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Nuovo corso di formazione Generale e Specifica Lavoratori Rischio Alto – ASR 2025 con traduzione in inglese

Annunciamo un’importante novità nel nostro catalogo corsi, pensata per supportare ancora meglio le vostre esigenze formative in materia di sicurezza sul lavoro.

Accedendo al sito www.apiformazione.org, nella sezione “Corsi a pagamento” troverete Formazione Generale e Specifica Lavoratori esposti a Rischio Alto – Accordo Stato Regioni 2025″ con la traduzione in lingua Inglese

La  novità di questa edizione è la presenza e affiancamento di un interprete in lingua inglese durante tutte la durata del corso e nel momento della verifica. Riteniamo che questa traduzione sia un valore aggiunto significativo per le aziende con personale straniero o che operano in contesti internazionali, facilitando l’apprendimento e la comprensione dei contenuti da parte di tutti i dipendenti, in conformità con le più recenti normative dettate dall’Accordo Stato Regioni 2025.

Per ulteriori informazioni è possibile contattare il nostro ufficio all’indirizzo formazione@confapi.lecco.it o al numero 0341282822.

(SB/sb)




Entro il 31 luglio l’invio del modello Iva TR per il 2° trimestre 2025

Il termine per la presentazione del modello IVA TR relativo al secondo trimestre 2025 è fissato a giovedì 31 luglio 2025.

Entro questa data, i contribuenti che hanno maturato un credito IVA infrannuale nel secondo trimestre dell’anno possono presentare istanza per richiederne il rimborso o per utilizzarlo in compensazione.

Chi deve presentare il modello IVA TR – Il modello IVA TR può essere presentato dai soggetti IVA che, nel corso del secondo trimestre 2025, hanno maturato un credito IVA superiore a 2.582,28 euro e che intendono:

  • chiedere il rimborso del credito,
  • utilizzare il credito in compensazione orizzontale tramite modello F24 per il pagamento di altri tributi, contributi o premi.
Modalità e termini di presentazione
  • Invio telematico: la presentazione deve avvenire esclusivamente per via telematica, direttamente dal contribuente o tramite intermediario abilitato.
  • Scadenza: il modello va trasmesso entro l’ultimo giorno del mese successivo alla chiusura del trimestre, quindi per il secondo trimestre (aprile-giugno) la scadenza è il 31 luglio 2025.
Utilizzo del credito: regole e limiti
  • Compensazione fino a 5.000 euro: il credito può essere utilizzato subito dopo la presentazione del modello, senza necessità di visto di conformità.
  • Compensazione oltre 5.000 euro: è necessario il visto di conformità e l’utilizzo è consentito solo a partire dal decimo giorno successivo alla trasmissione telematica del modello. Il limite dei 5.000 euro si riferisce alla somma dei crediti trimestrali maturati nell’anno.
Rimborso: per importi superiori a 30.000 euro, il rimborso è subordinato all’apposizione del visto di conformità o, in alcuni casi, alla presentazione di garanzie.

Novità – Dal 21 marzo 2025 è in vigore il nuovo modello IVA TR, aggiornato dall’Agenzia delle Entrate, che introduce alcune semplificazioni soprattutto per le attività agricole.

Requisiti per la richiesta – Oltre al superamento della soglia minima di credito, è necessario che ricorra almeno una delle condizioni previste dall’art. 30, comma 2, del D.P.R. n. 633/1972 (ad esempio: prevalenza di operazioni non imponibili, acquisti di beni ammortizzabili, ecc.).

 

Trimestre Periodo di riferimento Scadenza presentazione
1° trimestre Gennaio – Marzo 30 aprile 2025
2° trimestre Aprile – Giugno 31 luglio 2025
3° trimestre Luglio – Settembre 31 ottobre 2025
 
 

(MF/ms)




Valute estere giugno 2025

Si comunica l’accertamento delle valute estere per il mese di giugno 2025 (Provv. Agenzia delle Entrate del 11 luglio 2025)

Art. I

Agli effetti delle norme dei titoli I e II del testo unico delle imposte sui redditi, approvato con decreto del Presidente della Repubblica 22 dicembre 1986, n. 917, come modificato dal decreto legislativo 12 dicembre 2003, n. 344, che vi fanno riferimento, le medie dei cambi delle valute estere calcolati a titolo indicativo dalla Banca d’Italia sulla base delle quotazioni di mercato sono accertate per il mese di giugno 2025 come segue:

 

