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Corso gratuito “Lavorazioni meccaniche e utensileria – Lecco Skills Training Lab”: Open Day giovedì 16 novembre al Fiocchi

E’ in partenza la terza edizione di “Lecco Skills Training Lab – Formarsi per ripartire, corso gratuito di riqualificazione professionale nel settore meccanico, rivolto a residenti in provincia di Lecco disoccupati, in cassa integrazione a zero ore o che hanno abbandonato gli studi, d’età compresa tra 18 e 55 anni.
L’offerta formativa è strutturata in un percorso base e in un percorso avanzato, per un totale di 397 ore di lezioni d’aula e di laboratorio e di due mesi di tirocinio formativo presso aziende metalmeccaniche del territorio lecchese con rilascio finale di un attestato di competenze.
Requisiti di accesso: possesso licenza media o titolo di studio certificato conseguito nel proprio paese di origine, certificazione di lingua italiana almeno di livello A2.
Oltre a un’indennità mensile di tirocinio, è prevista anche l’erogazione ai corsisti di un’indennità di partecipazione legata alla frequenza delle lezioni.
Api Lecco Sondrio è capofila del progetto formativo “Lavorazioni meccaniche e utensileria” con il supporto e la collaborazione di Provincia di Lecco, Camera di Commercio Como-Lecco, Ufficio scolastico per la Lombardia (Lecco), Compagnia delle Opere Lecco Sondrio, Istituto Fiocchi, CPIA Lecco “De Andrè”, Fondazione Parmigiani-CFP Aldo Moro, Confartigianato Imprese Lecco e Confindustria Lecco Sondrio. 

La Presidente della Provincia di Lecco Alessandra Hofmann e il Consigliere delegato all’Istruzione, Formazione professionale e Centro impiego Carlo Malugani commentano: “Esprimiamo grande soddisfazione per il successo di questa iniziativa, frutto del lavoro di rete con la Camera di Commercio, il mondo dell’istruzione e della formazione professionale, le associazioni degli imprenditori della meccanica. La Provincia di Lecco ha fatto un nuovo e importante sforzo per reperire le risorse necessarie a finanziare questo progetto, poiché si tratta di una grande opportunità per giovani e adulti seriamente motivati a riqualificarsi e ad aumentare il proprio livello di occupabilità. Le prime due edizioni si sono chiuse positivamente: il 63,2% e il 79% dei partecipanti, che hanno completato il percorso formativo con il tirocinio, è stato poi assunto dalle aziende ospitanti con un contratto di lavoro, a testimonianza dell’efficacia della proposta realizzata in funzione delle competenze più richieste. Investire alcuni mesi di impegno e passione in questo corso significa avere ottime possibilità di lavoro nelle aziende del nostro territorio, che hanno estrema necessità di profili tecnici qualificati. La Provincia di Lecco continuerà a cofinanziare questi progetti formativi territoriali, che sono diventati buone prassi da replicare in altri territori“.

Giovedì 16 novembre, alle ore 17.00, si terrà l’Open Day del corso all’Istituto “Fiocchi” di Lecco, in via Belfiore 4, durante il quale si potranno visitare le moderne tecnologie del Laboratorio Territoriale per l’Occupabilità di Lecco.

Chiusura delle iscrizioni giovedì 30 novembre 2023, partenza del corso a dicembre.

Per informazioni e iscrizioni rivolgersi a Api Lecco Sondrio (via Pergola 73 Lecco): formazione@api.lecco.it, 0341.282822

In allegato locandina e modulo di iscrizione del corso.

