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Sicurezza dei prodotti UE: novità in vigore dal 13 dicembre 2024

Il regolamento 2023/988 sostituisce la direttiva 2001/95/CE e si applica a tutti i prodotti di consumo non coperti da normative settoriali specifiche. Il regolamento intende garantire che tutti i prodotti di consumo immessi sul mercato dell’Unione Europea siano sicuri per i consumatori, rafforzando la vigilanza del mercato e la cooperazione tra Stati membri e operatori economici.

Nella scheda Confapi che si allega sono specificati il campo di applicazione, i soggetti obbligati e gli adempimenti previsti, le sanzioni.

Confapi può raccogliere i dubbi delle imprese e agevolare la gestione degli adempimenti tramite personale qualificato. Potete scrivere in associazione a silvia.negri@confapi.lecco.it.

(SN/am)

 




I chiarimenti dell’Agenzia delle Entrate sulle recenti lettere di compliance inviate

In una FAQ si chiarisce che, a fronte della comunicazione di anomalia, se non si sono riscontrate inesattezze non occorre fare nulla.

Sulla questione delle lettere di compliance recapitate negli ultimi giorni, l’Agenzia delle Entrate prova a fare chiarezza con una FAQ pubblicata sul proprio sito.
Nel dettaglio, l’Amministrazione finanziaria precisa che, per chi ha ricevuto la comunicazione riguardante una possibile anomalia relativa al reddito dichiarato, se dall’esame della dichiarazione non si sono riscontrate inesattezze, non occorre fare nulla.

La comunicazione ricevuta – si legge nella FAQ – ha un valore puramente informativo, non anticipa un’attività di controllo e non richiede di attivarsi per fornire un riscontro all’Agenzia delle Entrate.

Al riguardo, si ricorda che, da più parti, nei giorni scorsi è stato segnalato il contenuto, apparentemente sempre uguale, di queste lettere, con cui il Fisco segnala la presenza di anomalie nella dichiarazione dei redditi presentata lo scorso 31 ottobre (relative all’anno d’imposta 2023) e “invita” nuovamente a valutare l’ipotesi di aderire al concordato preventivo biennale, i cui termini intanto sono stati riaperti fino al 12 dicembre.

Nelle lettere si legge che “Ogni anno l’Agenzia, sulla base dei continui aggiornamenti delle informazioni che confluiscono nelle banche dati che costituiscono il proprio patrimonio informativo, individua casi anomali che, dopo ulteriori approfondimenti, sono selezionati per l’attività di controllo. In tale contesto, è stato rilevato che la sua dichiarazione per l’anno 2023 indica un reddito derivante da attività d’impresa inferiore a quello dei dipendenti che lavorano nello stesso settore economico. Questo aspetto, in assenza di giustificazioni oggettive, può essere considerato anomalo”.

Ciò ha portato a commenti negativi sui social e alla reazione dei sindacati dei commercialisti ADC, AIDC e UNGDCEC, per i quali in questo modo si creano “a tappeto paure infondate nei nostri clienti che inevitabilmente si rivolgono a noi per ricevere assistenza, che si traduce in consulenza a basso valore aggiunto che richiede ore ed ore del nostro tempo, che difficilmente riusciremo a farci retribuire”. Secondo i sindacati, “Le lettere di compliance, introdotte con l’intento di favorire il corretto adempimento degli obblighi fiscali e la trasparenza nei confronti dell’Amministrazione finanziaria, sembrano diventate uno strumento intimidatorio, volto a indurre il contribuente a prendere determinate decisioni”.

Sulla questione è intervenuto anche il Viceministro dell’Economia, Maurizio Leo, chiarendo che “le lettere di recente inviate dall’Agenzia delle Entrate rientrano nell’ordinaria attività di comunicazione per segnalare eventuali anomalie riscontrate”.

Leo ha sottolineato che “la corretta informazione è alla base del «Fisco amico». Noi abbiamo cambiato la logica dell’accertamento, agendo ex ante anziché ex post. E queste lettere ne sono un esempio lampante. Si informa semplicemente il contribuente – ha proseguito – di una situazione che lo riguarda, ma deve essere assolutamente chiaro che chi ha adempiuto correttamente agli obblighi tributari non ha nulla da temere e potrà non tenere conto delle comunicazioni ricevute”.