  Per 1 Euro
Dinaro Algerino 150,403
Peso Argentino 1358,6379
Dollaro Australiano 1,7723
Real Brasiliano 6,3913
Dollaro Canadese 1,5754
Corona Ceca 24,8043
Renminbi (Yuan)Cina Repubblica Popolare 8,27
Corona Danese 7,4597
Yen Giapponese 166,5233
Rupia Indiana 98,9782
Corona Norvegese 11,5841
Dollaro Neozelandese 1,9114
Zloty Polacco 4,2658
Sterlina Gran Bretagna 0,84981
Nuovo Leu Rumeno 5,0454
Rublo Russo 0
Dollaro USA 1,1516
Rand (Sud Africa) 20,5631
Corona Svedese 11,0094
Franco Svizzero 0,938
Dinaro Tunisino 3,3737
Hryvnia Ucraina 47,9139
Forint Ungherese 402,0781
 

 

Sul sito dell’Agenzia delle Entrate, al seguente link, cambi di giugno, sono a disposizione i dati sui cambi relativi alle restanti valute riportate nel decreto in oggetto.

(MP/ms)

 




Programma “WHP” promozione della salute in azienda: raggi solari e vitamina D

In estate diamo spazio alle indicazioni dello staff Whp (Aziende che promuovono salute) dell’Agenzia di Tutela della Salute (ATS) della Brianza, che ha elaborato, in collaborazione con il Servizio di Igiene e Sanità Pubblica, un’animazione che riguarda l’importanza di assumere la vitamina D, non solo con il cibo ma anche dal sole.

Il brevissimo video, che vorrebbe raggiungere tutti i dipendenti delle imprese, racchiude consigli utili per sfruttare al meglio i raggi solari fonte di salute e di vitamina D, ma anche di pericoli se non si utilizzano le giuste protezioni.  

(SN/am)




Dazi Usa, commento Borgonovo: rassegna stampa

Gli articoli pubblicati dopo il lancio del nostro comunicato stampa. 




Ex Ilva, Luigi Sabadini per Confapi in audizione su dl crisi industriali

Confapi è stata ascoltata in audizione dalla 9° Commissione Industria, commercio, turismo, agricoltura e produzione agroalimentare, presso il Senato della Repubblica, nell’ambito dell’esame del Ddl di Conversione del Decreto-Legge n. 92 del 2025 recante misure urgenti di sostegno ai comparti produttivi – DL Crisi Industriali. A.S. 1561. In rappresentanza della Confederazione è intervenuto Luigi Sabadini, componente della Giunta Nazionale.
Confapi pur riconoscendo lo sforzo del legislatore di intervenire su dossier di crisi complessi e strategici per il Paese, come quello dell’ex Ilva, ha espresso forti preoccupazioni per l’impatto che alcune di queste misure avranno sulle Pmi industriali, in particolare quelle della filiera della meccanica. Già in occasione dell’esame del Ddl di conversione del DL 3 del 2025 (cd. DL ILVA), Confapi aveva auspicato una rapida conclusione della gara internazionale, ritenendo necessaria, almeno inizialmente, una rappresentanza pubblica nella nuova governance per garantire la continuità produttiva dell’indotto e il monitoraggio del piano industriale. Aveva inoltre sottolineato l’importanza strategica del polo dell’acciaio per il Paese e la necessità di evitare uno “spezzatino” di Acciaierie d’Italia, con effetti disastrosi sulla filiera.
Le osservazioni della Confederazione si sono concentrate così sugli articoli di maggiore interesse per le imprese rappresentate, evidenziando criticità e proponendo correttivi ritenuti indispensabili per garantire equità, tutela del mercato e la sopravvivenza di centinaia di aziende fornitrici. Sabadini ha quindi affermato: “È importante mantenere la continuità produttiva dell’ex Ilva per evitare che venga messa da parte nelle liste dei fornitori continuativi. Riteniamo positivo, a questo proposito, il finanziamento di 200 milioni di euro per sostenere le urgenze quotidiane, di questi 105 milioni dovrebbero andare a coprire le spese per le materie prime e le spese ordinarie. Segnaliamo però che non c’è alcuna garanzia che una parte di queste risorse venga utilizzata per pagare i fornitori storici. Tante Pmi hanno uno stock di debito nei confronti dell’ex Ilva, e questo sta diventando un problema finanziario molto pesante”.
Sabadini ha poi espresso apprezzamento per il fondo perduto da 1 milione per le Pmi che operano in stretta connessione con Ilva, misura però ritenuta insufficiente e senza il decreto attuativo emanato, ponendo così “l’attenzione all’aspetto finanziario di questa vicenda”. Confapi chiede così strumenti di garanzia per il pagamento dei crediti arretrati, per evitare crisi a catena nella filiera, e considerando che il futuro dell’Ilva dipende anche dalla tenuta economica delle Pmi dell’indotto, auspica che la conversione del decreto dia finalmente risposte concrete alle Pmi fornitrici.
“Considerando quindi che l’Italia è il secondo player europeo dell’acciaio – ha aggiunto –, la scelta della decarbonizzazione va perseguita, ma con cautela, perché la qualità dei prodotti ex Ilva è imprescindibile, tutto il resto dell’acciaio è da forno elettrico e non raggiunge livelli di qualità sufficienti per tutte le produzioni tecnicamente evolute: in più in tutto il bacino del Mediterraneo si sta sviluppando una produzione di acciaio concorrenziale, anche perché i costi dell’energia non sono assolutamente comparabili con i nostri, quindi all’interno del discorso dell’ex Ilva il ragionamento del costo dell’energia diventa imprescindibile”.
Tra le altre osservazioni, per quanto riguarda gli ammortizzatori sociali, si propone inoltre di estendere l’esonero contributivo CIGS a tutte le imprese della filiera nei settori in crisi (automotive, moda) e inoltre si richiede una deroga temporanea alla CIGO: estensione a 104 settimane consecutive in tre anni per le imprese fornitrici dei settori in crisi, rispetto alle attuali 52 settimane nell’arco del biennio.
Secondo Confapi le misure per l’indotto se pur apprezzabili sono ancora insufficienti rispetto all’alto livello di crediti non pagati. A tal fine propone l’istituzione di un Fondo di Garanzia per la cessione dei crediti incagliati e di riattivare il “Carry-Back” delle perdite (misura adottata in pandemia) per compensare quelle attuali con utili pregressi e recuperare liquidità, essenziale per le imprese ora escluse dal credito.
In merito al CBAM, Sabadini ha concluso: “Tale meccanismo non andrà a sistemare tutte le criticità legate al mondo dell’acciaio. Noi ci stiamo focalizzando con tecnologie che vanno a ridurre l’impatto delle emissioni di CO2 nella produzione dell’acciaio, ma non c’è solo questa che definisce sia la qualità del tipo di impianto che l’economicità della produzione di quel tipo di acciaio – aspetti dei costi dell’energia –, ma il sistema dei flussi di acciaio all’interno dell’economia globale è ancora più complesso”. “Assistiamo ad una crescita di investimenti in tutto il Far East della produzione dell’acciaio che andrà a peggiorare la situazione produttiva all’interno della Comunità Europea, essendo noi il secondo player europeo ne saremo investiti. Quindi da una parte, si pensa al CBAM come deterrente, ma sarà necessario pensare ad una politica di dazi – adesso è attivo il sistema delle quote – ma serve un sistema che vada ad inasprire la possibilità di import selvaggio di acciaio”.



