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Chiarimenti sulla PEC degli amministratori di società

La Commissione paritetica Unioncamere e Consiglio nazionale del Notariato, istituita per garantire standard di comportamento e modalità uniformi per il deposito degli atti societari al Registro delle imprese, ha reso noti i nuovi orientamenti.

Alcuni di essi attengono al comma 860 dell’art. 1 della L. 207/2024 (legge di bilancio 2025) che, apportando modifiche all’art. 5 comma 1 del DL 179/2012 convertito, ha esteso anche “agli amministratori di imprese costituite in forma societaria” l’obbligo di dotarsi di un indirizzo di posta elettronica certificata (PEC) – o domicilio digitale – così come già previsto per le imprese individuali e per le società.

Si forniscono indicazioni su ambito di applicazione oggettivo e soggettivo, decorrenza e caratteristiche del domicilio digitale.

Quanto all’ambito oggettivo di applicazione, ossia alle imprese costituite in forma societaria, si sottolinea come occorrano entrambi i requisiti; quindi, non solo che si sia in presenza di una attività di impresa, ma anche che essa sia svolta in forma societaria.

Sono, di riflesso, escluse le società che non svolgano attività d’impresa (ad esempio, le STP, le STA e le società di mutuo soccorso) i consorzi e altri enti che, pur svolgendo attività d’impresa, non siano società, nonché le reti di imprese (secondo la nota MIMIT n. 43836/2025, peraltro, possono essere ricomprese le reti di imprese che, in presenza di un fondo comune e dello svolgimento di un’attività commerciale rivolta ai terzi, si iscrivano al Registro delle imprese acquisendo soggettività giuridica).

Nulla si dice delle società consortili, in relazione alle quali la nota MIMIT n. 43836/2025 e Unioncamere (lettera del 2 aprile 2025) hanno assunto posizioni contrastanti. Sul tema la circ. Assonime n. 15/2025 osserva come la ricostruzione prevalente attribuisca alle società consortili natura di imprenditore, ai sensi dell’art. 2082 c.c. Poiché la norma riguarda le imprese costituite in forma societaria, quindi, vi dovrebbero rientrare anche le “società” consortili, in quanto anch’esse – seppure aventi lo scopo di svolgere fasi delle imprese partecipanti (ex art. 2602 c.c.) – sono da considerare imprese di natura societaria.

Con riguardo all’ambito soggettivo di applicazione, si osserva come siano da includere tutti coloro che ricoprano la carica di amministratore, anche se non muniti di deleghe e non operativi. Sono inclusi, inoltre, i liquidatori, in quanto amministratori della società in liquidazione. Sono, invece, esclusi i procuratori, i direttori generali e i preposti di società estere con sede secondaria in Italia.

Quanto alla decorrenza, si sottolinea come l’obbligo riguardi le richieste di iscrizione della nomina presentate (anche per conferma o rinnovo o modifica dei patti sociali di società di persone) a decorrere dal 1° gennaio 2025 e relative a società costituite da tale data o già costituite a tale data. In quest’ultimo caso la comunicazione non prevede un termine di scadenza.

L’orientamento, quindi, sembra porsi contro la fissazione di un termine entro il quale gli amministratori di società già costituite al 1° gennaio 2025 dovrebbero provvedere alla comunicazione degli indirizzi PEC.

La nota MIMIT n. 43836/2025, infatti, aveva imposto il termine del 30 giugno 2025. Nella nota 25 giugno 2025 n. 127654, invece, rivedendo tale orientamento, il MIMIT ha rinviato il termine in questione al 31 dicembre 2025. Soluzione che, in assenza di un espressa precisazione normativa, non è condivisa da Unioncamere (lettera del 2 aprile 2025) e da Assonime (circ. n. 15/2025).

Le ultime precisazioni attengono alle caratteristiche del domicilio digitale, ossia di un indirizzo elettronico eletto presso un servizio di posta elettronica certificata e valido ai fini delle comunicazioni elettroniche aventi valore legale.