La comunicazione non anticipa un’attività di controllo

Tornando alla FAQ, l’Agenzia ha poi chiarito che, in un’ottica di trasparenza e per far conoscere gli strumenti introdotti dal legislatore, condivide preventivamente i dati di cui dispone.

L’intento dell’informativa è di richiamare l’attenzione sulla possibilità di verificare quanto dichiarato e consentire la correzione in autonomia di eventuali errori.

Per chi invece ha riscontrato un’inesattezza nel reddito dichiarato, la FAQ precisa che il sistema tributario dell’Amministrazione finanziaria mette a disposizione dei contribuenti “diverse possibilità, a cominciare dal ravvedimento operoso che, dopo la recente riforma del sistema sanzionatorio, consente di beneficiare di sanzioni più favorevoli rispetto al passato”.

 

(MF/ms)




Comunità energetica di Lecco: non solo per le aziende della città

A seguito di un incontro dedicato alle associazioni datoriali che si è svolto in Camera di Commercio in data 3 dicembre 2024, Confapi Lecco Sondrio segnala la possibilità di aderire alla Comunità Energetica della città di Lecco, attiva dal 18 giugno 2024, per tutti coloro che stanno installando pannelli fotovoltaici o intendono installarli nei prossimi mesi, sia in città che nel territorio circostante.
La CERS di Lecco è un ente del terzo settore iscritto al Runts che può associare Pmi ed altri enti di vario tipo, interessati a promuovere il meccanismo della produzione locale di energia da fonte rinnovabile e la condivisione virtuale della stessa. Come noto gli incentivi ministeriali favoriscono l’aggregazione di prosumer (produttori di energia < 1 MW che in parte autoconsumano l’energia prodotta) e di consumer (solo consumatori) per 20 anni. Il beneficio economico che si genera deve essere destinato a progetti a valore sociale e ambientale, peraltro rendicontabili nei bilanci di sostenibilità delle imprese.
La comunità energetica di Lecco ha scelto di massimizzare il beneficio collettivo di questi incentivi, prevedendo che il 60% dell’incentivo stesso venga versato nei fondi di comunità già esistenti o nuovi presso i diversi comuni del lecchese. Si ricorda che lo scambio di energia che produce l’incentivo deve avvenire tra soggetti che si trovano sotto la stessa cabina primaria. Nel territorio lecchese, ci sono cabine primarie che raggruppano diversi piccoli Comuni. Ogni comunità sottesa ad una cabina primaria può avvalersi di una struttura giuridica tra quelle già esistenti, come la CERS di Lecco o le altre che si stanno creando negli ultimi mesi, già citate nella circolare Confapi n.543 del 31/10/2024.
Si ricorda che entro il 31/03/2025 le Pmi che investono sul fotovoltaico, possono avvalersi di un contributo del 40% a fondo perduto (fondi Pnrr). Per saperne di più e per essere seguiti su questo tema potete chiamare in Confapi Lecco Sondrio.

Le informazioni complete sulla CERS di Lecco (statuto e regolamenti) sono disponibili sul sito del Comune.

Per completezza si segnala il sito di riferimento camerale su questa materia.

(SN/am)

 




Call della Commissione Europea per manifestazioni di interesse ad investire in Ucraina

Informiamo che la Commissione Europea ha pubblicato sul proprio portale la call per manifestazioni di interesse ad investire in Ucraina rivolta ad aziende basate nella UE/SEE e di cui si riportano sotto i termini di riferimento.
La call, annunciata in occasione della EU-Ukraine Investment Conference a Varsavia il 13-14 novembre scorsi, si inserisce tra le iniziative della Commissione per sostenere l’implementazione della Ukraine Investment Facility, l’ottimizzazione dell’impiego dei fondi disponibili per progetti prioritari e la partecipazione di imprese UE. Nella Call si invita le aziende con sede nell’UE/SEE a presentare proposte di progetto per nuovi investimenti nell’economia reale dell’Ucraina.

