Reazioni locali alla manovra “Buone misure”
La Provincia di sabato 19 novembre 2024, le associazioni di categoria commentano la proposta di manovra finanziaria.
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La Provincia di sabato 19 novembre 2024, le associazioni di categoria commentano la proposta di manovra finanziaria.
https://us02web.zoom.us/j/81153694618?pwd=RndGWVFxSnV2ZndOenV2VU9hM0hkUT09
ID riunione: 811 5369 4618
Codice d’accesso: 735462
In allegato la convocazione.
Per confermare la presenza all’Assemblea elettiva è necessario iscriversi al seguente link entro giovedì 24 ottobre 2024.
Per informazioni contattare la Segreteria del Gruppo Giovani (Stefania Giussani) allo 0341.282822 oppure inviare una mail a segreteria@confapi.lecco.it.
(SG/sg)
Il Forum riunisce i più importanti protagonisti della collaborazione economico-commerciale bilaterale e le imprese dei due Paesi con l’obiettivo di rafforzare e sviluppare ulteriormente le relazioni industriali e gli scambi commerciali.
Ad aprire i lavori insieme al ministro Tajani tra gli altri Tarcísio Gomes de Freitas, Governatore dello Stato di San Paolo.
Il Presidente Camisa è intervenuto nel panel sulle prospettive future e sulle nuove opportunità nelle relazioni economiche tra Italia e Brasile, insieme alle principali istituzioni italiane per l’internazionalizzazione, tra cui Sace e Simest.
“Con la Missione di Sistema in Argentina e Brasile guidata con grande dinamismo dal Vicepremier e Ministro degli Esteri, Antonio Tajani, si stanno mettendo al centro le Piccole e Medie Imprese industriali italiane, il loro valore e la loro voglia di poter collaborare anche su mercati così lontani. Finalmente anche Paesi geograficamente così distanti, ma culturalmente e storicamente così vicini al nostro, vengono considerati una priorità per il Sistema Paese. Sono certo che questa missione sia un inizio di un percorso virtuoso perché la percezione è che anche qui c’è voglia d’impresa e di Italia”. Lo dichiara il Presidente di Confapi, Cristian Camisa, che fa parte della delegazione italiana di imprenditori, manager, aziende e agenzie per l’internazionalizzazione impegnata in questi giorni nei due Paesi sudamericani.
“Il modello su cui lavorare – aggiunge – dovrebbe essere quello che già stiamo utilizzando in Italia ovvero essere al servizio delle filiere per le grandi imprese bypassando il problema della lontananza geografica. Credo sia molto positivo questo gioco di squadra che col Ministro si era già inaugurato sull’area dei Balcani”.
Per il Presidente di Confapi è “fondamentale che alla missione stiano prendendo parte anche i principali player del sistema Italia come Sace, Simest, Ice, che possono fornire strumenti per finanziare le imprese che vogliono lavorare sui mercati internazionali. Confapi inviterà i corrispondenti delle altre associazioni datoriali argentine e brasiliane in Italia e soprattutto faremo in modo di organizzare con loro dei B2B per creare occasioni di proficui scambi. Metteremo a disposizione il nostro Contamination Hub, che abbiamo in collaborazione con l’Università di Tor Vergata, in cui ricercatori e imprese si contaminano per produrre idee e progetti che si traducano in azioni concrete. L’obiettivo – conclude Camisa – è quello di far partecipare anche aziende e ricercatori argentini e brasiliani: un modo concreto di confrontarsi per capire le rispettive esigenze e creare progettualità comuni”.
Martedì 22 ottobre 2024, ore 16, presso la sede di Confapi Lecco Sondrio via Pergola 73 a Lecco si terrà il seminario dedicato alle aziende associate a Confapi Lecco Sondrio per approfondire i temi della gestione strategica delle persone e del cambiamento organizzativo, argomenti di stretta attualità che riguardano il mondo delle PMI e che possono migliorare la qualità del lavoro in azienda, la capacità di innovare e di gestire l’incertezza dei mercati di oggi.
Introduzione di Mario Gagliardi, vice-direttore di Confapi Lecco Sondrio e responsabile dell’area relazioni industriali e sindacali.
Relatori: Caterina Manzoni e Andrea Agodi di HRConsulting, società di consulenza specializzata in organizzazione e risorse umane con sede a Merate ed attiva dal 2007 in molteplici settori industriali e dei servizi.
