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“Made in Lecco” esporta l’eccellenza locale in tutto il mondo

Da “Quel ramo del lago di Como” fino “alla fine del mondo” con un filo millimetrico, ma molto resistente, che li unisce. Finalmente l’eccellenza della manifattura lecchese diventa un progetto da esportazione. Presentato questa mattina nella sede di Confapi Lecco Sondrio “Made in Lecco” il progetto della Rete Ufficio Estero, iniziativa condivisa dall’associazione delle piccole e medie imprese e da Confartigianato Imprese Lecco, che ha come obiettivo creare una forte sinergia tra le imprese lecchesi aderenti e valorizzare il saper fare del nostro territorio, favorendo nuove opportunità di collaborazione e crescita.

Il progetto si sviluppa su due livelli. Il primo riguarda la creazione di un portale web (www.madeinlecco.it) con schede dettagliate di presentazione di ciascuna realtà produttiva. Questo strumento consente ai potenziali clienti di ottenere informazioni e di entrare in contatto diretto con le aziende più adatte alle loro esigenze, anche con azioni mirate di digital marketing.

Il secondo riguarda l’organizzazione e il supporto a eventi fieristici nazionali e internazionali, presentandosi con un’identità comune sotto il marchio “Made in Lecco”. Il primo appuntamento sarà dal 5 al 7 marzo a Bologna, con la partecipazione a “Mecspe”, una delle principali fiere dedicate alla subfornitura meccanica. Inoltre, a ottobre in calendario la partecipazione a Blechexpo, la fiera internazionale della lamiera che si terrà a Stoccarda.

Ad oggi le aziende che hanno aderito a “Made in Lecco” sono undici e operano in diversi settori, dalla carpenteria metallica al settore plastico, dalle lavorazioni meccaniche ad altri ambiti industriali: Confezioni Manifattura Bini sas, Cremonini srl, E.V.B. srl, Emmeplast srl, Machiavelli srl, O.M.B. snc di Bongiovanni & c., Panozzo srl, Saetec sas di Luigi Salomoni & c., Scaccabarozzi Antonio srl, S.C.T. informatica srl, S.T.F. srl.

Presidente Camisa incontra ambasciatore dell’Azerbaigian

Il Presidente, Cristian Camisa, ha incontrato l’ambasciatore dell’Azerbaigian, Rashad Aslanov, presso la sede della repubblica caucasica a Roma. Un incontro estremamente proficuo che ha rafforzato i rapporti di amicizia e sinergia tra le aziende di Confapi e l’Azerbaigian e durante il quale si è parlato dei possibili ambiti di collaborazione tra il nostro Sistema e il mondo industriale azero.

Nel corso del colloquio sono stati affrontati diversi temi tra cui la questione energetica, le importanti relazioni economico-commerciali già esistenti e le opportunità di sviluppo di nuove partnership tra le industrie azere e quelle italiane.

Confapi e Uni siglano accordo quadro

Confapi ha siglato per la prima volta un Accordo Quadro triennale con UNI – Ente Italiano di Normazione – in modo da rendere più accessibili e diffuse le norme tecniche volontarie tra le Territoriali e le aziende associate.

Oltre ad usufruire della scontistica sugli abbonamenti annuali, sull’acquisto di norme tecniche e sui corsi e servizi formativi offerti da UNI, Confapi diventa Socio Ordinario di Rappresentanza di UNI. La Confederazione acquisisce il diritto, non solo a intervenire all’Assemblea dei Soci, ma anche a partecipare attivamente alle attività di pre-normazione e normazione nell’ambito delle Commissioni Tecniche dell’Ente nonché di accedere alla rete di esperti e stakeholder della normazione tecnica. L’Accordo permette alla Confederazione di contribuire attivamente alla definizione degli standard nei diversi settori attraverso norme tecniche e prassi di riferimento. Grazie alla normazione tecnica, sarà possibile sostenere la competitività delle imprese associate, favorendo un maggiore accesso ai mercati nazionali e internazionali, migliorando la commercializzazione dei prodotti e riducendo i costi di produzione e conformità.

Al fine di rispondere a ogni possibile richiesta dal territorio e per garantire un supporto come livello nazionale è stata attivata la casella di posta uni@confapi.org che dovrà essere utilizzata in copia alle comunicazioni che saranno trasmesse ad UNI da parte delle Territoriali e delle Aziende associate.