Ai fini della registrazione della propria manifestazione di interesse, si rimanda alla pagina web della Commissione, rilevando che la deadline è fissata al 1 marzo 2025.

Infine si segnala  la possibilità di partecipare ad un briefing informativo dedicato alla Call che avrà luogo a Bruxelles il prossimo 17 dicembre (vedasi allegato).

(MP/am)




Imprese energivore classe di agevolazione VALR.x: versamento seconda rata Asos

Ricordiamo alle aziende a forte consumo di energia elettrica, con classe di agevolazione VALR.x per l’anno 2024, che entro il 31 dicembre 2024 dovrà essere versata alla Cassa per i Servizi Energetici e Ambientali – CSEA la seconda rata della contribuzione alla componente Asos.
 
Le aziende interessate, accedendo al proprio account del portale della CSEA, potranno generare e scaricare l’Avviso di pagamento analogico e provvedere entro il termine alla liquidazione dell’importo.
 
Restiamo comunque a disposizione per eventuali chiarimenti dovessero necessitare.

(RP/rp)




Benessere organizzativo: podcast

Ats Brianza comunica di avere ripreso il lavoro con i podcast per promuovere salute e fare prevenzione sui luoghi di lavoro; in particolare è disponibile il nuovo podcast curato da LILT Milano Monza BrianzaIn-dipendenti: storie di benessere aziendale, quarto episodio.
L’episodio è ascoltabile su diversi canali (Spotify, Amazon, Apple) ed esplora il tema del benessere organizzativo attraverso le testimonianze di:

•    ATS Brianza: presenta i progetti dedicati al mondo del lavoro, illustrando iniziative mirate a migliorare il benessere e la salute dei lavoratori e dell’azienda.

•    Liferay: condivide best practices per supportare un ottimale bilanciamento vita-lavoro, offrendo nuove prospettive ispiratrici per le altre aziende.

Il podcast si propone come uno spazio di dialogo e condivisione per tutte le aziende interessate a costruire ambienti di lavoro più sani, attenti al contrasto delle dipendenze e alla promozione del benessere dei dipendenti.

Infine, si condivide l’articolo in allegato sul tema dell’importanza del benessere organizzativo.
 

(SN/am)




“Energy Release 2.0”: webinar Confapi-GSE lunedì 16 dicembre ore 10.30

Martedì 10 dicembre u.s. è stato siglato un importante Protocollo di Intesa tra Confapi e il Gestore dei Servizi Energetici (GSE). L’accordo rappresenta un passo cruciale nell’impegno di Confapi per accompagnare le PMI verso la transizione energetica, rafforzando la sostenibilità ambientale e migliorando la competitività delle imprese, sia in Italia che sui mercati internazionali.

Grazie alla collaborazione con il GSE, Confapi offrirà alle imprese associate strumenti concreti per affrontare le sfide energetiche, con particolare attenzione a:

  • Accesso a strumenti incentivanti e tecnologie innovative: Facilitare l’utilizzo di misure come i certificati bianchi, l’Energy Release, e i programmi di Transizione 5.0, per finanziare interventi di efficientamento energetico e l’adozione di nuove tecnologie.
  • Sviluppo delle Comunità Energetiche Rinnovabili (CER): Promuovere modelli di cooperazione tra imprese per condividere energia rinnovabile, ridurre i costi e contribuire agli obiettivi di decarbonizzazione.
  • Tavolo di confronto permanente: Identificare e risolvere le criticità che le imprese incontrano nell’accesso ai meccanismi incentivanti, lavorando per semplificare le normative e renderle più vicine alle esigenze delle PMI.
  • Formazione e informazione: Avviare iniziative per aiutare le imprese a sfruttare al meglio i meccanismi gestiti dal GSE.
 
Il primo passo operativo della collaborazione tra Confapi e GSE è il webinar formativo sul tema Energy Release 2.0 che si terrà lunedì 16 dicembre dalle ore 10.30 alle ore 12.30.
Obiettivo dell’incontro è illustrare i principali aspetti, le opportunità e le modalità di partecipazione del meccanismo che consente alle imprese energivore di accedere a energia elettrica a prezzo calmierato.

