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Chiarimenti ministeriali in materia di gestione rifiuti: interpretare il Tua 152/2006 modificato dal 116/2020

La circolare del Ministero della Transizione ecologica del 14 maggio 2021 (che si allega integralmente) riporta alcuni chiarimenti significativi su alcuni aspetti controversi del Testo Unico Ambientale, dopo le modifiche recentemente introdotte con il Dlgs n.116/2020 “Gestione rifiuti e degli imballaggi”. I chiarimenti riguardano molteplici temi, qui se ne elencano alcuni che, più di altri, possono avere conseguenze sull’attività delle aziende associate, così che ognuno possa leggere quelli ragionevolmente applicabili alla propria attività.

Argomenti:

Rifiuti urbani da utenze non domestiche: art. 183 del Dlgs 152/2006 e smi. Le modifiche alla definizione di rifiuti urbani intendono rendere confrontabili le performance di riciclaggio di tutti gli stati membri dell’Ue. Tuttavia resta la possibilità per le utenze non domestiche di gestire i rifiuti urbani al di fuori del circuito pubblico, purchè poi vengano correttamente conteggiati come urbani avviati a riciclo.

Manutenzione del verde: art.185 del Dlgs 152/2006 e smi. Sono evidenziate le differenze nella natura del rifiuto (urbano o speciale) in base al fatto che si tratti di intervenire sul verde pubblico o privato, in modo professionale o meno.

Deposito prima della raccolta, effettuato dai distributori presso i propri locali (rifiuti soggetti a responsabilità estesa del produttore): art. 185-bis lettere b) e c) del Dlgs 152/2006 e smi. Non il conferimento da parte di privati, ma quello effettuato dalle imprese, è soggetto ad iscrizione all’albo gestori e ad utilizzo di registri e formulari.

Registro cronologico di carico e scarico: art.190 c.6 e c.3 del Dlgs 152/2006 e smi. Le nuove informazioni da annotare sul registro c/s (quantità ottenute da trattamenti come riutilizzo / riciclaggio e simili) andranno inserite solo a seguito della revisione del modello attuale di registro. Per analogia alle tempistiche di annotazione applicate ai produttori iniziali, pari a 10 gg, la stessa tempistica si ritiene applicabile alla nuova categoria “nuovi produttori”.

Quarta copia del formulario: art. a93 c.4 del Dlgs 152/2006 e smi. La norma vigente stabilisce che si può fare una scansione della quarta copia (non firmata digitalmente) e che si può trasmetterla via PEC al produttore, impegnandosi a conservare la copia originale cartacea per 3 anni.

Microraccolta: art.193 c.18 del Dlgs 152/2006 e smi. Le tappe intermedie del percorso effettuato, entro le 48 ore previste, devono necessariamente essere indicate nel campo “annotazioni” del formulario e non in allegato.

Attività di manutenzione e piccoli interventi edili: art.193 c.19 del Dlgs 152/2006 e smi. Al posto del formulario, è ammesso un semplice ddt per trasportare piccoli quantitativi di rifiuti derivanti da attività professionali di manutenzione svolte presso terzi, ma bisogna comunque avere l’iscrizione all’albo gestori ambientali.

Pulizia delle fosse settiche o dei singoli bagni chimici: art. 230 c.5 del Dlgs 152/2006 e smi. Non trattandosi di reti fognarie, non è possibile per il trasportatore qualificarsi come “produttore”, come avviene in altri casi.

Sanzioni: art. 258 del Dlgs 152/2006 e smi. Si passa da una disciplina che prevede il “cumulo giuridico” delle sanzioni, ad una disciplina più favorevole che in caso di errori seriali, uguali o ripetuti, comporta una sola sanzione, aumentata fino al triplo.

Il servizio Ambiente e Sicurezza di Api Lecco Sondrio resta disposizione per aiutare le aziende nei risvolti operativi.