Anna Masciadri
Ufficio Stampa




Indagine congiunturale III trimestre: calano gli ordini e torna l’incognita energia

Stiamo rallentando e gli ultimi mesi di attività confermano i segnali che si erano già palesati nel periodo precedente. E’ questo il dato principale che emerge dall’analisi congiunturale del terzo trimestre 2023 che ha realizzato il Centro Studi di Confapindustria Lombardia.
Il 50% delle aziende associate ad Api Lecco Sondrio sta registrando un calo tra l’1-5% degli ordini, per alcune il dato è perfino peggiore, solo per tre su dieci è positivo.
Prevale la stabilità, invece, riguardo a investimenti e occupazione, in continuità con i mesi precedenti del 2023. Discorso differente per i costi della produzione, per la componente energia e per le forniture dei materiali.  Nonostante un 2022 particolarmente difficile, nell’ultima rilevazione dell’anno sembravano vedersi segnali di miglioramento; dati positivi che nei primi mesi del 2023 si accentuano in particolare sui costi dell’energia. Nel secondo trimestre 2023 permane tensione per le dinamiche dei costi produttivi, che continuano a crescere ma con minor vigore. Nel terzo trimestre i costi della produzione continuano a presentare casi di contrazione, ma meno diffusi. Per la componente energia si assiste ad una decisa crescita (8%), mentre la maggior parte dei casi registra una crescita contenuta (30%).
Il contesto domestico continua a rappresentare il più rilevante mercato di riferimento per la maggior parte delle imprese associate, che non sempre si muovono fuori dai confini nazionali. Si evidenzia tuttavia anche in Italia un rallentamento (marcato 10%, contenuto 28%), che riflette ordini calanti per un importante nucleo di associate: una diffusa tensione sulla domanda, che stenta a decollare da diversi mesi. L’Italia offre qualche spunto in più (i casi di crescita degli ordini sfiorano i 3 su 10), mentre i mercati esteri paiono più stabili ma offrono opportunità di sviluppo a un numero molto ridotto di associati.

Il periodo non è di certo facile da affrontare – commenta Enrico Vavassori presidente di Api Lecco Sondrio -. Sul tavolo ci sono parecchie incognite, due quelle principali che sono il calo degli ordini dal mercato italiano, il nostro principale mercato di riferimento, e la componente dei costi dell’energia che sta tornando a crescere. In questo contesto è difficile capire come potrebbe svilupparsi il lavoro da qui alla fine dell’anno, siamo in fase di attesa e procediamo con molta cautela”.

Alleghiamo report completo dell’indagine. 

Anna Masciadri
Ufficio stampa
 




“Officina Cinema 2023”: gran finale sul mondo del lavoro del prossimo futuro

Si chiude con una riflessione sul mondo del lavoro che ci aspetta la seconda edizione di “Officina Cinema”, il cineforum del Gruppo Giovani Imprenditori di Api Lecco Sondrio.
Il docu-film “After Work” di Erik Gandini ha posto agli spettatori presenti, circa un centinaio, quesiti su quello che ci attende e su come le nostre vite potrebbero cambiare quando l’intelligenza artificiale entrerà in modo massiccio nelle aziende. Il documentario ha, inoltre, analizzato il mondo del lavoro attuale in paesi profondamente differenti dal nostro come la Corea, gli Stati Uniti o il Kuwait e evidenziato come l’ ”etica del lavoro” sia diversa.

Il percorso di quest’anno di “Officina Cinema” è stato dedicato al tema “giovani e lavoro”, che nel corso delle tre proiezioni è stato raccontato da punti di vista storici differenti: come un giovane di talento degli Anni 60 potesse realizzare i propri sogni (“The Fabelmans”), come dei giovani ricercatori universitari italiani degli Anni Duemila sottopagati siano costretti a fare di tutto per arrivare a fine mese (“Smetto quando voglio”) e quello che ci attende nel prossimo futuro lavorativo (“After Work”).
Il ciclo di proiezioni ha coinvolto sia le aziende associate ad Api sia la cittadinanza che per il secondo anno hanno dimostrato di apprezzare la proposta culturale del Gruppo Giovani di Api Lecco Sondrio con un totale di circa 300 presenze per la rassegna.

E’ stata una bella esperienza, ma soprattutto una bella conferma, significa che piace la nostra proposta – commenta Laura Silipigni presidente del Gruppo Giovani Imprenditori Api Lecco Sondrio -. Il compito di un’associazione di categoria è quello di assistere ovviamente le aziende associate, ma anche contribuire alla crescita di un territorio, per il secondo anno abbiamo deciso di parlare di lavoro attraverso il cinema e anche se potrebbero apparire due mondi distanti sono invece molto vicini come dimostra l’impatto dell’intelligenza artificiale in questo momento a Hollywood come nelle nostre aziende. Ringrazio don Davide Milani, Gian Luca Pisacane e il Cinema Nuovo Aquilone per la collaborazione e ovviamente il pubblico che è venuto a vedere i nostri film”.

