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Tfr: indice di rivalutazione relativo al mese di ottobre 2020
Rifiuti urbani da attività produttive
In Api oggi il webinar: “Il futuro dell’auto” con il designer Walter De Silva
La CO.EL. premiata come ambasciatrice dei valori del Festival dell’economia civile di Firenze
L’azienda di Torre De’ Busi tra le 5 migliori in Italia per etica, attenzione ai dipendenti, acquisti responsabili, sostenibili socialmente e rispettosa dell’ambiente
Lecco, 1 ottobre 2020 – Lo scorso fine settimana a Firenze la nostra associata CO.EL. di Torre De’ Busi è stata insignita del Premio Ambasciatrice 2020 del Festival Nazionale dell’Economia Civile che ha come scopo quello di riscoprire e attualizzare – presentando tante “buone pratiche” che già esistono – i valori alla base dell’Economia Civile, patrimonio necessario per ricostruire un autentico senso di comunità e tornare a guardare al domani con fiducia e speranza. Il Festival Nazionale dell’Economia Civile è alla seconda edizione, si tiene a Firenze, è organizzato da Federcasse, Next-Nuova economia per tutti, Scuola di Economia Civile e Confcooperative.
CO.EL. è un’azienda dinamica e moderna, attenta all’innovazione e al cambiamento continuo, specializzata nella produzione di componenti elastici. La nostra associata ha come filosofia la creazione di un’azienda etica, rispettosa delle regole di mercato e in cui prevalga la trasparenza. Tra le scelte eticamente più importanti fatte da CO.EL. c’è quella di aver deciso negli Anni 80 di non rifornire imprese che producono dispositivi militari o altri articoli destinati a ferire o colpire persone, spiega l’amministratore delegato Angelo Cortesi: “Era una scelta che dovevamo fare anche se quel mercato rappresentava un quarto del nostro fatturato ed era molto remunerativo”. L’azienda si prefigge di effettuare acquisti responsabili e sostenibili socialmente, tenendo conto del rispetto per l’ambiente, delle condizioni di sicurezza di lavoro e dei diritti dei dipendenti. Gli acquisti vengono effettuati evitando i paesi a rischio o economicamente favorevoli: “Compriamo la materia prima in Italia, o al massimo in Europa, anche se a un prezzo superiore rispetto a Cina o India, perché vogliamo salvaguardare il più possibile la ricchezza che un’impresa redistribuisce sul territorio e soprattutto vogliamo difendere l’occupazione: perdere il lavoro oggi è una sciagura che segna la vita delle persone”.
La CO.EL. affianca a una grande cultura del lavoro, un’impronta etica e civile concreta, allontanando clienti, o fornitori, non allineati con le proprie scelte aziendali: “Non lavoriamo con aziende che sono lontane dai nostri principi. Abbiamo lasciato Deutsche Bank nel 2010, dopo 30 anni di partnership, perché non condividevamo il loro modello di sviluppo fatto di derivati che hanno devastato l’economia mondiale”, prosegue Cortesi. LA CO.EL., inoltre, attua politiche di conciliazione lavoro-famiglia (work family balance), cercando di trovare sempre le soluzioni migliori per favorire la vita familiare dei propri lavoratori. Infine, alcuni rappresentanti dell’azienda operano per la diffusione di una cultura d’impresa sana e civile collaborando all’interno di percorsi di alternanza scuola-lavoro sul territorio.
“Per noi questo riconoscimento è una grande soddisfazione, tempo fa ci siamo posti una domanda: un’impresa profit può fare impresa in modo civile? Abbiamo risposto affermativamente, ma abbiamo dovuto cambiare l’interpretazione della parola “crescita”: non sempre e non a tutti i costi, ma con dei valori. Non basta dire “quanto”, ma diventa importante il “come” e il “perché”, bisogna avere una visione etica. Abbiamo un orientamento etico e la volontà di esprimerlo concretamente anche nella normale gestione dell’impresa. Questo impegno ha significato per noi fare scelte coraggiose, non rivolte sicuramente a massimizzare il profitto, anzi, a volte ha voluto dire anche il contrario”.
A Firenze Angelo Cortesi ha firmato, insieme ad altri 99 imprenditori, economisti, uomini e donne di cultura, la Carta promossa dalla Società di Economia Civile che si pone questi obiettivi: sostenere il valore delle persone e del lavoro, credere nella biodiversità delle forme d’impresa, promuovere la diversità e inclusione sociale, valorizzare l’impresa come luogo di creatività e di benessere, investire nell’educazione e nella promozione umana, proporre una nuova idea di salute e benessere, coltivare il rispetto e la cura dell’ambiente, attivare energie giovani, innovazione e nuove economie.
All’interno del Festival dell’Economia Civile di Firenze, nella categoria scuole ambasciatrici, è stata premiata la classe 3AFM dell’Istituto Maria Ausiliatrice di Lecco per il progetto “Rainless JA” di cui Api Lecco Sondrio è stata sostenitrice.
Marco Piazza è il nuovo direttore di Api Lecco e Sondrio
Il Consiglio di Api Lecco e Sondrio ieri ha deliberato all’unanimità la nomina a direttore della struttura di Marco Piazza con Mario Gagliardi vice-direttore.
Marco Piazza, lecchese di 49 anni, lavora in Api Lecco dal 1992, in 28 anni di carriera all’interno della realtà associativa ha sviluppato una conoscenza profonda del mondo imprenditoriale del territorio.