(SN/bd)
 




Albo gestori ambientali: scadenze prorogate di 90 giorni

A motivo dell’avvenuta proroga dello stato di emergenza sanitaria al 31 luglio 2021, l’albo gestori fa sapere che “tutti i certificati, attestati, permessi, concessioni, autorizzazioni e atti abilitativi” in scadenza fra il 31 gennaio e la data di fine dello stato di emergenza, restano validi 90 giorni; pertanto restano validi fino al 29 ottobre 2021. Tuttavia restano obbligatori alcuni adempimenti come il rispetto dei requisiti, il pagamento delle fidejussioni e la comunicazione delle variazioni, come da documento integrale dell’ 11 maggio 2021 che si allega.

(SN/bd)




Vaccini in azienda: aggiornamento

Con questa comunicazione intendiamo aggiornare gli associati a proposito della ipotizzata campagna vaccinale nelle aziende.

La scorsa settimana Regione Lombardia ha emesso il disciplinare aggiornato che si allega, nel quale si regolamenta la possibilità di accedere alle linee vaccinali esistenti nei centri massivi, oppure l’organizzazione diretta nelle aziende che hanno i requisiti. In tutti i casi, l’Ats di riferimento ha il compito di individuare le modalità organizzative più appropriate, dialogando con le associazioni di categoria. Né Ats Brianza né Ats Montagna hanno finora risposto alle richieste delle associazioni di categoria che si sono rese disponibili a collaborare.

Con l’occasione si specifica che il garante della privacy ha escluso la possibilità che il datore di lavoro possa rilevare legittimamente la situazione vaccinale dei suoi dipendenti e ha chiarito a tale proposito altri aspetti sulle competenze del medico del lavoro. Si segnala in allegato, per chi non lo avesse già visto, il vademecum del garante della Privacy. In ogni caso si osserva che l’accelerazione della campagna vaccinale rende presto superata questa informazione che, pur anonima, non permette di allentare le misure di prevenzione perchè il vaccino non è di per sé una protezione assoluta e le misure del protocollo anti-Covid vigente vanno comunque mantenute.
 
(SN/bd)
 
 




Etichettatura ambientale imballaggi: chiarimenti

Viste le difficoltà interpretative che si sono diffuse in tema di etichettatura ambientale degli imballaggi con il recepimento delle norme comunitarie nella legge italiana nota come Tua “Testo Unico Ambientale” (Dlgs 152/2006 e s.m.i. fino al Dlgs 116/2020), il Ministero della Transizione Ecologica ha fornito degli utili chiarimenti che riportiamo integralmente in allegato. Qui di seguito i temi di interesse più comune:
  • Responsabilità nella fornitura delle informazioni e nella etichettatura degli imballaggi: ruolo del produttore e/o dell’utilizzatore, responsabilità condivisa.
  • Criticità nell’etichettatura degli imballaggi neutri, particolarmente quelli di trasporto, come il film estensibile, i pallet, scatole e interfalde in cartone ondulato.
  • Criticità nell’etichettare i preincarti e gli imballi a peso variabile, come quelli a contatto con alimenti usati nella vendita di alimenti freschi, porzionati al momento.
  • Criticità nell’etichettare imballi molto piccoli, destinati all’esportazione o provenienti dall’estero.
La linea in molti casi è quella di privilegiare strumenti digitali che permettano al consumatore di accedere facilmente alle informazioni sulla composizione dei materiali degli imballi e sulla loro corretta gestione a fine vita.
Si coglie l’occasione per informare gli associati Api che non lo avessero seguito in diretta, che è possibile ascoltare il webinar di Conai, dal titolo “Etichettatura ambientale volontaria del packaging” che si è svolto il 20 maggio 2021, in cui sono state presentate le nuove Linee Guida per un’etichettatura volontaria del packaging, che il Consorzio ha redatto per guidare le imprese all’utilizzo corretto e consapevole dei claim ambientali volontari. Il documento è il frutto della consultazione pubblica promossa negli scorsi mesi.

 

(SN/bd)
 
 




Intesa Unionmeccanica: “Un nuovo contratto che dà più certezze”

La Provincia dell’1 giugno 2021, il vicepresidente di Api Lecco Sondrio Piero Dell’Oca e il vicedirettore Mario Gagliardi spiegano le novità del rinnovo del contratto Ccnl Unionmeccanica.




