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Non decolla l’auto elettrica: “Se non ci sono svolte ci guadagnano solo i cinesi”

Inserto “Faber” de La Provincia di venerdì 26 luglio 2024, intervista a Luigi Pescosolido dell’azienda associata Rapitech.




Ricarica veicoli elettrici: definito il trattamento ai fini Iva

Il trattamento IVA della ricarica dei veicoli elettrici è stato negli ultimi anni oggetto di discussione in ambito comunitario, in primis per quanto riguarda la riconducibilità di tali operazioni tra le cessioni di beni o tra le prestazioni di servizi – qualificazione dalla quale discende una serie di conseguenze, in particolare sotto il profilo del luogo di imposizione e del momento di effettuazione.

La Corte di Giustizia Ue, con la recente sentenza relativa alla causa C-282/22, ha ora segnato un passaggio importante sul tema, sancendo che un’operazione composita comprendente la ricarica dei veicoli e alcuni servizi a essa funzionali costituisce una cessione di beni ai fini IVA.

Nello specifico, l’operazione esaminata comprendeva, oltre alla fornitura di energia, anche alcune prestazioni, quali l’accesso a dispositivi di ricarica, l’assistenza tecnica e l’utilizzo di una piattaforma di prenotazione.

In particolare, poiché ai clienti veniva offerto l’accesso a una infrastruttura specializzata per la ricarica rapida del veicolo, il giudice del rinvio aveva posto il dubbio che l’operazione potesse qualificarsi come prestazione di servizi, risultando predominante nell’ambito dell’operazione unica l’accesso a un punto di ricarica che consentisse una sosta più breve.

Secondo costante giurisprudenza, per determinare se un’unica prestazione complessa debba qualificarsi come cessione di beni o prestazione di servizi ai fini IVA, occorre considerare tutte le circostanze in cui si svolge l’operazione, per ricercarne gli elementi caratteristici e quelli predominanti, da identificare basandosi sul punto di vista dell’utente medio, tenendo conto dell’importanza qualitativa e non semplicemente quantitativa degli elementi di facere rispetto a quelli di dare.

In tale valutazione, però, non vanno presi in considerazione i servizi che necessariamente accompagnano la commercializzazione del bene

La Corte ha dunque ritenuto che l’elemento predominante dell’operazione unica risiedesse nel trasferimento di energia elettrica, e quindi in una cessione di beni ex art. 15 par. 1 della direttiva 2006/112/Ce.

L’accesso ai dispositivi di ricarica, infatti, va considerato un servizio minimo, che accompagna necessariamente la fornitura di energia e che quindi non può essere preso in considerazione per valutare la quota dei servizi della prestazione complessa.

L’assistenza tecnica e l’uso della piattaforma di prenotazione, poi, costituendo il mezzo per fruire al meglio della fornitura di energia elettrica, vanno considerati accessori a quest’ultima, non essendo un fine ex se.

La decisione è in linea con le indicazioni del Comitato IVA (cfr. working paper n. 1012 del 17 marzo 2021).

È peraltro opportuno ricordare che l’Italia, inizialmente, non aveva condiviso tale impostazione, ritenendo che soltanto l’operazione tra il fornitore di energia e il gestore dell’infrastruttura potesse considerarsi cessione di energia elettrica, mentre quello effettuato dal gestore doveva essere inquadrato come “servizio di ricarica”. Secondo questa lettura, il consumo dell’energia doveva imputarsi al solo gestore.

Agenzia delle Entrate già allineata sul punto

L’Amministrazione finanziaria, tuttavia, si è comunque conformata alle indicazioni del Comitato IVA. Infatti, con la risposta a interpello n. 27/2023, l’Agenzia delle Entrate ha sostanzialmente “anticipato” le conclusioni dei giudici comunitari, affermando che una combinazione di “servizi di ricarica” di veicoli doveva qualificarsi come fornitura di energia e quindi come cessione di beni ai fini IVA.

Nel caso specifico, una società italiana Alfa metteva a disposizione degli utenti una app per monitorare i dati del proprio veicolo e per effettuare la ricarica presso la stazione convenzionata più vicina, senza pagare il costo del rifornimento, già incluso nel corrispettivo unico pagato per l’abbonamento.