Si afferma che esso, come tale, assume, ove previsto dalla legge, la stessa funzione del domicilio regolato e definito dal codice civile (art. 43 c.c.). Di conseguenza – posto che non è possibile indicare un domicilio digitale di altra società o riferito ad altro amministratore/liquidatore – sono riconosciute le seguenti alternative:

  • indicare il proprio domicilio digitale personale;
  • indicare lo stesso domicilio digitale personale per le cariche ricoperte in diverse società;
  • indicare diversi domicili digitali per le cariche ricoperte in diverse società;
  • “eleggere domicilio speciale” elettronico, ai sensi dell’art. 47 c.c., presso il domicilio digitale della società nella quale si ricopre la carica (nel medesimo senso si vedano la lettera Unioncamere del 2 aprile 2025 e la circ. Assonime n. 15/2025; in senso contrario si è, invece, espresso il MIMIT nella nota n. 43836/2025).
 

(MF/ms)




Valute estere agosto 2025

Si comunica l’accertamento delle valute estere per il mese di Agosto 2025 (Provv. Agenzia delle Entrate del 26 settembre 2025)

Art. I

Agli effetti delle norme dei titoli I e II del testo unico delle imposte sui redditi, approvato con decreto del Presidente della Repubblica 22 dicembre 1986, n. 917, come modificato dal decreto legislativo 12 dicembre 2003, n. 344, che vi fanno riferimento, le medie dei cambi delle valute estere calcolati a titolo indicativo dalla Banca d’Italia sulla base delle quotazioni di mercato sono accertate per il mese di agosto 2025 come segue:

 

  Per 1 Euro
Dinaro Algerino 150,9934
Peso Argentino 1544,4007
Dollaro Australiano 1,792
Real Brasiliano 6,3439
Dollaro Canadese 1,6057
Corona Ceca 24,5166
Renminbi (Yuan)Cina Repubblica Popolare 8,3442
Corona Danese 7,4638
Yen Giapponese 171,7895
Rupia Indiana 101,8425
Corona Norvegese 11,8653
Dollaro Neozelandese 1,9721
Zloty Polacco 4,2613
Sterlina Gran Bretagna 0,86528
Nuovo Leu Rumeno 5,0651
Rublo Russo 0
Dollaro USA 1,1631
Rand (Sud Africa) 20,623
Corona Svedese 11,161
Franco Svizzero 0,9387
Dinaro Tunisino 3,3591
Hryvnia Ucraina 48,1911
Forint Ungherese 396,4543
 

 
Sul sito dell’Agenzia delle Entrate, al seguente link, cambi di agosto, sono a disposizione i dati sui cambi relativi alle restanti valute riportate nel decreto in oggetto.

(MP/ms)
 




Nuova ISO 9001 attesa per settembre 2026

La nuova versione della ISO 9001, storica norma per la gestione della qualità, è attesa fra un anno, ovvero per settembre 2026. Farsi trovare pronti all’appuntamento con la nuova ISO 9001 è determinante per la competitività di ogni organizzazione.
I cambiamenti che coinvolgono le imprese richiedono nuovamente di aggiornare e superare alcuni elementi per tenere conto delle trasformazioni in corso. L’obiettivo resta quello di migliorare costantemente i processi aziendali, con strumenti completamente rinnovati.
Il nuovo approccio integra diversi aspetti: sostenibilità, tecnologia digitale e resilienza organizzativa. Il sistema di gestione qualità che era partito come un insieme di procedure, diventa un vero e proprio ecosistema intelligente. Un sistema che anticipa i cambiamenti, si adatta rapidamente e genera valore non solo per l’azienda, ma per l’intero contesto in cui opera.

Confapi Lecco Sondrio vi invita a segui i draft e le news su questo tema, consultare l’offerta formativa e scrivere in associazione per far sapere le esigenze dell’impresa che dobbiamo supportare.

(SN/am)




Rinnovabili nelle PMI: bando Invitalia proroga 10 novembre 2025

Il bando Invitalia (già segnalato nella circolare Confapi n.431 di luglio 2025), per agevolare gli investimenti sulle rinnovabili si prolunga di oltre un mese, dal 30 settembre al 10 novembre 2025, salvo esaurimento fondi.