Valute estere aprile 2021

Si comunica l’accertamento delle valute estere per il mese di aprile 2021 (Provv. Agenzia delle Entrate del 11 maggio 2021)
Art. I
Agli effetti delle norme del titolo I del testo unico delle imposte sui redditi approvato con decreto del Presidente della Repubblica 22 dicembre 1986, n. 917, che vi fanno riferimento, le medie dei cambi delle valute estere calcolati a titolo indicativo dall' Uic sulla base di quotazione di mercato sono accertate per il mese di aprile 2021 come segue:

 

  Per 1 Euro
Dinaro Algerino 159.0938
Peso Argentino 111.1232
Dollaro Australiano 1,5544
Real Brasiliano 6,6565
Dollaro Canadese 1,4975
Corona Ceca 25.9244
Renminbi Yuan Cina Repubblica Popolare 7,8051
Corona Danese 7,4367
Yen Giapponese 130.489
Rupia Indiana 89.421
Corona Norvegese 10,0376
Dollaro Neozelandese 1,6788
Zloty Polacco 4,5615
Lira Sterlina 0,86527
Leu Rumeno 4,9231
Rublo Russo 91.1446
Dollaro USA 1,1979
Rand Sud Africa 17,2486
Corona Svedese 10,162
Franco Svizzero 1,1031
Dinaro Tunisino 3,3021
Hryvnia Ucraina 33,4396
Forint Ungherese 360,583
 

 
Sul sito dell'Agenzia delle Entrate, al seguente link, cambi di aprile sono a disposizione i dati sui cambi relativi alle restanti valute riportate nel decreto in oggetto.

(MP/bd)

 




Rinnovo contratto Ccnl Unionmeccanica: più certezze per imprese e lavoratori

Lecco, 31 maggio 2021 – Il 26 maggio 2021 Unionmeccanica – Confapi e i sindacati Fim-Cisl, Fiom-Cgil e Uilm-Uil hanno sottoscritto l’ipotesi di accordo per il rinnovo del Ccnl per le lavoratici e i lavoratori della piccola e media industria metalmeccanicaorafa ed installazione di impianti.
Unionmeccanica Lecco ha avuto un ruolo attivo nella trattativa di rinnovo attraverso la partecipazione Piero Dell’Oca, quale componente della Giunta nazionale di Unionmeccanica e del Responsabile Relazioni Sindacali Mario Gagliardi, quale componente della Commissione tecnica sindacale di Unionmeccanica nazionale e vice direttore di Api Lecco Sondrio.

Il nuovo contratto, che coinvolge a livello nazionale oltre 40.000 imprese e più di 400.000 lavoratori, decorre dal 1° giugno 2021 e scadrà il 31 dicembre 2024 e introduce novità importanti. La prima è l’aumento del minimo tabellare alla 5^ categoria di € 104,00 che verrà distribuito in 4 tranche: € 23,00 a giugno 2021 e a giugno 2022, € 25,00 a giugno 2023 e € 33,00 a giugno 2024. La seconda è che la quota di contribuzione datoriale alla sanità integrativa (EBM Salute) sarà pari a € 96,00 annui per ciascun lavoratore (€ 8,00 mensili). La terza è che con la medesima decorrenza la quota di welfare contrattuale per gli anni 2022, 2023 e 2024 sarà pari a € 200,00 annui.
Per la parte normativa, oltre alla conferma della disciplina del diritto soggettivo alla formazione continua, segnaliamo alcune novità in materia di inquadramento professionale, con la progressiva eliminazione della 1^ categoria per alcune figure professionali e, in tema di sicurezza sul lavoro, con la definizione delle linee guida per l’organizzazione e la gestione dei c.d. “break formativi”.
In questo nuovo contratto, inoltre, sono stati condivisi alcuni principi cardine riguardanti l’istituto del lavoro agile e sono state introdotte nuove misure per le donne vittime di violenza di genere.

