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Misure dal Governo per razionalizzare l’imposta sulle successioni e donazioni

Il Consiglio dei Ministri in data 9 aprile 2024 ha approvato, in esame preliminare, il decreto delegato per la razionalizzazione dell’imposta di registro, dell’imposta sulle successioni e donazioni, dell’imposta di bollo e degli altri tributi indiretti diversi dall’IVA, richiesto dall’art. 10 della L. 111/2023.

Per quanto concerne l’imposta sulle successioni e donazioni, la bozza di schema circolata contiene, in primo luogo, molte norme di coordinamento, rese necessarie dall’esigenza di ridurre la frammentazione che attualmente affligge la materia, dato che le disposizioni che riguardano questa imposta sono suddivise tra il DLgs. 346/90 e il DL 262/20069 (art. 2 commi 47-53) che ha reintrodotto il tributo (soppresso nel 2003).

Per fare un esempio, vengono “riportate” nell’art. 7 del DLgs. 346/90 le aliquote e le franchigie dell’imposta, attualmente definite dall’art. 2 commi 47 e 48 del DL 262/2006, senza modificarle.

In larga parte, lo schema del decreto recepisce l’esito dei contrasti interpretativi (giurisprudenziali o di prassi) svoltisi nell’ultimo decennio, sul corretto coordinamento normativo tra vecchia (DLgs. 346/90) e nuova (DL 262/2006) normativa.

Viene recepita l’evoluzione interpretativa in tema di coacervo:

  • dall’art. 8 del DLgs. 346/90, viene definitivamente soppresso il comma 4, che lo prevedeva per l’imposta sulle successioni;
  • nell’art. 57 del DLgs. 346/90, viene precisato che, nell’imposta sulle donazioni, esso va operato solo ai fini della valutazione dell’erosione delle franchigie.
Similmente, il trust verrebbe espressamente menzionato tra le fonti di trasferimenti che vanno assoggettati all’imposta (mentre finora lo si era fatto rientrare grazie all’assimilazione ai vincoli di destinazione).

Per il trust vengono esplicitati i criteri di territorialità ancorandoli alla residenza del disponente al momento della separazione patrimoniale, cosicché:

  • se il disponente è residente nello Stato al momento della separazione patrimoniale, l’imposta è dovuta in relazione a tutti i beni e diritti trasferiti ai beneficiari;
  • se il disponente non è residente, l’imposta è dovuta limitatamente ai beni e diritti esistenti nel territorio dello Stato trasferiti al beneficiario.
Sarebbe, poi, recepita la lunga evoluzione giurisprudenziale che ha portato ad affermare l’imponibilità solo del trasferimento finale a favore dei beneficiari del trust, calcolando le aliquote e le franchigie in base al rapporto di parentela tra disponente e beneficiario.

Qui, però, troviamo una novità: si prevede la possibilità, per il contribuente, di derogare al principio di tassazione differita, optando per la tassazione anticipata. In breve, il disponente del trust (o, in caso di trust testamentario, il trustee) può optare per la corresponsione dell’imposta “anticipata”, al momento del conferimento dei beni nel trust (ovvero dell’apertura della successione), determinando la base imponibile, le franchigie e le aliquote applicabili con riferimento al momento del conferimento stesso (ovvero dell’apertura della successione) e se, al momento del conferimento, i beneficiari non sono individuati – precisa la disposizione – si applica l’aliquota più elevata, senza franchigie. In queste ipotesi, i trasferimenti finali ai beneficiari non sconteranno imposta, ma non si darà in ogni caso luogo a rimborsi.

La bozza dello schema di decreto prevede che le norme in tema di trust trovino applicazione anche ai trust già istituiti al momento dell’entrata in vigore del decreto (ma un decreto attuativo dovrà definire le modalità).

Interessanti sono, poi, le modifiche all’esenzione dall’imposta sulle successioni e donazioni per il trasferimento di aziende o partecipazioni a coniuge e discendenti (art. 3 comma 4-ter del DLgs. 346/90). In primo luogo, forse sotto lo stimolo della recente risposta a interpello n. 72/2024, nella quale è stata esclusa l’applicabilità dell’esenzione per un trasferimento di quote a soggetti che già detenevano, in comproprietà, il controllo della società (si veda “Donazione di quote non esente se il beneficiario ha già il controllo e lo rafforza” del 19 marzo 2024), lo schema di decreto prevede che, per il trasferimento di quote in società di capitali, l’esenzione spetti anche quando il beneficiario integra un controllo già esistente.