L’incontro è di particolare interesse per le imprese energivore che sono invitate a partecipare registrandosi cliccando qui sul sito del GSE oppure attraverso il link riportato nel programma allegato.
 
Sul tema Energy Release 2.0 si rimandano infine le aziende interessate alla consultazione delle precedenti informative riportate sul portale di Confapi Lecco Sondrio (circolare n. 396 del 31 luglio 2024, circolare n. 544 del 31 ottobre 2024 e circolare n. 584 del 21 novembre 2024).
 
(RP/rp)




Conai: variazioni del CAC da luglio 2025

Il Contributo Ambientale Conai (CAC) per gli imballaggi in legno, plastica, vetro e per i compositi a base carta, subirà una variazione a partire dal 1° luglio 2025. La variazione in crescita sul vetro è la più rilevante, si sottolineano però anche gli incrementi su alcune plastiche e su alcune fasce dei compositi in carta.
A proposito della carta, si evidenzia che la diversificazione prosegue e le fasce passano da 6 a 8 con lo sdoppiamento della fascia B e della fascia C: in pratica si distinguono gli imballi a prevalenza carta certificati Aticelca 501 da quelli non certificati. 

Sulla certificazione Aticelca 501 si segnala il manuale disponibile in rete.

Nella scheda che si allega e sulla pagina dedicata del sito, sono indicati tutti i dettagli.

Gli effetti di queste variazioni si vedranno anche sulle procedure forfettarie/semplificate per l’importazione di imballaggi pieni.

I nuovi valori delle altre procedure semplificate di dichiarazione del CAC, conseguentemente aggiornate per effetto delle suddette variazioni, saranno prossimamente disponibili sul sito e/o comunicati direttamente alle imprese interessate.

(SN/am)




In Lombardia con l’Albo Gestori: calcolo gratuito dell’impronta di carbonio

La Sezione Lombardia dell’Albo Nazionale Gestori Ambientali vuole fare da traino nei confronti delle proprie imprese iscritte in un processo virtuoso sulle tematiche della sostenibilità. Per questo offre un servizio di calcolo gratuito della “carbon footprint” per le imprese iscritte. La notizia è riportata nel sito della Camera di Commercio di Milano, presso cui sono insediati gli uffici dell’Albo della Lombardia.

Il progetto, finanziato interamente dalla Sezione Lombardia, ha l’obiettivo di valutare l’impatto delle emissioni di CO2 (indicatori ESG – Scope 1 e 2) legato ai consumi energetici (elettricità, gas, carburanti ecc.), che costituiscono una spesa con impatto significativo sul business e sull’ambiente.
L’iniziativa è rivolta alle imprese iscritte presso l’Albo Nazionale Gestori Ambientali – Sezione Lombardia in almeno una delle seguenti categorie: 1-4-5-8 ma anche la 2bis ovvero quella dei trasportatori di rifiuti in “conto proprio” (produttori che portano i propri rifiuti ai centri di raccolta).
Tutti i dettagli del servizio sono specificati nella presentazione che si allega.

Confapi Lecco Sondrio potrebbe segnalare all’Albo le Pmi associate che siano iscritte anche solo alla categoria 2bis dell’albo, affinchè possano beneficiare di questa consulenza specialistica gratuita, che riguarderebbe non soltanto l’impatto del trasporto, ma l’impatto complessivo dell’azienda dovuto all’uso dell’energia nelle diverse forme, qualunque sia la sua attività, in termini di impronta di carbonio. In particolare l’albo ha stabilito di favorire in modo particolare le Pmi con consumo sopra i 300.000 kwh/anno di energia elettrica o 30.000 mc/anno di metano o altri combustibili.
Si invitano quindi le imprese interessate a contattare Silvia Negri al più presto per utilizzare gli ultimi posti rimasti per avvalersi di questo servizio.
Ecco di seguito alcuni dei benefici che possono avere le imprese che fanno il calcolo della loro Carbon Footprint:

  • Ottenere certificazioni: il calcolo è utile per ottenere certificazioni di sostenibilità
  • Creare un vantaggio competitivo: iniziare un percorso di sostenibilità ti permette di distinguerti dai competitor e ottenere un posizionamento superiore
  • Diventare fornitore: i brand hanno sempre più bisogno del calcolo della carbon footprint dei fornitori per poter misurare le emissioni di scope 3.
  • Vincere bandi e gare: conoscere la propria Carbon Footprint di Organizzazione ti permette di ottenere un punteggio più alto in bandi e gare pubbliche e/o private
 
 (SN/am)

 




Rinviato al 31 marzo 2025 l’obbligo di assicurazione contro i danni catastrofali

È stato approvato il 9 dicembre dal Consiglio dei Ministri il decreto legge c.d. “Milleproroghe”, che contiene, tra l’altro, l’oramai inevitabile (perché manca il decreto attuativo) slittamento del termine per adempiere l’obbligo di dotarsi di una polizza contro i rischi “catastrofali” da parte delle imprese individuate dalla norma, che viene ora rinviato al 31 marzo 2025.

L’obbligo è stato introdotto dalla legge di bilancio 2024 (art. 1 commi 101 – 111 della L. 213/2023), che indicava come termine ultimo per adeguarsi il 31 dicembre 2024 e demandava a un decreto del Ministro dell’Economia e delle finanze e del Ministro delle Imprese e del made in Italy la definizione delle modalità attuative e di altri aspetti rilevanti per l’operatività della disposizione.

La bozza del decreto è stata sottoposta al Consiglio di Stato, che ha evidenziato l’esigenza di alcuni approfondimenti funzionali alla sua attuazione pratica (tra gli altri, i giudici amministrativi hanno suggerito di precisare su chi gravi l’obbligo assicurativo in caso di affitto e usufrutto di azienda); lo slittamento del termine si rende, quindi, necessario per recepire le osservazioni contenute nel parere.

La disposizione, si ricorda, nasce con l’obiettivo di garantire un ristoro economico alle imprese in caso di calamità naturali, così da porre il rischio di questi eventi e i relativi costi non solo a carico dello Stato (che comunque assume il ruolo di coassicuratore), ma anche di soggetti privati.

Attualmente (dunque senza considerare le eventuali indicazioni che saranno contenute nel decreto attuativo), l’obbligo di stipula:

  • riguarda le imprese con sede legale in Italia e quelle aventi sede legale all’estero con una stabile organizzazione in Italia, che siano tenute all’iscrizione nel Registro delle imprese ex art. 2188 c.c., ma sono escluse da questo adempimento le imprese agricole ex art. 2135 c.c., per le quali opera il Fondo mutualistico nazionale per la copertura dei danni catastrofali meteoclimatici, istituito dall’art. 1 comma 515 ss. della L. 234/2021;
  • riguarda i beni individuati all’art. 2424 comma 1 c.c., sezione Attivo, voce B-II, n. 1, 2 e 3, vale a dire terreni e fabbricati; impianti e macchinari; attrezzature industriali e commerciali.
Le polizze in oggetto devono essere destinate alla copertura di danni direttamente cagionati da calamità naturali ed eventi catastrofali verificatisi sul territorio nazionale.

La norma specifica la tipologia di evento di danno qualificante il sinistro assicurabile, elencando nominativamente i sismi, le alluvioni, le frane, le inondazioni e le esondazioni.

La stipula dell’assicurazione in oggetto è obbligatoria e dell’inadempimento a detto obbligo si deve tener conto “nell’assegnazione di contributi, sovvenzioni o agevolazioni di carattere finanziario a valere su risorse pubbliche”, anche con riferimento a quelle previste in occasione di eventi calamitosi e catastrofali.

Occorre meglio definire i destinatari dell’obbligo in casi dubbi

Da ultimo, si osserva che lo schema di decreto, nella sua versione sottoposta al Consiglio di Stato, prevedeva che l’adeguamento alle previsioni di legge dei testi di polizza dovesse avvenire entro e non oltre 90 giorni dalla data di pubblicazione; questo significa che, per coerenza tra le tempistiche, il regolamento dovrebbe essere emanato almeno 90 giorni prima della scadenza del termine ultimo per l’adeguamento.

Se fosse mantenuta questa indicazione anche nella nuova versione del testo, il decreto dovrebbe essere emanato entro fine anno.
 

(MF/ms)