Piero Dell’Oca presidente di Unionmeccanica Lecco e vice presidente di Api Lecco Sondrio commenta così il rinnovo del contratto che per il nostro territorio coinvolge 400 aziende e circa 10 mila lavoratori: “Siamo soddisfatti, dopo un breve periodo di trattativa si è giunti a firmare un contratto che contribuisce a dare certezze alle imprese e ai lavoratori in un contesto di ripresa dalla crisi pandemica. Nel redigere questo contratto abbiamo tenuto in considerazione le esigenze di competitività delle nostre imprese, senza per questo pregiudicare il reddito dei lavoratori. Con le sfide che deve affrontare l’intero nostro sistema produttivo, l’aumento dei minimi retributivi è stato un buon compromesso tra il contenimento del costo del lavoro e l’aumento del potere d’acquisto. Per i lavoratori si prevede un sensibile rafforzamento delle misure di welfare di cui potranno beneficiare nei prossimi anni unitamente ai propri familiari. Inoltre, abbiamo avuto molta attenzione nei riguardi della formazione continua, della sicurezza negli ambienti di lavoro, nonché della tutela delle lavoratrici vittime di violenza”.




“E’ tornata la fiducia. Ripresa più solida in tutti i mercati”

La Provincia di Lecco di sabato 29 maggio, parla Andrea Beri, amministratore delegato ITA SpA e consigliere Api Lecco Sondrio. 




Decreto Sostegni bis: nuove disposizioni in materia di licenziamenti collettivi e per giustificato motivo oggettivo

Con l’entrata in vigore del c.d. Decreto Sostegni Bis, è confermata, a decorrere dal 1º luglio 2021, la fine del blocco dei licenziamenti per le imprese industriali.

Per le imprese industriali che, a decorrere dal 1º luglio 2021, sospendono o riducono l’attività lavorativa e presentano domanda di integrazione salariale per le causali di integrazione salariale ordinaria e straordinaria per riorganizzazione, crisi aziendale e contratto di solidarietà, resta precluso l’avvio delle procedure per i licenziamenti collettivi per la durata del trattamento di integrazione salariale fruito entro il 31 dicembre 2021 e restano sospese nel medesimo periodo le procedure pendenti avviate successivamente alla data del 23 febbraio 2020, fatte salve le ipotesi in cui il personale interessato dal recesso, già impiegato nell’appalto, sia riassunto a seguito di subentro di nuovo appaltatore in forza di legge, di contratto collettivo nazionale di lavoro, o di clausola del contratto di appalto.
Ai medesimi soggetti resta, altresì, preclusa nel medesimo periodo, indipendentemente dal numero dei dipendenti, la facoltà di recedere dal contratto per giustificato motivo oggettivo ai sensi dell’art. 3 della legge 15 luglio 1966, n. 604 e restano altresì sospese le procedure in corso di cui all’art. 7 della medesima legge.

Le sospensioni e le preclusioni continuano a non trovare applicazione nei casi seguenti:

1) ipotesi di licenziamenti motivati dalla cessazione definitiva dell’attività dell’impresa oppure dalla cessazione definitiva dell’attività di impresa conseguente alla messa in liquidazione della società senza continuazione, anche parziale, dell’attività, nei casi in cui nel corso della liquidazione non si configuri la cessione di un complesso di beni o attività che possano configurare un trasferimento d’azienda o di un ramo di essa ai sensi dell’art. 2112 del c.c.;

2) ipotesi di accordo collettivo aziendale, stipulato dalle organizzazioni sindacali comparativamente più rappresentative a livello nazionale, di incentivo alla risoluzione del rapporto di lavoro, limitatamente ai lavoratori che aderiscono al predetto accordo; a detti lavoratori è comunque riconosciuto il trattamento di cui all’art. 1 del decreto legislativo 4 marzo 2015, n. 22 (trattamento Naspi).

3) ipotesi di licenziamenti intimati in caso di fallimento, quando non sia previsto l’esercizio provvisorio dell’impresa, ovvero ne sia disposta la cessazione. Nel caso in cui l’esercizio provvisorio sia disposto per uno specifico ramo dell’azienda, sono esclusi dal divieto i licenziamenti riguardanti i settori non compresi nello stesso.

(FV/fv)
 




Lo striscione sul cancello aziendale: “Cerchiamo progettista esperto”

La Provincia del 28 maggio 2021, parla Mauro Colombo della nostra associata Silte di Galbiate e Davide Gianola consigliere Api Lecco Sondrio.