Confapi e Aim global foundation sottoscrivono accordo per partnership economiche

Il Presidente di Confapi, Cristian Camisa, ha sottoscritto ieri a Roma un protocollo d’intesa con Dawood Al Shezawi, Presidente di AIM Global Foundation, un’organizzazione internazionale, con sede ad Abu Dhabi, impegnata nella promozione dello sviluppo economico globale attraverso strategie di investimento efficaci e la creazione di opportunità per la produttività e l’espansione economica. La firma è arrivata nel corso del Forum imprenditoriale Italia-Emirati Arabi Uniti alla presenza del Presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, del Presidente degli Emirati Arabi, Mohamed bin Zayed Al Nahyan, del vicepremier e Ministro degli Esteri, Antonio Tajani, e dell’omologo emiratino, Thani bin Ahmed Al Zeyoudi.

Il protocollo mira a rafforzare la cooperazione tra Confapi e AIM Global Foundation per promuovere i legami economici tra Italia ed Emirati Arabi Uniti, con particolare attenzione alle Pmi industriali. Gli obiettivi principali prevedono l’Internazionalizzazione delle Piccole e Medie Industrie Private Italiane attraverso eventi, incontri B2B e programmi di matchmaking per investimenti e joint venture; il potenziamento delle competenze con programmi di formazione, in particolare su competenze tecniche e digitali; la promozione della ricerca e innovazione attraverso collaborazioni tra università e imprese, facilitando il trasferimento tecnologico.

“Questo protocollo – afferma il Presidente di Confapi, Cristian Camisa – rappresenta una grande opportunità per le nostre imprese che potranno cogliere i vantaggi di un mercato in forte espansione globale come quello degli Emirati Arabi Uniti.  Allo stesso tempo siamo orgogliosi di portare quel valore aggiunto che caratterizza le Pmi industriali che come Confederazione rappresentiamo e che sono da sempre considerate il fiore all’occhiello della manifattura italiana nel mondo. Grazie alla cooperazione con AIM Global Foundation saranno quindi facilitate partnership economiche tra i due Paesi e una condivisione di conoscenze e best practices fondamentali per migliorare la competitività delle Piccole e Medie Imprese Industriali”.

Visita guidata per le Associate al “Capolavoro per Lecco 2025”

Confapi Lecco Sondrio organizza anche per quest’anno la visita guidata, dedicata ai propri Associati, al Capolavoro per Lecco 2025 dal titolo “In grembo la Speranza: da Perugino a Giovanni Antonio di Giordano”.

Appuntamento per giovedì 20 febbraio 2025, ore 18, Palazzo delle Paure in piazza XX Settembre a Lecco, a questo link è visitabile il sito della mostra. 

Chi volesse partecipare deve iscriversi CLICCANDO QUI 
 

“Fornitore Offresi 2025” a Lariofiere da giovedì 13 a sabato 15 febbraio

Informiamo le aziende associate che da giovedì 13 febbraio al sabato 15 febbraio 2025 a Lariofiere si terrà “Fornitore Offresi: il salone internazionale della subfornitura meccanica”.

Come associazione saremo presenti con lo stand della Rete Ufficio Estero al padiglione B stand 323.

Queste le nostre aziende presenti:

  • Delmi di Valmadrera CC 806
  • Eredi di Cornaggia di Abbadia Lariana A 112
  • Fasb Linea 2 di Cremella B 329
  • Grignacolor di Ballabio B 326
  • Micromeccanica di Precisione di Cassago Brianza A 187 
  • Officine Piki della Valvarrone B 371 
  • Panozzo di Merate B 327
  • R4 Automazioni di Cisano Bergamsco A 23
  • Sime di Mandello del Lario A 108 
  • STF di Barzago B 325 
  • Tecno Elettrica Ravasi di Calco A 20
  • Vincit di Valmadrera B 262-309

Brevetto del progetto “Helmit” articoli pubblicati

La rassegna stampa dopo il lancio del nostro comunicato: 

Camisa al Business Forum Serbia-Italia di Belgrado: cooperazione può crescere ancora

Il Presidente Cristian Camisa, è intervenuto al “Business Forum Serbia-Italia” di Belgrado a cui hanno preso parte il Presidente della Repubblica serba, Aleksandar Vučić e il Vicepremier e Ministro degli Esteri, Antonio Tajani.
“Italia e Serbia – ha detto Camisa nel corso del suo intervento al panel istituzionale in apertura dei lavori – hanno un forte legame che affonda le sue radici nella storia, ma oggi vogliamo guardare con determinazione al futuro per una cooperazione che può abbracciare tanti settori strategici”.
“Condividiamo una lunga storia di relazioni culturali, politiche ed economiche. Già in passato, i nostri Paesi hanno dimostrato di essere legati da un dialogo aperto e costruttivo, rafforzato nel tempo. Dopo la dissoluzione della Jugoslavia, l’Italia è stata tra i primi Paesi a riconoscere l’indipendenza della Serbia e a supportarne il percorso di integrazione europea”.