La proroga è stata comunicata con il decreto 29 settembre 2025 – Autoproduzione di energia da fonti rinnovabili nelle PMI.

Sul sito Invitalia tutti i dettagli per approfittare di questa misura.

(SN/am)




Agevolazioni sulle forniture di gas naturale – imprese “gasivore” : apertura del portale per le dichiarazioni relative all’annualità di competenza 2026

Informiamo le Aziende Associate che ai sensi del DM Mite 21.12.2021, nonché della deliberazione n. 541/2022/R/gas dell’Arera (l’Autorità di Regolazione Reti, Energia e Ambiente Autorità per l’energia), la Csea, Cassa per i servizi energetici e ambientali, con circolare n. 57/2025/GAS ha reso noto che dal 1° ottobre 2025 è possibile accedere al Portale Gasivori per la raccolta, nel corso della sessione ordinaria, delle dichiarazioni per l’annualità di competenza 2026.
 
L’accesso al portale sarà consentito fino alle ore 23:59 del 17 novembre 2025.
Decorso il suddetto termine, l’iscrizione all’elenco delle imprese a forte consumo di gas naturale per l’annualità di competenza 2026 sarà possibile solo ed esclusivamente in occasione della sessione suppletiva, secondo le modalità e le tempistiche stabilite agli artt. 4.4 e 4.13 dell’Allegato A alla Delibera Arera n. 541/2022/R/gas.
 
Il Portale telematico della Csea per la presentazione delle dichiarazioni gasivori è accessibile al seguente link: http://gasivori.csea.it/.
 
Le aziende che hanno già effettuato la registrazione in occasione della formazione di uno o più elenchi in qualità di imprese a forte consumo di energia elettrica o gas naturale, possono accedere al Portale con la username e password già in loro possesso.
Le altre imprese dovranno accreditarsi cliccando sul tasto “Nuova registrazione”.
 
Dopo aver effettuato l’accesso, utilizzando la Partita IVA come username e la password fornita in fase di registrazione, l’impresa potrà compilare la dichiarazione.
 
Entro il 18 dicembre 2025 la Csea pubblicherà sul proprio sito internet l’elenco delle imprese a forte consumo di gas naturale per l’anno di competenza 2026, distinte per classi di agevolazione.
Per tutte le imprese che presentano la richiesta di ammissione ai benefici, sia durante l’apertura ordinaria del portale che durante la sessione suppletiva, sarà applicato un contributo in quota fissa a copertura delle spese di gestione sostenute dalla CSEA.
Il contributo è fisso per anno di competenza, ma variabile di anno in anno.
Per le dichiarazioni anno di competenza 2026 il contributo è stato fissato dall’Arera pari a:
•          400 € per le imprese che presentano la dichiarazione nella sessione di apertura ordinaria;
•          800 € per le imprese che presentano la dichiarazione nella sessione di apertura suppletiva.
Il pagamento di tale contributo è condizione necessaria per l’inserimento dell’impresa in elenco e non è in alcun caso rimborsabile.
In caso di accertamento di pagamenti in misura non conforme, la mancata regolarizzazione, entro 60 giorni dalla ricezione della contestazione da parte della Csea, comporta l’automatica decadenza della dichiarazione e la definitiva esclusione dall’elenco della relativa annualità di competenza.
 
Ricordiamo che possono accedere alle agevolazioni previste per le imprese a forte consumo di gas naturale i soggetti giuridici che soddisfano i seguenti requisiti:
  • hanno un consumo medio annuo di gas naturale pari ad almeno 1 GWh/anno (pari a 94.582 Smc/anno con PCS 38,1 MJ/Smc) nel periodo di riferimento, intendendo per anno di competenza 2026 il triennio costituito dagli anni 2022, 2023 e 2024;
  • operano nei settori di cui all’Allegato 1 (riportato in allegato) al DM Mite n. 541 del 21.12.2021. La verifica è effettuata assumendo il codice Ateco prevalente indicato nella dichiarazione IVA relativa all’anno 2024;
  • al momento della presentazione della domanda adottano misure per l’uso efficiente dell’energia in conformità al D.Lgs. n. 102/2014 (sistema di gestione conforme alle norme ISO 50001 o titolari di diagnosi energetica in corso di validità e che abbiamo attuato un intervento di efficientamento) e che non versino in situazioni di difficoltà (ai sensi della Comunicazione della Commissione Europea C(2014) 249/1).
 