Per partecipare iscriversi compilando il form CLICCANDO QUI
Alleghiamo locandina.
(MG/am)
In questo modo è possibile visionare in modo più leggibile di quanto non si poteva fare sugli allegati al decreto, tutti i campi da compilare (vecchi e nuovi). Tutti gli operatori, compresi quelli non tenuti per ora ad iscriversi al RENTRI, possono quindi visionare i nuovi modelli.
Come noto, il 4 di novembre invece, gli stessi formati saranno disponibili in formato editabile e vidimabile.
Inoltre si segnala un approfondimento di tipo tecnico-informatico sulle soluzioni gestionali valide per garantire l’immodificabilità del registro, in quanto documento informatico, e circa le modalità per firmare il file xml del registro digitale.
Confapi Lecco Sondrio organizza periodicamente dei corsi di 2 ore per comprendere le tempistiche con cui dovranno essere applicati i nuovi strumenti che accompagneranno la gestione digitale dei rifiuti. Gli interessati possono consultare il sito Api formazione e aderire alle edizioni di novembre.
(SN/am)
Nuove frontiere tecnologiche per edifici più sicuri e sostenibili. Un edificio intelligente è una struttura dotata di sistemi avanzati di automazione e tecnologie dell’informazione e della comunicazione (ICT) che migliorano l’efficienza operativa, il comfort, la sicurezza e la sostenibilità ambientale.
L’evento mostrerà l’aggregazione delle competenze sui tre assi che regolano qualsiasi economia: energie, logistica e comunicazione.
Per maggiori info e iscrizioni cliccare qui
Il ciclo di eventi si avvale dello sviluppo e del coordinamento tecnico/scientifico del Politecnico di Milano – Polo territoriale di Lecco, ComoNExT Innovation Hub, CNR – Sede di Lecco, e della condivisione con la “Rete territoriale a supporto della trasformazione digitale”.
(SN/am)
Se per i beni materiali 4.0 nulla cambia, per gli investimenti in beni immateriali “4.0” effettuati nel 2025 la misura del credito d’imposta scende dall’attuale 15% al 10%.
Entro fine anno occorre quindi effettuare le necessarie valutazioni di convenienza.
In relazione ai beni immateriali “4.0”, ai sensi dell’art. 1 comma 1058-bis della L. 178/2020, alle imprese che effettuano gli investimenti aventi ad oggetto beni compresi nell’allegato B alla L. 232/2016, dal 1° gennaio 2024 al 31 dicembre 2024, ovvero entro il 30 giugno 2025, a condizione che entro la data del 31 dicembre 2024 il relativo ordine risulti accettato dal venditore e sia avvenuto il pagamento di acconti in misura almeno pari al 20% del costo di acquisizione, il credito d’imposta è riconosciuto nella misura del 15% del costo, nel limite massimo di costi ammissibili pari a 1 milione di euro.
Pertanto la misura del 15% è riconosciuta, oltre che per gli investimenti 2024, anche per quelli “prenotati” entro la fine del 2024 ed effettuati entro il 30 giugno 2025.
Tale indicazione appare particolarmente rilevante, considerando che per gli investimenti in beni immateriali “4.0” effettuati (senza “prenotazione”) dal 1° gennaio 2025 al 31 dicembre 2025, il credito d’imposta è invece riconosciuto nella misura del 10% del costo, sempre nel limite massimo di costi ammissibili pari a un milione di euro (comma 1058-ter dell’art. 1 della L. 178/2020).
La medesima misura del 10% è inoltre prevista qualora i suddetti investimenti siano effettuati entro il termine “lungo” del 30 giugno 2026 a condizione che entro il 31 dicembre 2025 sia stata effettuata la c.d. “prenotazione”.
Nessuna modifica, invece, per gli investimenti in beni materiali “4.0”. In tal caso, la misura dell’agevolazione per il 2025 resta infatti la medesima rispetto a quella già operativa per il 2023 e il 2024.