“A riprova di quanto teniamo a questo legame – ha aggiunto -, oggi l’Italia è qui con una delegazione composta dalle più alte cariche governative, la grande industria e quella pubblica o a partecipazione statale, la piccola e media industria privata rappresentata da Confapi, gli enti più importanti che supportano l’internazionalizzazione delle imprese CDP, SACE, SIMEST e ICE”.

“Tutto ciò è figlio di una visione strategica che il Ministro Tajani ha voluto dare a questa squadra: l’importanza dell’area balcanica non solo per ragioni economiche ma anche socio culturali e la volontà di ritornare ad essere il partner commerciale di riferimento”.

“Oggi siamo tra i primi partner commerciali della Serbia – ha sottolineato Camisa -, con un volume di scambi commerciali che ha superato i 4 miliardi di euro. Oltre 1.200 aziende italiane presenti che rappresentano il 5,5% del PIL nazionale serbo. La nostra partnership vuole essere win win. La caratteristica fondante del mondo delle PMI industriali, dei nostri imprenditori non è mai stata quella di delocalizzare, magari con orizzonte temporale limitato ma di internazionalizzare attraverso creazioni di branch locali, anche attraverso joint venture che rafforzino l’azienda in Italia e creino competenze in loco. In questo modo si crea un valore aggiunto importante: lavoro ma anche trasferimento di competenze e tecnologie” ha concluso.

Confapi in audizione al Senato sull’ex Ilva

Confapi, rappresentata dal Presidente di Confapi Taranto, Fabio Greco, e dal responsabile legislativo, Stefania Multari, ha partecipato all’audizione presso la Commissione Industria, commercio, turismo, agricoltura e produzione agroalimentare del Senato sul tema dell’ex Ilva.

“Auspichiamo – ha detto Greco nel corso del suo intervento – che possa concludersi a breve la procedura per la gara internazionale che sembra coinvolgere grandi attori internazionali che hanno fatto una proposta per tutti gli asset produttivi. Confapi ritiene necessario che, almeno per una prima fase, venga valutata la presenza di una rappresentanza pubblica nella nuova governance, al fine di garantire al territorio e al sistema Paese la continuità economica-produttiva dell’indotto strategico durante il passaggio a una eventuale newco nonché il monitoraggio costante dell’applicazione del piano industriale che sarà elaborato. In merito poi al disegno di legge di conversione del decreto-legge in discussione, la gravità della situazione è tale che non c’è più tempo di esitare. Ben venga l’ulteriore stanziamento per garantire la continuità aziendale, anche con risorse, per il momento, sottratte ad altre finalità”.

I punti fondamentali che Confapi ha ribadito sono: vincolo di destinazione del prestito almeno per una quota parte, al pagamento dei crediti vantati dalle Pmi industriali dell’indotto nei confronti di ADI; garantire in tempi brevi la liquidazione totale delle somme rientranti nella prededucibilità dei crediti riconosciuta alle aziende fornitrici; estendere alle imprese dell’indotto di un’azienda nazionale strategica una misura già adottata nel periodo pandemico per sostenere le imprese in difficoltà. A ciò si aggiunga che il problema è il mancato recupero del 34% circa dei crediti vantati dalle imprese “strategiche” dell’indotto, a fronte di un montante complessivo del credito stesso, che incide sulla vita delle aziende e comporterebbe una perdita patrimoniale non sostenibile nei bilanci delle nostre aziende, che vedrebbero erosa, per la seconda volta in dieci anni, tutta la loro sostanza patrimoniale. In tal senso si ritiene essenziale individuare idonee soluzioni che possano: consentire celermente alle aziende dell’indotto di recuperare parte del credito oggetto di transazione con ADI, che incide per il 34% circa sul valore dello stesso rendendo insostenibili i relativi bilanci; garantire per il futuro, alle aziende dell’Indotto la cessione del credito corrente pro soluto, affinché possano godere del beneficio di anticipo del credito delle fatture correnti e di fatto ottenere la liquidità nell’arco di 60 giorni massimo; prevedere un Protocollo di garanzia che consenta alle imprese strategiche dell’indotto una continuità finanziaria e produttiva dopo la vendita dello stabilimento.