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Decreto bollette: azzeramento per le utenze in bassa tensione della componente Asos del secondo trimestre 2025

Informiamo le Aziende Associate che con Delibera n. 131/2025/R/com, l’ARERA – Autorità di Regolazione per Energia, Reti e Ambiente – ha reso operativa la misura prevista dall’art. 3 del Decreto Bollette (Decreto Legge n. 19/2025) che prevede l’azzeramento temporaneo della parte della componente Asos applicata all’energia prelevata per le utenze non domestiche alimentate in bassa tensione con potenza disponibile superiore a 16,5 KW.
 
La delibera dell’Arera, con il consueto aggiornamento trimestrale delle componenti tariffarie destinate alla copertura degli oneri generali di sistema del settore elettrico in vigore dal 1° aprile 2025, prevede per le utenze di cui sopra l’applicazione delle aliquote riportate in tabella (nel caso-tipo di azienda non energivora).
Per una migliore evidenza e quantificazione del beneficio, in tabella sono riportati anche i corrispondenti valori della componente Asos del 1° trimestre 2025:
 
Componente Asos per le utenze in bassa tensione con potenza disponibile superiore a 16,5 KW Quota fissa
€/POD/mese
Quota potenza
€/KW/mese
Quota energia
€/MWh
1° trimestre 2025 0,9956 1,2037 42,284
2° trimestre 2025 0,9956 1,2037
 
Il beneficio verrà applicato automaticamente nelle fatture emesse dai fornitori di energia elettrica relativamente ai prelievi del secondo trimestre 2025.
 
Restiamo comunque a disposizione per eventuali ulteriori chiarimenti dovessero necessitare.
 
(RP/rp)



Dazi. Camisa: no a linea Macron, Governo negozi

“Assistiamo con preoccupazione all’escalation di guerra commerciale tra Ue e Usa. Non crediamo che replicare alla minaccia statunitense di dazi sull’import europeo con nuovi dazi, come ha dichiarato il presidente francese Emanuel Macron, rappresenti la giusta soluzione”. È quanto dichiara il presidente di Confapi Cristian Camisa.

“Rispondere a dazi con altri dazi – aggiunge – metterà le aziende europee in forte crisi perché in un mondo globalizzato non si sa bene quali saranno gli effetti di lungo termine di azioni protezionistiche a parte l’ovvio aumento dell’inflazione. Bisogna inoltre ricordare che è l’Unione europea che dovrebbe offrire agli Stati Uniti una road map per arrivare a un graduale riduzione del surplus commerciale nei confronti di Washington. Occorre insomma negoziare in silenzio evitando uscite che rischiano solo di far male all’economia. Siamo certi che il nostro Governo, con la premier Giorgia Meloni in primis, saprà affrontare con la dovuta attenzione questo delicato problema, anche grazie allo straordinario rapporto che abbiamo con gli Stati Uniti. Bisogna continuare a lavorare – conclude Camisa – per avviare una trattativa concreta per evitare danni enormi per la nostra economia ma soprattutto per le Pmi industriali che già stanno soffrendo molto in questo momento”.




“Decreto Bollette”: misure del Governo in materia di sostegno alle imprese

Informiamo le Aziende Associate che, per ridurre gli effetti degli aumenti dei prezzi nel settore elettrico, il Governo ha definito una serie di interventi contenuti nel Decreto Bollette (Decreto Legge n. 19/2025), approvato dal Consiglio dei Ministri del 28 febbraio u.s., ma ancora in attesa di conversione in Legge.
 
Nel merito il provvedimento, composto da 7 articoli, prevede misure anche per le imprese.
 
In particolare l’art. 3 – Misure di riduzione del costo dell’energia per le imprese – prevede lo stanziamento di:
  • 600 milioni di € per il Fondo per la transizione energetica nel settore industriale (Fondo TESI), finanziato con proventi derivanti dalle aste delle quote di emissione di CO2, per le imprese energivore;
  • 600 milioni di € per la riduzione della componente Asos degli oneri sistema per i clienti non domestici in bassa tensione con potenza >16,5 kW. Tale riduzione, temporanea per 6 mesi, sarà resa operativa da una delibera dell’Autorità per l’Energia (Arera).
 
Restiamo comunque a disposizione per eventuali ulteriori chiarimenti dovessero necessitare.
 
(RP/rp)



Camisa, indice manifatturiero dimostra tenuta sistema industriale. Governo metta al centro le pmi

“In Italia per il terzo mese consecutivo l’Indice Hcob Pmi manifatturiero redatto da S&P Global è salito e si avvicina sempre di più alla soglia dei 50 punti. Ad agosto, infatti, si è raggiunta quota 49,4 punti rispetto ai 47,4 di luglio e i 47,8 attesi dal mercato. Nell’Eurozona male Germania e Francia, mentre meglio dell’Italia ha fatto solo la Spagna, con 50,50 punti trainata dal costo dell’energia. Nei primi sette mesi dell’anno infatti il prezzo all’ingrosso dell’elettricità in Spagna è risultato inferiore di ben 39 euro/MWh rispetto a quello italiano. Questi dati ci portano a rimarcare la grande resilienza delle piccole e medie industrie private che Confapi rappresenta dal 1947 e la necessità che il mondo delle Pmi industriali siano sempre più centrali nelle azioni del Governo. Di contro è sempre più importante una politica energetica chiara che parta dal nucleare e consenta alle nostre imprese di partire ad armi pari con i competitors europei”. Lo dichiara il Presidente di Confapi, Cristian Camisa.



