Segnali di certo non positivi dalle pmi lombarde del sistema Confapi riguardo al secondo trimestre del 2023. E’ quello che emerge dall’analisi congiunturale condotta dal Centro Studi di Confapindustria Lombardia.
Il quadro disegnato dalle piccole e medie imprese è che da aprile a giugno 2023 si registra un lieve peggioramento rispetto al trimestre precedente per quanto riguarda gli indicatori economici principali. Purtroppo in questo periodo analizzato il sistema lombardo dà
segnali di rallentamento per mancanza di stimoli decisi dai mercati di sbocco.
Nel II trimestre 2023 i tre indicatori si dividono in
due grandi fronti: chi registra aumenti (4 su 10 per il fatturato, per domanda e produzione sono il 36%), e chi
contrazioni (più di 4 su 10). Brutte notizie in merito ai costi della produzione: permangono in salita per lo più moderata, per 5 su 10; in calo per il 18%. Sempre diffusamente stabili occupazione ed investimenti, crescono nel 14% dei casi. Migliora la gestione dei magazzini, le giacenze aumentano per 2 su 10.
Si registra una diffusa tensione sulla
domanda che stenta a decollare. Le contrazioni superano la metà in tutti e tre i macro-mercati e vengono definite marcate in 3 casi su 10; i mercati esteri paiono più stabili e con confinatissimi casi di sviluppo.
Meglio il contesto domestico, in cui fatturato e domanda crescono per 3 su 10 circa.
Permane
tensione per le dinamiche dei costi produttivi, su base congiunturale crescono per 46 su 100. Le contrazioni rilevate nelle due principali aree di costi della produzione (costo dei materiali e costo dell’energia) sottolineano il peso dell’andamento avvertito nei mesi precedenti. Si evidenzia tuttavia anche l’area dei rialzi sui costi delle materie prime, rilevata da più di 3 su 10.
Le analisi congiunturali per i primi sei mesi del 2023 hanno evidenziato
andamenti non lineari nello sviluppo dei diversi indicatori, fortemente influenzati da un sistema di ordinativi che non rassicura le imprese. Ciò nonostante, le variazioni medie accumulate presentano una dinamica positiva, solidamente ancorata al
mercato domestico: gli ordini dall’Italia infatti sono cresciuti mediamente del 12,6%, sostenendo così ritmi produttivi medi in crescita: sfiorano il 12%.
Bene il fatturato, le vendite crescono più del 12% e anche l’occupazione che cresce del 1,59%
“
Stiamo vivendo una situazione di incertezza con elementi in chiaro-scuro – afferma
Luigi Sabadini presidente di Confapindustria Lombardia –
la tendenza comunque va verso il negativo con una riduzione dei costi e degli ordinativi. Vediamo un rallentamento dei vari settori produttivi lombardi a conferma di ciò che si era intravisto nei tre mesi precedenti. I dati sono in peggioramento, stiamo andando verso una fase recessiva”.
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