Confapi e Ice in Algeria per missione imprenditoriale meccanica

Confapi e ICE – Agenzia per la Promozione all’Estero e l’Internazionalizzazione delle Imprese Italiane hanno promosso in Algeria “Technology Days in Algeria”, una missione imprenditoriale organizzata a beneficio di alcune aziende del comparto della meccanica. La tre giorni, svoltasi ad Algeri dall’8 al 10 luglio 2025, si è concentrata sul settore della subfornitura, con particolare attenzione alla componentistica per la costruzione di veicoli, per rafforzare i partenariati tecnologici e industriali tra l’Italia e il Paese nordafricano.
Presente per Confapi Lecco Sondrio, in qualità di Temporary Export Manager di un’azienda associata, Doretta Rigamonti della Rete Ufficio Estero per partecipare a incontri B2B potenziali nuovi partner commerciali sul mercato algerino.
L’Algeria rappresenta un mercato importante per il comparto automobilistico: nel 2023 ha assistito alla ripresa dell’assemblaggio di veicoli, settore che rappresenta oggi una delle principali priorità del governo per promuovere lo sviluppo industriale nazionale. Le autorità puntano infatti ad attrarre investimenti esteri e a rafforzare l’integrazione locale nella filiera automobilistica attraverso diversi progetti. A dicembre 2023, FIAT-Stellantis ha inaugurato uno stabilimento a Tafraoui, nei pressi di Orano, con l’intento di raggiungere una produzione annua di 90.000 veicoli entro il 2026. Anche le case automobilistiche OPEL e JAC hanno ottenuto il via libera per iniziare la produzione nel Paese. Secondo il Ministero dell’Industria, inoltre, attualmente operano in Algeria tra i 300 e i 350 fornitori nel comparto della componentistica, specializzati principalmente in cablaggi, pneumatici, parti in plastica e sedili.
I lavori sono stati aperti dall’ambasciatore italiano in Algeria, Alberto Cutillo, che ha ricordato la forza delle relazioni tra i due Paesi in vista del forum previsto per il prossimo 23 luglio a Roma. All’evento, tra gli altri, sono intervenuti il direttore dell’Ufficio ICE-Agenzia di Algeri, Maurizio Motta, il Presidente del Consiglio Nazionale Algerino di Concertazione per lo Sviluppo delle PMI – Cluster Meccanica di Precisione, Adel Bensaci, e la Direttrice Comunicazioni e Relazioni Pubbliche di Stellantis, Hayet Hellel Hamadi. Durante la missione, inoltre, si sono svolti 120 incontri B2B personalizzati per le imprese partecipanti, che hanno così potuto esplorare opportunità commerciali e industriali con gli operatori locali. Insieme a una delegazione di imprese italiane associate a Confapi, hanno partecipato all’evento circa 60 operatori algerini, in maggioranza rappresentanti di aziende che operano nei settori produttivi della meccanica, automotive ed edilizia, nonché importatori e distributori.