Confapi: incontro con Mario Draghi su energia, liquidità, aziende e lavoro

Informiamo le Aziende Associate che martedì 26 luglio scorso il presidente di Confapi Maurizio Casasco ha preso parte, a Palazzo Chigi, al tavolo tra il Presidente del Consiglio Mario Draghi e le Parti sociali a cui erano presenti anche  i Ministri dell’Economia Daniele Franco, del Lavoro Andrea Orlando, della Pubblica Amministrazione Renato Brunetta, dello Sviluppo economico, Giancarlo Giorgetti e delle politiche agricole Stefano Patuanelli.
Si è trattato di una riunione molto concreta e produttiva in cui Confapi ha avuto la possibilità di segnalare le proprie esigenze e ascoltare il Governo su quanto intende realizzare nei prossimi due mesi.

Come Confapi abbiamo evidenziato il fatto che stiamo vivendo un momento di grande preoccupazione per la tenuta economica del Paese e che per questo occorre grande senso di responsabilità da parte di tutti. I temi principali che abbiamo portato al tavolo sono stati tre: energia, liquidità alle aziende e lavoro.
Il presidente ha ribadito che stiamo assistendo al Covid della nostra manifattura con magazzini pieni e scarsi ordinativi, dobbiamo affrontare costi dell’energia alle stelle e ci si prospetta un autunno ancora più difficile.
Sul tema energia,  ha sottolineato la necessità di rimodulare il “de minimis” che già impedisce a tante nostre imprese di usufruire dei crediti di imposta e di altri sostegni. E’  fondamentale, inoltre, il prolungamento  del credito d’imposta per coprire tutto il 2022. Abbiamo chiesto una modulazione del costo dell’energia parametrato al costo di generazione nonché la sospensione per tutto il 2022 degli oneri generati dal servizio pagato a Terna per il Capacity market che cuba 1,7 miliardi di euro.
Sul fronte liquidità, riteniamo che Sace e Medio Credito Centrale debbano intervenire semplificando il finanziamento alle imprese, allungando la restituzione del prestito da 8 a 12 anni e dando la possibilità di rinegoziarlo a chi lo aveva già ottenuto a quelle condizioni. Abbiamo chiesto anche di prolungare la moratoria sui prestiti garantiti da Sace, scaduta lo scorso 30 giugno, al 31 dicembre di quest’anno.
Sul fronte lavoro, Casasco ha ricordato che, come Confapi, siamo stati i primi a proporre  la defiscalizzazione degli aumenti salariali. Abbiamo chiesto che vengano innalzati i tetti dei benefit defiscalizzati del welfare aziendale e che vengano detassati tutti i premi di produzione. Siamo favorevoli ad aumentare il netto dei salari dei nostri dipendenti e lavoratori, a fronte ovviamente di interventi su energia e liquidità e a fronte di una maggior flessibilità nel mondo del lavoro. In vista dell’autunno bisognerebbe anche pensare ad una cassa integrazione, come avvenuto per il Covid, perché sarà fondamentale alleggerire il carico fiscale delle aziende e tenere allo stesso tempo agganciati i lavoratori che sono la vera risorsa della nostra piccola e media industria privata.

Casasco ha ringraziato il Presidente Draghi per il suo operato anche in campo internazionale e tutti i Ministri, in particolare il Ministro Di Maio, il Ministro Giorgetti e il Ministro Orlando con i quali abbiamo avuto un costante e utile confronto e una proficua e continuativa collaborazione.
Ha ribadito che Confapi e le sue industrie sono fortemente radicate sui territori, rappresentano e hanno una valenza non solo economica ma anche sociale. Quindi, con grande responsabilità, abbiamo ribadito al Presidente Draghi la nostra volontà di rimboccarci le maniche e di continuare a lavorare per il Paese.

Faremo la nostra parte come abbiamo sempre fatto.

(MP/am)
 




Aumento prezzi materie prime, la lettera di Casasco al Governo

Come molti di voi sanno negli ultimi mesi c’è stato un forte rincaro dei prezzi delle materie prime (acciaio, plastica e legno su tutti).

Confapi da settimane sta cercando di porre l’attenzione su questo tema, a livello nazionale e europeo, che sta mettendo in seria difficoltà molte nostre aziende.

Lunedì 17 maggio scorso il presidente di Confapi Maurizio Casasco ha inviato una lettera, che vi alleghiamo, su questo argomento ai Ministri dell’Economia, Sviluppo Economico e Affari Esteri per cercare una soluzione il più in fretta possibile.

Appena ci saranno novità, sarà nostra premura informarvi tempestivamente.

(MP/am)