Ieri sera sul palco al termine della proiezione sono saliti Carlo Antonini, responsabile scientifico di ApiTech e docente dell’Università Bicocca di Milano e Luca Brambilla, consigliere del Gruppo Giovani e titolare delle Grafiche Cola. I due, con il critico cinematografico Pisacane, hanno discusso del film e cercato di capire quanto l’intelligenza artificiale cambierà le nostre vite.

Anna Masciadri
Ufficio stampa




Indagine sull’intelligenza artificiale: solo il 20% delle aziende la sta utilizzando

E’ il tema del momento: l’intelligenza artificiale. Lo scorso aprile con ApiTech, la divisione innovazione e sviluppo di Api Lecco Sondrio, al Planetario di Lecco abbiamo organizzato un convegno a tema molto partecipato, ora un’indagine del centro studi di Confapindustria Lombardia ha cercato di capire che rapporto c’è tra le nostre aziende e l’ultima rivoluzione industriale già avviata.
E cosa ne esce da questa indagine dedicata all’intelligenza artificiale (IA) e digitalizzazione? Che poche, solo il 16% delle intervistate, conosce la differenza tra questi due concetti. La distinzione tra le due applicazioni risulta per lo più poco chiara alle pmi del territorio, che dimostrano un livello di conoscenza del tema piuttosto incerto per una parte cospicua di intervistati.
Per comprendere meglio il grado di conoscenza e di sviluppo in azienda in merito all’intelligenza artificiale è stato chiesto a tutte le intervistate se fossero in grado di riconoscerne le applicazioni per l’impresa.
Il livello di conoscenza delle applicazioni di IA per l’impresa presenta una correlazione diretta con il grado di utilizzo nell’attività aziendale: da un lato, il 36% degli intervistati dichiara di non conoscerne le possibilità di uso e il 31% ne sa pochissimo; d’altro canto, più della metà (53%) dei rispondenti (che presentano il minor livello di conoscenza delle applicazioni aziendali di IA) afferma di non esser interessato ad un utilizzo lavorativo. Interessante notare la distribuzione delle rimanenti: due aziende su dieci hanno già introdotto una o più soluzioni di IA nella propria realtà, con una decisa accelerazione nell’ultimo biennio.
Gli intervistati rivelano un dettaglio curioso: il tradizionale obiettivo ricercato tramite la digitalizzazione dei processi aziendali, estendere i tempi del lavoro, non rappresentano una priorità per le imprese che hanno investito in intelligenza artificiale.
Costi e problemi legati alla cybersicurezza sono i due aspetti che più spaventano i nostri imprenditori che non si sono ancora cimentati con questa novità. Riguardo, invece, dilemmi riguardo alle risorse umane, gli imprenditori di Api Lecco Sondrio sono ottimisti: per il 56% di loro non potrà mai sostituire l'intuito e le capacità dell'uomo nel progresso scientifico, ma ne sarebbe supporto valido e per il 69% il lavoro umano cambierà in futuro con competenze nuove.
Per quanto riguarda la digitalizzazione, maggiormente diffusa e conosciuta, per l’80% delle nostre imprese viene utilizzata per sotfware gestionali.