Inoltre, viene declinata con maggior precisione la condizione del quinquennio che, attualmente, è esplicitata solo per i beneficiari di quote di società di capitali, ai quali si richiede di mantenere il controllo sociale per almeno 5 anni. Il testo della bozza specifica che, per almeno un quinquennio:

  • i cessionari di aziende devono proseguirne l’attività;
  • i soci di società di persone devono detenere la titolarità del diritto.
Per le liberalità indirette, viene recepita la lettura adeguatrice dell’art. 56-bis comma 2 del DLgs. 346/90 fornita da prassi (circ. n. 30/2015, § 1.2) e giurisprudenza (Cass. nn. 27665/2020 e 28047/2020).
 

(MF/ms)




Consultazione fatture elettroniche: non è più necessaria l’adesione al servizio

L’art. 4-quinquies del D.L. n. 145/2023 , c.d. decreto Anticipi, intervenendo sul comma 3, quarto periodo, dell’art. 1 del D.Lgs. n. 127/2015, ha eliminato la previsione di un’espressa adesione al servizio di consultazione e acquisizione delle fatture elettroniche e dei loro duplicati informatici senza la necessità di sottoscrivere un accordo di servizio. Dunque, anche per i consumatori finali non è più necessaria un’espressa adesione al servizio dell’Agenzia delle Entrate.

A livello operativo, al di là di quanto prevedeva la norma che faceva riferimento ai consumatori finali, anche i soggetti passivi IVA per sfruttare appieno il servizio avrebbero dovuto esprimere espressa adesione, salvo quanto previsto per il c.d. “periodo transitorio”. 

Per effetto della modifica normativa in parola, tutti i contribuenti, siano essi operatori economici, persone fisiche o soggetti, diversi da persone fisiche, non titolari di partita IVA, possono avvalersi del servizio di consultazione e acquisizione delle fatture elettroniche e dei loro duplicati informatici senza la necessità di sottoscrivere un accordo di servizio. Dunque, come detto, non sarà più necessaria un’espressa adesione al servizio. 

Il provvedimento dell’Agenzia delle Entrate, Prot. n. 105669/2024, ha recepito le novità a livello operativo, con effetti a partire dallo scorso 20 marzo

Come riportato nel provvedimento, stante comunque la possibilità, per l’Agenzia delle Entrate, di memorizzare i file delle fatture elettroniche fino al 31 dicembre dell’ottavo anno successivo a quello di presentazione della dichiarazione di riferimento ovvero fino alla definizione di eventuali giudizi, secondo quanto disposto dall’art. 1, comma 5-bis, del menzionato D.Lgs. n. 127 del 2015 (introdotto dall’art. 14 del D.L. 26 ottobre 2019, n. 124, convertito con Legge 19 dicembre 2019, n. 157), con il nuovo provvedimento si dispone: 

  • la possibilità per tutti i contribuenti, siano essi operatori economici, persone fisiche o soggetti, diversi da persone fisiche, non titolari di partita IVA, di avvalersi del servizio di consultazione e acquisizione delle fatture elettroniche e dei loro duplicati informatici più agevolmente, 
  • senza la necessità di sottoscrivere un accordo di servizio. 
Le fatture elettroniche sono disponibili in consultazione fino al 31 dicembre del secondo anno successivo a quello di ricezione da parte del Sistema di Interscambio.

Inoltre, anche ai consumatori finali, come già avviene per gli operatori economici, sono messi a disposizione in consultazione i “dati fattura” (ad eccezione di quelli relativi a natura, qualità e quantità dei beni e dei servizi oggetto dell’operazione di cui al comma 2, lettera g), dell’art. 21 del D.P.R. n. 633 del 1972) fino al 31 dicembre dell’ottavo anno successivo a quello di presentazione della dichiarazione di riferimento.

La consultazione delle fatture elettroniche e dei “dati fattura” non è delegabile, da parte del consumatore finale, ad un intermediario.
 

Periodo temporale memorizzazione dati
Dati fattura 31 dicembre dell’ottavo anno successivo a quello di presentazione della dichiarazione di riferimento
File fattura completo Fino al 31 dicembre del secondo anno successivo a quello di ricezione da parte del Sistema di Interscambio
Fatture disponibili  Anche se antecedenti all’adesione (per chi l’aveva espressa in precedenza)
 

(MF/ms)




“La mia salute, il mio diritto”: Giornata Mondiale della Salute

La Giornata Mondiale della Salute, promossa dall’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS), ha scelto come tema di quest’anno “My health, my right” per celebrare la salute come diritto umano fondamentale.
Sulla pagina web del WTO è descritto il tema.