Le agevolazioni vengono applicate direttamente in fattura a riduzione della componente tariffaria RE o REt in misura differenziata a seconda della classificazione della gasivorità (indice IVAL o IFAT) dell’azienda, definita in funzione dei dati di bilancio, rapportati al prezzo di riferimento del gas che per l’anno 2026 l’Arera ha definito pari a 0,478 €/Smc per i clienti direttamente allacciati alla rete di trasporto e 0,55 €/Smc per i clienti su rete locale (come riportato nell’allegata determinazione dell’Arera del 30.09.2025 – DSME 5/2025).
 
I livelli di contribuzione minima alla componente RE e REt sono stabiliti come segue:
 
  • per le imprese caratterizzate da un indice di intensità gasivora su VAL (IVAL) maggiore o uguale al 20% il livello di contribuzione agli oneri RE e REt è pari al minor valore tra quello riportato al caso 1 in funzione dell’intensità gasivora su VAL (IVAL) e il valore applicabile riportato nel caso 2
 
Caso 1
•   1,5% del VAL se 20% ≤ IVAL < 30% (classe di agevolazione VAL.1)
•   0,8% del VAL se 30% ≤ IVAL < 40% (classe di agevolazione VAL.2)
•   0,6% del VAL se 40% ≤ IVAL < 50% (classe di agevolazione VAL.3)
•   0,5 % del VAL se IVAL ≥ 50% (classe di agevolazione VAL.4)
 
  • per le imprese caratterizzate da un indice di intensità gasivora su VAL (IVAL) inferiore al 20% il livello di contribuzione agli oneri RE e REt è pari a quello riportato al caso 2, in funzione dell’intensità gasivora su FAT (IFAT)
 
Caso 2
•   Se IFAT >= 2% si corrisponde il 20% della RE o REt
•   Se IFAT < 2% si corrisponde il 100% della RE o REt.
 
Nel caso in cui il VAL e l’intensità gasivora rispetto al VAL (IVAL) risultino negativi, l’impresa non può accedere ai benefici ed essere inserita nell’elenco delle imprese a forte consumo di gas naturale.
 
Gli uffici del Consorzio restano a disposizione per ulteriori chiarimenti e per fornire tutto il supporto necessario allo svolgimento delle procedure; le aziende gasivore che intendessero utilizzare tale servizio sono invitate a voler segnalare la circostanza, al fine di poter coordinare la raccolta di tutti i dati necessari.
 
(RP/rp)



Regione Lombardia per le imprese: iniziative in corso

Trasmettiamo, in allegato, il documento con tutte le iniziative in corso di Regione Lombardia a supporto delle aziende. 

 

(MP/am)