Commenta così i risultati dell’indagine Carlo Antonini, responsabile scientifico di ApiTech (in foto): “Per quanto riguarda la digitalizzazione alcuni strumenti tradizionali come le soluzioni cloud, rese possibili da reti a banda larga, e i gestionali base sono ormai consolidati nella maggioranza delle aziende. Buona anche la consapevolezza sulla cybersicurezza. Qualche timore in più rimane riguardo alla possibilità di accedere ai dati aziendali da remoto: questo è un aspetto su cui investire, insieme al tema sicurezza, perché l’accessibilità dei dati è complementare al lavoro agile, che non si riduce al solo lavoro da casa, ma per esempio permette ad un tecnico temporaneamente fuori sede di verificare, controllare ed eventualmente correggere il processo di una macchina in azienda da remoto, ovunque si trovi. Per quanto riguarda l’intelligenza artificiale, tema molto più recente, è curioso vedere come il 20% delle aziende la stia già utilizzando, il 30% ci sta pensando, mentre il restante 50% non sia al momento interessato. E’ una fotografia da approfondire, e credo che le percentuali cambieranno a breve: sempre più servizi basati sull’IA saranno a portata di tutti e quindi facilmente utilizzabili anche da un pubblico di non-esperti. Se ci pensiamo, non serve sapere come funziona un motore per guidare una macchina. Lo stesso sta succedendo con l’AI, dove molti servizi per la gestione e lo sviluppo che servono per guidare un’azienda avranno nuovi motori basati sull’IA”.

Anna Masciadri
Ufficio Stampa




Pet Therapy: primo corso propedeutico di formazione in Api

E’ ai nastri di partenza una prima assoluta per la formazione di Api Lecco Sondrio. A novembre e dicembre si terrà il primo corso certificato di “Pet Therapy: corso propedeutico di formazione” che permetterà ai partecipanti, dopo aver completato il corso e superato il test finale, di ottenere l’attestato di partecipazione.

E’ una novità assoluta per Api Lecco Sondrio che diventa erogatore anche di questo tipo di formazione diventata ormai fondamentale in diversi ambiti di assistenza.
L’obiettivo del corso è quello di imparare le nozioni di base sull’IAA (Interventi Assistiti con gli Animali), sulla relazione uomo-animale, sugli aspetti deontologici, sulla normativa nazionale e i contenuti delle linee guida. Inoltre, è previsto un approfondimento dei ruoli e delle responsabilità delle figure professionali presenti in equipe.

Il corso si divide in due parti, una teorica che si terrà nelle aule della sede di Api e una pratica che si svolgerà presso il palazzetto dello sport di Olginate. Saranno tre i docenti: Renata Fossati (pedagogista e allevatore, abilitata IAA e responsabile EAA – Educazione Assistita da Animali), Martina Manzoni (psicoterapeuta, abilitata come TAA – Terapie Assistite da Animali) e Roberto Tavola (allevatore e abilitato come IAA).

Ho proposto questo corso ad Api perché oramai il lavoro di un’associazione di categoria va oltre il contesto industriale e da tempo si occupa anche di temi sociali – commenta Andrea Beri amministratore delegato di Ita Spa, azienda associata ad Api Lecco Sondrio –. La pet therapy coinvolge i professionisti del settore come medici o veterinari, ma anche sempre più persone che amano gli animali, soprattutto i cani, e magari sono interessati a questo tipo di specializzazione. Questo corso è un esperimento per Api, se dovesse avere successo potremmo proporre corsi aziendali in cui vengono coinvolti anche i nostri amici a quattro zampe”.

Per maggiori informazioni sul corso e iscrizioni contattare l’area formazione di Api Lecco Sondrio: formazione@api.lecco.it, 0341.282822.