Confapi alla conferenza sulla ricostruzione dell’Ucraina

Confapi ha partecipato, con una delegazione di aziende, all’Ukraine Recovery Conference che si è svolta a Roma nelle giornate del 10 e 11 luglio e ha riunito rappresentanti di governo, organizzazioni internazionali, operatori economici e società civile italiani, ucraini ed europei.
L’evento ha rappresentato un momento strategico del percorso politico dedicato alla ricostruzione dell’Ucraina anche attraverso un approccio che valorizzi la partecipazione di tutta la società civile e del sistema produttivo.
Obiettivo principale della Conferenza è stato quello di promuovere il supporto e gli investimenti per la ricostruzione e l’ammodernamento dell’Ucraina, attraverso l’assistenza di emergenza, progetti di recupero, il sostegno al processo di allineamento delle politiche ucraine agli standard e ai valori europei, la creazione di condizioni favorevoli per lo sviluppo dell’imprenditoria privata.

Le aziende Confapi hanno potuto anche partecipare alla piattaforma di networking volta alla creazione di contatti, opportunità di collaborazione e di scambi tra gli stakeholders italiani, ucraini e internazionali. Il MAECI ha inoltre selezionato la società CHD, associata Confapi, tra gli operatori ospitati negli stand espositivi di parte italiana, grazie al riconosciuto contributo tangibile al processo di sicurezza e ricostruzione nei territori colpiti dal conflitto, attraverso un progetto per la realizzazione di un Centro Nazionale di Sminamento e di una Scuola di Formazione per Sminatori.
Le nostre aziende hanno portato il proprio know how e le proprie eccellenze, mostrando ancora una volta il valore del Made in Italy nel mondo.




Dazi. Camisa: shock enorme ma evitare toni barricaderi

“L’applicazione dei dazi USA al 30% sull’import europeo rappresenterebbe per il settore industriale italiano uno shock di enormi proporzioni. Tuttavia occorre mantenere la calma ed evitare i toni barricadieri al fine di intavolare con Washington un tavolo negoziale”. Lo dichiara il Presidente di Confapi, Cristian Camisa.

“Non va dimenticato – aggiunge – che le imprese statunitensi necessitano di componentistica dall’estero e in questo campo l’Italia può mettere sul tavolo le sue eccellenze per cercare una riduzione o cancellazione dei dazi. La filiera italiana dell’industria può trovare delle opportunità nell’attuale contesto di caos, ma è fondamentale che anche le Istituzioni svolgano il proprio ruolo, impostando una politica industriale che guardi al futuro. Occorre che il Governo capisca su quali settori industriali puntare e si attrezzi con una miscela di incentivi e sussidi per permettere alle aziende italiane di giocare ad armi pari con gli altri competitor internazionali. Al contempo vanno promossi progetti di collaborazione e aggregazione per le Pmi industriali nonché elaborare una strategia di approvvigionamento di materie prime per mitigare il rischio di ritorsioni da parte del Governo di Pechino”.
“Lo sbocco in altri mercati – conclude il Presidente di Confapi è – certamente utile ma nessun mercato potrà mai sostituire quello statunitense”.




Corso di abilitazione utilizzo carroponte: aggiornati i contenuti

Informiamo che, a seguito dell’entrata in vigore del nuovo Accordo Stato-Regioni 2025 che, tra l’altro, definisce i contenuti del corso obbligatorio di abilitazione alla conduzione del carroponte, abbiamo provveduto a organizzare tale corso a pagamento.

Accedendo al sito www.apiformazione.org, nella sezione “Corsi a pagamento”, è disponibile il corso per l’utilizzo del carroponte con contenuti aggiornati in conformità alla normativa vigente e ai più recenti standard di sicurezza.
I corsi sono rivolti a operatori e addetti alla movimentazione di carichi sospesi tramite carroponte, e prevedono una formazione teorico-pratica finalizzata al rilascio dell’attestato di abilitazione.

Vi invitiamo a consultare il calendario e le modalità di iscrizione direttamente tramite questo link.

Per ulteriori informazioni è possibile contattare il nostro ufficio all’indirizzo formazione@confapi.lecco.it o al numero 0341282822.

(SB/tm)