Confapi in audizione congiunta su dl codice incentivi

Confapi, rappresentata dal consigliere Jonathan Morello Ritter e dalla responsabile legislativo, Stefania Multari, è stata audita presso la X Commissione della Camera dei deputati (Attività produttive, commercio e turismo) e la IX Commissione del Senato della Repubblica (Industria, commercio, turismo, agricoltura e produzione agroalimentare) sullo schema di decreto legislativo relativo al codice degli incentivi.
Confapi ha espresso apprezzamento per il progetto del nuovo “Codice degli incentivi”, ritenendolo un passo strategico per le Pmi industriali. L’iniziativa rappresenta un primo intervento significativo per la revisione degli incentivi alle imprese, in linea con gli obiettivi del Pnrr per la semplificazione e la razionalizzazione degli strumenti di sostegno.
Pur valutando positivamente l’impostazione dello schema di decreto, la Confederazione ha sottolineato la necessità di apportare alcune modifiche cruciali per rendere il Codice realmente efficace, in particolare rafforzando il ruolo delle associazioni di categoria e migliorando il sistema di criteri premianti.
Confapi ritiene che il successo del Codice degli incentivi dipenda dalla valorizzazione dell’intero ciclo di vita dell’incentivo, dalla programmazione alla valutazione dei risultati. Per questo, è fondamentale un coinvolgimento strutturale e proattivo delle associazioni di categoria in tutte le fasi. Positivi in tal senso sono sia il Programma Incentivi che il Tavolo Permanente degli Incentivi istituito presso il Mimit che dovrà vedere, oltre ad una maggiore rappresentanza delle regioni rispetto al solo componente attuale, una partecipazione proattiva e strutturale delle Associazioni, e non un ruolo meramente facoltativo o consultivo come previsto nello schema. L’obiettivo dovrebbe essere di trasformare il Tavolo in una vera e propria Cabina di regia nazionale capace di orientare le politiche industriali in modo coerente e partecipativo.
Così come la valorizzazione di strumenti digitali come il Registro Nazionale degli Aiuti di Stato e la piattaforma Incentivi.gov.it è considerata fondamentale per semplificare la fruizione per le imprese. “È necessario, tuttavia – ha sottolineato Ritter – che l’implementazione dei nuovi servizi digitali, come l’integrazione delle piattaforme Incentivi.gov.it e Rna, avvenga con scadenze vincolanti. L’introduzione del ‘bando-tipo’ è una misura positiva che risponde all’esigenza di standardizzazione e uniformità, molto sentita dalle imprese. Chiediamo che diventi una prassi consolidata, con il coinvolgimento strutturato delle rappresentanze imprenditoriali per calibrare gli strumenti pubblici sulle reali esigenze delle imprese.
Confapi ha espresso apprezzamento per l’introduzione di un quadro uniforme per il sistema di premialità e riserve, che mira a premiare comportamenti virtuosi delle imprese. Particolarmente significativa e apprezzata è la conferma e l’estensione della riserva di risorse per le Pmi a tutti gli incentivi, con una quota minima del 60% delle risorse riservata alle Pmi e almeno il 25% destinato alle micro e piccole imprese. Particolarmente apprezzata la riserva del 60% degli incentivi alle Pmi (di cui il 25% alle micro e piccole imprese). In audizione è stato proposto di rendere certa e vincolante tale riserva attraverso un monitoraggio in fieri delle misure ed una rendicontazione trasparente che dia conto, tramite open data, degli incentivi erogati.
Per rendere il sistema ancora più efficace, la Confederazione ha proposto l’inserimento di un principio generale in cui la premialità sia contestualizzata in base alla tipologia del bando, prevedendo una gradualità nella stessa nonché che vengano valorizzate le certificazioni volontarie già in possesso delle imprese e le iniziative in linea con i criteri Esg, oltre a quelli in materia di salute e sicurezza sul lavoro.
Per la Confederazione è altrettanto positiva la standardizzazione dei processi e l’uniformità di applicazione del Codice a livello sia centrale che territoriale. Bisogna, tuttavia, valorizzare la possibilità per le Regioni di prevedere misure tarate sulle specificità territoriali. Inoltre, sarebbe utile circoscrivere le numerose deroghe alle norme del Codice contenute nel testo, per evitare che la flessibilità si traduca in incertezza e disomogeneità.
“Le Pmi industriali – ha ricordato Morello Ritter – hanno bisogno di certezze, stabilità e un unico riferimento normativo certezza per poter pianificare i propri investimenti in modo efficace. È, inoltre, necessario: integrare in modo strutturale le Associazioni di categoria nel Tavolo Istituzionale permanente degli Incentivi istituito presso il Mimit, prevedendo un ruolo proattivo nelle attività e non solo una facoltà di essere consultate; garantire la trasparenza e la tempestività da parte delle amministrazioni riguardo ai plafond disponibili, anche durante la fruizione dell’incentivo; garantire termini certi per gli atti attuativi del decreto; creare le condizioni affinché il bando tipo diventi una ‘prassi consolidata’, limitandone le deroghe e coinvolgendo le Associazioni nella sua predisposizione; assicurare certezza nei tempi di istruttoria e di erogazione delle risorse”.