Anna Masciadri
Ufficio Stampa




Analisi congiunturale II trimestre 2023: le pmi lombarde stanno rallentando

Segnali di certo non positivi dalle pmi lombarde del sistema Confapi riguardo al secondo trimestre del 2023. E’ quello che emerge dall’analisi congiunturale condotta dal Centro Studi di Confapindustria Lombardia.
Il quadro disegnato dalle piccole e medie imprese è che da aprile a giugno 2023 si registra un lieve peggioramento rispetto al trimestre precedente per quanto riguarda gli indicatori economici principali. Purtroppo in questo periodo analizzato il sistema lombardo dà segnali di rallentamento per mancanza di stimoli decisi dai mercati di sbocco.
Nel II trimestre 2023 i tre indicatori si dividono in due grandi fronti: chi registra aumenti (4 su 10 per il fatturato, per domanda e produzione sono il 36%), e chi contrazioni (più di 4 su 10). Brutte notizie in merito ai costi della produzione: permangono in salita per lo più moderata, per 5 su 10; in calo per il 18%. Sempre diffusamente stabili occupazione ed investimenti, crescono nel 14% dei casi. Migliora la gestione dei magazzini, le giacenze aumentano per 2 su 10.
Si registra una diffusa tensione sulla domanda che stenta a decollare. Le contrazioni superano la metà in tutti e tre i macro-mercati e vengono definite marcate in 3 casi su 10; i mercati esteri paiono più stabili e con confinatissimi casi di sviluppo. Meglio il contesto domestico, in cui fatturato e domanda crescono per 3 su 10 circa.
Permane tensione per le dinamiche dei costi produttivi, su base congiunturale crescono per 46 su 100. Le contrazioni rilevate nelle due principali aree di costi della produzione (costo dei materiali e costo dell’energia) sottolineano il peso dell’andamento avvertito nei mesi precedenti. Si evidenzia tuttavia anche l’area dei rialzi sui costi delle materie prime, rilevata da più di 3 su 10.
Le analisi congiunturali per i primi sei mesi del 2023 hanno evidenziato andamenti non lineari nello sviluppo dei diversi indicatori, fortemente influenzati da un sistema di ordinativi che non rassicura le imprese. Ciò nonostante, le variazioni medie accumulate presentano una dinamica positiva, solidamente ancorata al mercato domestico: gli ordini dall’Italia infatti sono cresciuti mediamente del 12,6%, sostenendo così ritmi produttivi medi in crescita: sfiorano il 12%.
Bene il fatturato, le vendite crescono più del 12% e anche l’occupazione che cresce del 1,59%
 
Stiamo vivendo una situazione di incertezza con elementi in chiaro-scuro – afferma Luigi Sabadini presidente di Confapindustria Lombardia – la tendenza comunque va verso il negativo con una riduzione dei costi e degli ordinativi. Vediamo un rallentamento dei vari settori produttivi lombardi a conferma di ciò che si era intravisto nei tre mesi precedenti. I dati sono in peggioramento, stiamo andando verso una fase recessiva”.

Cliccando qui è possibile leggere il report completo. 

 




BCE, Camisa presidente Confapi: “Inflazione colpa delle imprese? Lagarde non sa di cosa parla”

“È inaccettabile che il Presidente della Bce Christine Lagarde accusi le imprese di essere le principali responsabili dell’aumento dell’inflazione. Invece di attaccarle dovrebbe ringraziarci: è per merito delle piccole e medie industrie, infatti, se negli ultimi anni è stata garantita occupazione anche in piena pandemia evitando così pericolose ricadute anche di carattere sociale”. Lo dichiara Cristian Camisa, presidente di Confapi.

 “Attaccare il nostro sistema produttivo – prosegue Camisa – significa non conoscere il nostro mondo. Se il riferimento invece è alla grande industria, lo dica esplicitamente e usi la moral suasion affinché nella stessa Europa non esistano più paradisi che generano un trattamento fiscale di favore per le multinazionali rispetto alle nostre piccole e medie industrie non permettendo loro di competere ad armi pari. Nell’ultimo anno e mezzo le nostre imprese hanno dovuto sopperire a una mancanza di politica industriale comune che ha portato a una carenza endemica di materie prime e prodotti in tanti settori che hanno messo in grande difficoltà il nostro mondo. Invece di lamentarci, ci siamo rimboccati le maniche e abbiamo superato l’ennesimo shock”.

Il Presidente di Confapi sottolinea quindi che “l’inflazione non è dovuta dalla domanda ma in buona parte generata dagli aumenti energetici figli di una politica non corretta sul tema da parte dell’Europa. E la soluzione non è l’aumento dei tassi. Con un Euroribor a 3 mesi oltre il 3,5%, un’industria strutturata paga un tasso variabile del 4,5%, quelle con rating più basso arrivano al 7% e oltre. In questa fase semplicemente le aziende stanno diminuendo il ricorso al credito bancario provando ad autofinanziarsi, stanno posticipando gli investimenti e tutto ciò sta già generando un importante rallentamento dell’economia. L’aumento dei tassi dello 0,25% a cui se ne aggiungerà un altro 0,25% a luglio per arrivare a 1 punto complessivo entro fine anno è insopportabile. A ciò va aggiunto che il forte calo del prezzo delle materie prime, dovuto a una riduzione della domanda conseguente al rallentamento dell’economia, comporterà una forte svalutazione del magazzino delle imprese con conseguente restrizione del credito da parte delle banche. Occorre che a tutti livelli il sistema Italia si faccia sentire”.
 
 “Invito il Presidente della Bce in Italia a visitare le nostre aziende. Le farò vedere un mondo – conclude il Presidente di Confapi – che forse non conosce, fatto di imprenditori che con grande orgoglio continuano a investire nelle proprie imprese, lavorano fianco a fianco ai lavoratori, non fanno finanza ma creano sviluppo e innovazione e hanno sempre garantito occupazione e benessere sociale”.




“Whistleblowing” per le aziende: in Api un webinar per capire cosa fare

Dal prossimo 15 luglio entra in vigore il decreto legislativo n. 24 del 10 marzo 2023 a protezione delle persone che segnalano illeciti riguardanti le imprese. Per capire meglio come prepararsi a questa novità settimana scorsa Api Lecco Sondrio ha organizzato il webinar dedicato esclusivamente alle associate dal titolo: “La nuova normativa sul whistleblowing. Le novità per le imprese”.
E’ il primo seminario nel nostro territorio dedicato a questa nuova norma che recepisce la direttiva europea 2019/1937 e tra un mese dovrà essere messa in pratica da un numero considerevole di aziende, attualmente quelle con più di 50 dipendenti.

Il “whistleblower” (segnalatore o segnalante, in italiano) è una persona che lavora in un’azienda (pubblica o privata) che decide legittimamente di segnalare un illecito, una frode o un pericolo che ha rilevato durante la sua attività lavorativa.
Di conseguenza il whistleblowing è la pratica per segnalare violazioni di leggi o regolamenti, reati e casi di corruzione o frode, oltre a situazioni di pericolo per la salute e la sicurezza pubblica.

Il whistleblowing è un fondamentale strumento di compliance aziendale – spiega Marco Piazza direttore di Api Lecco Sondrio – tramite il quale i dipendenti oppure terze parti (un fornitore o un cliente) di un’azienda possono segnalare, in modo riservato e protetto, eventuali illeciti riscontrati durante la propria attività. Questa segnalazione può essere fatta attraverso una parte dedicata del sito aziendale che è gestita da terzi. Il webinar che abbiamo organizzato in Api è stato il primo passo per cercare di approfondire questa tematica, affinché sia trattata con la dovuta attenzione. Seguiranno in futuro altri momenti di approfondimento anche in base agli sviluppi normativi”.

Anna Masciadri
Ufficio Stampa




Tutto esaurito per la proiezione del film in Api: “Gente di fiume. Il Gerenzone attraverso le voci dei suoi abitanti”

Grande successo per la proiezione nella sede di Api Lecco Sondrio del film “Gente di fiume. Il Gerenzone attraverso le voci dei suoi abitanti”: un centinaio di persone hanno gremito l’auditorium dell’associazione per questo lavoro che ripercorre la storia di Lecco e anche di alcune aziende associate ad Api Lecco Sondrio.

La serata è stata aperta da Enrico Vavassori, presidente di Api, che ha ringraziato Officina Gerenzone per aver realizzato questo lavoro così importante, soprattutto di memoria storica: “Avevo già partecipato alla prima del film – racconta il titolare delle Trafilerie Vavassori – ne sono rimasto molto colpito ed è per questo motivo che ho voluto fortemente che una proiezione venisse fatta proprio nella casa delle piccole e medie imprese di Lecco. Come Api abbiamo sostenuto questo progetto fin dall’inizio e visto il risultato siamo molto felici di averlo fatto”.

Silvia Negri, responsabile di ApiTech e dell’area ambiente e sicurezza di Api Lecco Sondrio, nonché volontaria di Officina Gerenzone, è stata una delle anime di questo progetto: “E’ stato un lavoro lungo, di tre anni, che abbiamo seguito con molta passione e altrettanta partecipazione da parte di tutti gli abitanti, gli imprenditori e i lavoratori che hanno un legame fortissimo con questo fiume che per secoli ha rappresentato la storia della nostra città, sociale ed economica”.