Piazza negli Anni 90 ha cominciato a lavorare all’interno di Api nel sindacale, quindi è passato al settore fiscale e poi alla finanza agevolata. Negli anni Duemila è stato tra gli ideatori, e ancora oggi ne è il responsabile, dell’ufficio estero di Api che affianca decine di aziende lecchesi e valtellinesi nello sviluppo oltreconfine dei propri mercati: negli anni l’internazionalizzazione è cresciuta e oggi è tra i servizi più importanti dell’associazione. Piazza, inoltre, ricopre ruoli anche in Confapi Lombardia, dal 2014 è diventato vice-direttore di Api Lecco e Sondrio e da ieri è direttore della struttura.
“Per me è un momento molto importante – commenta Piazza la nomina a direttore – lavoro in Api da 28 anni e come si dice spesso per i nostri imprenditori: ho fatto tutta la “gavetta” prima di arrivare qui. Sono molto onorato di ricoprire questo ruolo che ho visto esercitare a uomini che sono stati dei punti di riferimento per me come Alberto Passerotto e Maurizio Bario. Divento direttore in un periodo non certo semplice per le nostre imprese, abbiamo passato mesi incredibili fronteggiando un’emergenza mai vissuta prima. La nostra associazione di categoria ha dato il 101% in questa emergenza per stare al fianco delle nostre associate e ringrazio tutto lo staff per il lavoro straordinario che ha svolto. Ci aspettano mesi difficili e complicati, ma sono sicuro che sia noi sia le nostre aziende sapremo reggere anche a questa tempesta: le nostre imprese sono costruite su fondamenta solide. Ringrazio il presidente Luigi Sabadini e tutto il consiglio di Api Lecco e Sondrio per la nomina e la fiducia nei miei confronti”.
“Bike to work”: alla Bermec un progetto green per il benessere dei dipendenti
La metalmeccanica in Valtellina sposa la causa green grazie a un’azienda illuminata e ai propri dipendenti. La nostra associata Bermec di Talamona (Sondrio), che si occupa di meccanica di precisione, ha appena varato il progetto “Bike to work”, il piano welfare per i dipendenti che incentiva l’utilizzo della bicicletta per gli spostamenti casa – lavoro. Per ogni km pedalato verrà rimborsata una somma totale mensile (0.25 centesimi a km per le bici muscolari, 0.15 per le e-bike) che l’azienda tramuterà in bonus da utilizzare in servizi utili per la propria persona o per i famigliari.
Ma come funziona? Una app installata su di un dispositivo elettronico dotato di GPS, come ad esempio uno smartphone, monitorerà i dati relativi alle distanze percorse, permettendo di erogare mensilmente a ciascun beneficiario il credito welfare sul totale dei chilometri pedalati.
“Bermec da sempre pone attenzione al clima aziendale e alla salute dei lavoratori, alla cui professionalità e fedeltà deve in gran parte i propri successi – spiega il titolare dell’azienda Emanuele Bertolini -. Un Piano Welfare pensato su misura è un passo significativo, soprattutto in questo periodo di riassestamento post pandemia nel quale diventa fondamentale mettere al centro della propria progettualità il valore umano e professionale di un team specializzato e motivato. Oltre ai vantaggi derivanti dalla mobilità sostenibile in termini di miglioramento del benessere psicofisico e salvaguardia del proprio territorio, grazie a “Bike to work” i lavoratori usufruiranno di una maggior disponibilità di spesa, ottenendo i servizi di cui hanno bisogno”.
Api Lecco e Sondrio ha preso parte a questo progetto della Bermec: “L’idea ci è piaciuta molto fin dall’inizio – spiega Marco Piazza co-direttore Api – per noi innovazione non significa solo tecnologia, ma anche iniziative di carattere “umanistico” che possano dare valore aggiunto all’azienda, ai suoi dipendenti e anche all’ambiente in questo caso. Il progetto “Bike to work” si è potuto realizzare mediante la piattaforma di erogazione di welfare aziendale Tre Cuori, partner di Api Lecco e Sondrio, utilizzata già da oltre 70 nostre associate”.
A maggio la quota associativa è gratis per le nostre aziende
Decisione storica per Api Lecco e Sondrio: “E’ un aiuto pratico e concreto per le nostre aziende. Stiamo vivendo tempi straordinari che richiedono iniziative straordinarie”
Da due mesi il nostro Paese e la regione in cui viviamo stanno affrontando un’emergenza sanitaria ed economica mai viste prima. Noi siamo un’associazione di categoria che tutela la piccola e media industria del nostro territorio e ci siamo chiesti cosa potevamo fare di concreto per aiutare le nostre imprese che stanno affrontando numerosi problemi su più fronti e siamo arrivati a una decisione che non abbiamo mai preso in 71 anni di storia. Martedì sera scorso il Presidente, la Giunta e il Consiglio di Api Lecco e Sondrio hanno deliberato di non far pagare alle aziende associate la quota di maggio.
Spiega il presidente di Api Lecco e Sondrio Luigi Sabadini: “Stiamo vivendo tempi straordinari che richiedono iniziative straordinarie e su questa base abbiamo fatto una scelta unica nella lunga storia di Api Lecco e Sondrio: questo mese le nostre aziende non pagheranno la quota associativa, è una decisione presa all’unanimità per venire in aiuto dei nostri imprenditori in questo momento di grande difficoltà per tutti. Volevamo dare un segnale pratico e concreto per far capire alle nostre associate che siamo al loro fianco in questa emergenza che, per l’ennesima volta e ora forse ancora più che in passato, sta mettendo alla durissima prova le aziende italiane. Per Api Lecco e Sondrio la decisione di non far pagare la quota associativa a maggio non è stata una scelta semplice, è uno sforzo non indifferente per la nostra associazione che non si è mai fermata in questo periodo terribile”.