A sua volta, Alfa acquistava tali “servizi” dal partner commerciale Zeta, sfruttandone la rete di convenzioni.

Analogamente a quanto concluso dalla Corte Ue nella causa C-282/22, l’Agenzia ha ritenuto che tale pacchetto di “servizi” costituisse un’operazione unica e composita ai fini IVA, il cui elemento principale è la fornitura di energia elettrica per la ricarica, mentre gli altri servizi sono accessori a quest’ultima.

Si noti peraltro che sia la Corte Ue, sia l’Agenzia delle Entrate, nel giungere alle suddette conclusioni, hanno dato rilievo alle modalità di determinazione del corrispettivo, ossia alla circostanza che il prezzo del servizio fosse parametrato al quantitativo di energia consumata.

Nel caso dell’interpello, il canone di abbonamento era soggetto a rimodulazione in base al confronto tra consumi presunti e consumi effettivi di energia elettrica.

Nel caso oggetto della sentenza, il prezzo della ricarica di un veicolo era parametrato al quantitativo di energia elettrica trasferita, ma anche a un canone per il tempo di sosta durante tale ricarica. Tuttavia, osservano i giudici, anche tale parametro rifletterebbe il prezzo del bene fornito (ossia l’elettricità).

(MF/ms)




ApiTech innovazione e l’auto elettrica

ApiTech presenta le opportunità per il settore auto

Il mercato dei componenti per l’auto elettrica rappresenta un grande potenziale economico per il futuro e la produttività delle imprese del territorio lecchese e ApiTech, il dipartimento per l’innovazione di Api Lecco, lo ha voluto sottolineare durante il seminario tenutosi giovedì 26 settembre, presso la sede Api di via Pergola. Relatori dell’incontro, realizzato in collaborazione con l’Ordine degli Ingegneri di Lecco, gli esperti del settore automotive di Deloitte, Santo Rizzo e Marco Martina.

ApiTech e l'auto elettrica-incontro Api imprese Lecco

Alla presenza di numerosi imprenditori del territorio lecchese sono stati illustrati i dati sugli sviluppi del settore automobilistico e i cambiamenti a livello componentistico portati dal passaggio dal propulsore termico a quello elettrico. “La filiera di fornitura della componentistica è un’eccellenza del territorio lecchese – ha sottolineato Martina – e deve restare fortemente attiva in questo passaggio alla produzione di componenti per l’auto elettrica. Le imprese devono ripensare per tempo ai propri prodotti in questa nuova ottica”.

Vogliamo fare conoscere alle Pmi del territorio i numeri e i trend relativi al passaggio dall’auto tradizionale all’auto elettrica affinché possano essere pronte ai cambiamenti e alle innovazioni richieste

Ileana Malavasi, Responsabile per l’innovazione di ApiTech

Il mercato dell’automotive cambia rotta e guarda al futuro

Nel corso del seminario è stato evidenziato un significativo cambiamento di rotta del mercato globale verso l’elettrico. “Questo cambiamento è stato reso ancora più evidente dal recente impegno di 60 Paesi a raggiungere emissioni zero nel 2050. – ha commentato Ileana Malvasi di ApiTech – Un aspetto importante del cambiamento sarà relativo al fatto che i grandi player internazionali delle case auto potrebbero non essere più gli stessi, in quanto il core business del prodotto auto (il motore) sarà appannaggio di aziende che operano nelle batterie elettriche, determinando un globale riassetto economico e delle supply chain”.

ApiTech e l'auto elettrica relatori Api Lecco

Analisi e strategie per un nuovo rilancio del settore a lungo termine

I relatori hanno inoltre analizzato le possibilità alternative di business per le aziende che producono componentistica strettamente legata al motore termico rimarcando l’importanza dell’ideazione di una linea strategica che preveda una attenta analisi del settore, non solo nel lungo termine (15- 30 anni) quando il cambiamento sarà definitivo, ma anche a breve termine (3 – 5 anni). “In questo modo anche le Pmi del territorio di Lecco potranno tenere il passo nella produzione di componenti per l’auto elettrica e fare i conti con il cambiamento epocale che sta avvenendo – hanno concluso gli esperti – scoprendo tutte le possibilità di crescita” .

Ecco l’intervento di Ileana Malavasi, responsabile ApiTech