L’art. 1 comma 1057-bis della L. 178/2020 dispone infatti che, alle imprese che effettuano investimenti in beni strumentali nuovi indicati nell’allegato A alla L. 232/2016, a decorrere dal 1° gennaio 2023 e fino al 31 dicembre 2025 (ovvero entro il 30 giugno 2026, a condizione che entro la data del 31 dicembre 2025 il relativo ordine risulti accettato dal venditore e sia avvenuto il pagamento di acconti in misura almeno pari al 20% del costo di acquisizione), il credito d’imposta sia riconosciuto nella misura del:
Al riguardo, l’Agenzia delle Entrate ha chiarito che il limite massimo agli investimenti in beni materiali 4.0 di cui all’art. 1 comma 1057-bis della L. 178/2020, pari a 20 milioni di euro, è riferito alla singola annualità e non all’intero periodo 2023-2025 (circ. n. 14/2022, § 1).
Le imprese potrebbero quindi valutare se sia più conveniente effettuare gli investimenti entro fine 2024 o nel 2025, a seconda del plafond 2024 ancora disponibile.
Si rileva inoltre che nella norma agevolativa è presente la previsione, introdotta dall’art. 10 del DL 4/2022, secondo cui è riconosciuta l’aliquota del 5% per “investimenti inclusi nel PNRR diretti alla realizzazione di obiettivi di transizione ecologica”, che dovrebbero essere individuati con DM, tra 10 e 50 milioni di euro.
Tale disposizione non risulta essere stata attuata, presumibilmente anche alla luce del nuovo credito d’imposta per la transizione 5.0 di cui all’art. 38 del DL 19/2024.
Da ultimo, si ricorda che, allo stato attuale, non è comunque prevista alcuna agevolazione per i beni strumentali “ordinari”.
(MF/ms)
Infatti, in considerazione delle numerose incertezze interpretative attinenti alla normativa europea in materia e alla relativa declinazione nazionale nell’ambito del DLgs. 231/2007, il Consiglio di Stato, da cui si aspettava proprio in questi giorni una decisione – a fronte della sospensione del Registro dello scorso 17 maggio – ha diffuso il 15 ottobre un’ordinanza (la n. 8248) con cui, “stante la delicatezza delle questioni involte”, ha sospeso il giudizio, rimettendo sei questioni pregiudiziali alla Corte di Giustizia europea.
I dubbi interpretativi riguardano:
Sul secondo punto il Consiglio di Stato chiede se l’art. 31 § 10 della direttiva (Ue) 2015/849 debba essere interpretato nel senso che le notifiche effettuate dagli Stati membri e la relazione della Commissione al Parlamento europeo e al Consiglio non abbiano valenza normativa vincolante, ma siano da considerarsi atti meramente ricognitivi degli istituti giuridici affini ai trust presenti nei vari ordinamenti. In tal caso, non potendosi ritenere tali atti integrativi del diritto unionale vincolante, spetterebbe al giudice nazionale e alla Corte di Giustizia Ue verificare, in caso di contestazione, la sussistenza di tale affinità rispetto ai trust dell’assetto o delle funzioni di tali istituti alla luce delle sole disposizioni della direttiva.
Con riferimento al terzo e al quarto quesito si chiede se specifici articoli e considerando delle direttive (Ue) 2015/849 e 2018/843 debbano essere interpretati nel senso che essi ostano alle norme del DLgs. 231/2007 che ricomprendono tra gli istituti giuridici che hanno un assetto e funzioni affini a quelli dei trust i mandati fiduciari delle società fiduciarie; ciò sebbene l’attività di tali società sia sottoposta a una serie di obblighi e soggetta alla vigilanza di varie autorità nazionali (secondo il Consiglio di Stato, in contrasto con quanto prospettato dalle fiduciarie, non vi sarebbe alcun conflitto con la disciplina europea).
Con l’ultimo quesito viene, infine, chiesto se il consentire l’accesso ai dati dei titolari effettivi dei trust (e degli istituti giuridici affini) ai soggetti privati, compresi quelli portatori di interessi diffusi, titolari di un interesse giuridico non solo rilevante e differenziato, ma anche corrispondente a una situazione giuridicamente tutelata, sia conforme alla normativa europea, anche alla luce della citata sentenza della Corte di Giustizia Ue (secondo il Consiglio di Stato anche in tal caso, in contrasto con quanto prospettato dalle fiduciarie, l’attuale versione della disciplina nazionale non sarebbe in conflitto con la normativa europea).
A chiusura della decisione in esame, infine, il Consiglio di Stato, nel richiedere il “procedimento accelerato”, evidenzia come: