cui i beni siano stati precedentemente oggetto di acquisto intracomunitario. | Art. 50-bis del D.L. 30 agosto 1993, n. 331 |
| Autofattura denuncia | Per gli acquisti interni, il contribuente deve (art. 6, comma 8, del D.Lgs. n. 471/1997) procedere:
|
Art. 6, comma 8, del D.Lgs. n. 471/1997 e art. 46, comma 5, del D.L. n. 331/1993 |
L’Agenzia delle entrate, con alcune Faq, pubblicate il 19 luglio 2019 sul proprio sito web (www.agenziaentrate.gov.it), in tema di reverse charge e autofattura, ha chiarito che:
(MF/am)