 




Cabina regia Pnrr. Camisa: necessarie misure nazionali a sostegno pmi

“Il Pnrr rappresenta una delle più importanti occasioni di investimento strutturale per l’Italia nel prossimo decennio. Si tratta di uno strumento fondamentale che sta consentendo alle aziende di effettuare investimenti vitali per la produttività e per la competitività a medio e lungo termine. Il Piano, oltre alla digitalizzazione e all’innovazione, consente per quanto riguarda la sostenibilità di avvicinare le Pmi industriali alla filiera delle grandi aziende”. Lo ha detto il Presidente di Confapi, Cristian Camisa, al termine della riunione della Cabina di regia sul Pnrr svoltasi a Palazzo Chigi.
“Al di là delle difficoltà dovute ai vincoli europei – ha spiegato – siamo molto soddisfatti che il Governo, con i ministri Fitto prima e Foti poi, abbia accolto nella fase di rivisitazione del Pnrr, il tema del credito d’imposta. Questa strada non va interrotta con la fine di Transizione 5.0, ma deve essere agganciata con una misura e con risorse di carattere nazionale che diano continuità in modo da consentire alle Pmi di fare programmazione a lungo termine. Da una nostra indagine, più del 15% delle nostre aziende ha utilizzato questa misura. In un momento delicato come questo, infatti, i prossimi due o tre anni saranno vitali affinché le nostre aziende abbiano un livello di digitalizzazione almeno pari a quelle europee”.

“Abbiamo portato al tavolo – ha aggiunto il Presidente di Confapi – la proposta di attivare immediatamente un fondo su Transizione 5.0 che sia di carattere nazionale e con meno vincoli per le imprese perché il percorso che è iniziato con questa misura e con il Pnrr possa continuare a livello strategico”.




Ciclo di incontri: “Money mindset: scegli il tuo futuro, non subirlo”

Informiamo che il Gruppo Giovani di Confapi Lecco Sondrio organizza tre seminari, aperti a tutti gli associati, dedicati al tema finanza dal titolo “Money Mindset: scegli il tuo futuro, non subirlo“.

 

Gli incontri si terranno, dalle ore 18.00 alle 19.30, presso l’NH Pontevecchio Hotel di Lecco. Al termine del seminario è previsto un’apericena.

Questo il programma:

Mercoledì 15 ottobre 2025 | “Criptovalute per non addetti ai lavori” con Ferdinando Ametrano, Direttore Scientifico Crypto Asset Lab, professore a contratto Università Milano-Bicocca

Mercoledì 29 ottobre 2025 | “Capire il mondo per investire meglio” con Federica Antonelli, Wealth Advisor e Assunta Siviero, Sales Director

Mercoledì 12 novembre 2025 | “Fondi pensione e polizze vita. Roba da vecchi o da furbi?” con Angelo Bruscino, Presidente Fondapi

E’ possibile iscriversi ad uno o più appuntamenti  CLICCANDO QUI

(SG/am)




Invito a sostenere l’evento nazionale “Valorizzazione eccellenze scuola superiore MIM”

Desideriamo sottoporre all’attenzione delle Aziende Associate la richiesta di sostegno da parte dell’Istituto Parini di Lecco.

L’I.I.S. “G. Parini” di Lecco, vincitore nel maggio 2025 di tre Gare Nazionali per istituti tecnici – Amministrazione Finanza e Marketing (AFM), Sistemi Informativi Aziendali (SIA) e Relazioni Internazionali e Marketing (RIM) – è stato incaricato dal Ministero dell’Istruzione e del Merito (MIM) di organizzare, nell’anno scolastico 2025/2026, le competizioni nazionali per tutti e tre gli indirizzi.

L’organizzazione di queste tre gare comporta un impegno considerevole, in particolare dal punto di vista finanziario. L’evento attirerà studenti e docenti da tutta Italia, garantendo una visibilità potenziata a livello nazionale a tutti gli attori che decideranno di contribuire.

Nel caso in cui vogliate approfondire e/o contribuire, è possibile contattare direttamente la Professoressa referente del progetto: prof. Chiara Panzeri (per la Dirigente Scolastica prof. Raffaella Crimella) chiara.panzeri@isgparinilecco.edu.it

(SB/tm)