Al termine del film è intervenuto anche il regista Federico Videtta: “Siamo alla quarta proiezione e siamo al tutto esaurito per la quarta volta, ne siamo veramente contenti e orgogliosi, è stato un lavoro entusiasmante per me e per tutti i volontari di Officina Gerenzone”.

Api ha un legame particolare con il Gerenzone – ha chiuso il direttore di Api Lecco Sondrio Marco Piazzacome ha ricordato Barbara Cattaneo dei Musei Civici anni fa abbiamo realizzato insieme un bellissimo libro su questo fiume e sulle aziende che sono sorte sulle sue rive dal titolo “La valle del Gerenzone”. Questo film merita di essere visto da tutti, in particolare dai lecchesi, e mi auguro venga proiettato nelle scuole per far conoscere ai ragazzi la storia della loro città”.

Anna Masciadri
Ufficio Stampa




Il 51% delle imprese Api Lecco Sondrio: non arrivano le candidature per le offerte di lavoro

Il lavoro non manca, mancano i candidati. E’ questo il problema principale (51%) per le associate ad Api Lecco Sondrio che emerge dai risultati dell’indagine condotta dal Centro Studi di Confapindustria Lombardia relativa alle risorse umane a cui hanno partecipato circa un centinaio di nostre associate.
Il problema della mancanza di manodopera, in particolare specializzata, nell’industria italiana è noto da mesi e anche nel territorio di Lecco e Sondrio le imprese stanno cercando con ogni mezzo di reperire collaboratori senza fortuna.
Nel corso del 2023 la ricerca di nuovo personale nelle aziende si è diffusa rispetto al passato, ma il 23% di queste non ha implementato l’organico. Nonostante dinamiche certamente positive e diffuse nei primi sei mesi dell’anno, le difficoltà riscontrate nella selezione di nuovo personale restano evidenti, e tendono a ricalcare le rilevazioni che il sistema Confapi ha avuto modo di monitorare negli ultimi anni. La specializzazione, soprattutto ai livelli operativi, rimane un desiderata che trova scarsa compensazione sul mercato, limitando nei fatti l’operatività aziendale: per 74 intervistati su 100 spicca la mancanza di operai specializzati, essenziali nei ruoli più operativi. Rimane altrettanto elevato il divario tra domanda e offerta su figure operaie semplici per 4 imprese su 10.
Se da un lato, i “vuoti d’offerta” presenti sul mercato del lavoro sembrano riconducibili proprio alla mancanza di formazione adeguata, in modo altrettanto evidente si manifesta carenza di persone che si affaccino sul mercato. Per 5 industrie su 10 mancano candidati che si presentino per sostenere colloqui legati alle posizioni offerte e questo rappresenta il problema più diffuso tra le intervistate (51%).
Quale potrebbe essere la soluzione? Andare a recuperare i Neet (Not in Education, Employment or Training), ovvero gli inattivi tra i 15 e 29 anni che in Italia sono il 19% (record europeo), formarli adeguatamente per poi permettergli di trovare una propria strada lavorativa.
Le nostre imprese credono fortemente nella formazione, soprattutto negli ITS (Istituti tecnici superiori), che preparano i giovani a lavorare in azienda: il 72% degli imprenditori considera di massimo interesse figure provenienti da questi percorsi scolatici.
E per colmare la mancanza di competenze attuali 8 nostre associate su 10 hanno avviato percorsi interni di formazione per trasmettere competenze specialistiche.

I dati dell’indagine confermano quello che sentiamo dagli imprenditori tutti i giorni – commenta il direttore di Api Lecco Sondrio Marco Piazzamancano figure specializzate pronte a lavorare nelle aziende e c’è anche una enorme carenza di candidature. I giovani che né studiano né lavorano sono sempre più in aumento, rappresentano una zona d’ombra che abbiamo il dovere di illuminare e cercare di dare un futuro. Riuscire a intercettare il loro interesse, formarli adeguatamente e dargli un lavoro, magari anche molto vicino a casa, sarebbe la soluzione ideale per tutti”.

Cliccando qui è possibile scaricare il report completo.

Anna Masciadri
Ufficio stampa