Per l’occasione, il 7 aprile scorso, è stato organizzato l’evento “Realizing the right to health in a world in turmoil” (Realizzare il diritto alla salute in un mondo in tumulto) in cui il Direttore generale dell’OMS e l’Alto Commissario delle Nazioni Unite per i diritti umani dialogheranno su quali azioni intraprendere a livello globale, nazionale e locale per realizzare il diritto alla salute per tutti, soprattutto a fronte delle gravi emergenze attuali.

I prossimi eventi in programma organizzati da ATS Brianza che possono interessare le aziende: 

(SN/am)




Camisa intervistato da Il Corriere della Sera

Il presidenza nazionale di Confapi Cristian Camisa intervistato da Il Corriere della Sera sull’edizione del 25 marzo scorso. 

Risorse umane – Il problema più complesso è quello legato alle risorse umane: diventa sempre più difficile per una Pmi trovare il candidato adatto a ciò che serve e si tratta, generalmente di operai specializzati. Non a caso dall’indagine emerge che il 62,61% delle piccole e medie industrie ha difficoltà a reperire figure professionali rispetto ai propri fabbisogni aziendali. Dallo studio emerge in particolare che le aziende hanno difficoltà a trovare operai specializzati (48,75%), tecnici (31,46%), manodopera in generale (2o%), informatici (9,17%) e figure apicali come manager o dirigenti (7,09%). «Si tratta di un fenomeno complesso da affrontare — spiega Cristian Camisa, presidente di Confapi — dopo il Covid è cambiato l’atteggiamento dei giovani nei confronti del lavoro: non sono più disponibili a cambiare la loro qualità della vita e mettono come requisito prioritario l’equilibrio tra vita privata e lavoro. L’inverno demografico del paese peggiora la situazione a cui sia aggiungono anche fenomeni come i neet (giovani che non studiano e non lavorano). Noi abbiamo pensato a una sorta di servizio civile, a carico dello Stato, che preveda l’esperienza lavorativa a tempo di giovani nelle Pmi. Altro intervento utile sulle risorse umane sarebbe quello di una detassazione degli straordinari come incentivo a una maggiore produttività». Il 42% delle piccole e medie industrie, negli ultimi sei mesi dello scorso anno, ha avuto dimissioni volontarie dai propri dipendenti. La percentuale più significativa di tale dato si ha nella soglia tra 1 a 3 lavoratori dove si sono avute dimissioni per l’88,24% dei casi. «Dobbiamo guardare i paesi che hanno abbondanza di manodopera e formare i profili professionali che servono alle nostre imprese — continua il presidente di Confapi — In tal senso Confapi partecipa alla cabina di regia del piano Mattei ed è impegnata in progetti che prevedono la possibilità di formare giovani africani in molti dei 23 paesi che hanno aderito al progetto. Le Pmi dovranno avere un ruolo di primo piano e più centrale nel nostro sistema: sono le imprese che rappresentano un modello di industria che ha sempre dato certezze al paese anche nei momenti più critici». Cauto ottimismo Dall’indagine emergono altri fattori positivi: primo fra tutti che per l’anno 2024 il 58,54% delle imprese ha intenzione di effettuare nuovi investimenti e il 74,73% dichiara che investirà di più rispetto a quanto fatto l’anno passato. Un segnale di fiducia ed ottimismo da parte delle imprese. Dallo studio risulta anche che il 40,43% delle imprese investirà sino al 10% in più rispetto al 2023, mentre il 18,05% dall’U% al 20%. Significativa, 16, 25%, anche la percentuale di imprese che effettuerà investimenti superiori al 20%. Tra gli ambiti di investimento preferiti dalle imprese campionate vi sono i mezzi di produzione 53,38%, i sistemi digitali 40,21%, il capitale umano 30,96%, la sostenibilità ambientale 29,54% e più di un quarto delle imprese intende anche investire in attività di ricerca e sviluppo. Particolarmente significativa anche la quota parte di imprese che investirà in materia di salute e sicurezza 18,15%. Anche la questione energetica ha una rilevanza determinante per il futuro delle imprese: qualora non si riuscisse a pervenire all’autonomia energetica implementando forme di energia alternativa, bisognerebbe investire anche nell’energia nucleare pulita. Ne è convinto il 74,72% del campione di imprese di Confapi.


L’indagine di Confapi sulle piccole e medie imprese italiane è come il carotaggio sui ghiacciai: serve a capire le cause di ciò che è successo e prevede con una certa affidabilità gli scenari futuri. Analizzando il secondo semestre 2023 emerge che quasi il 40% delle piccole e medie industrie italiane ha registrato un incremento della produzione. È una delle evidenze più lampanti dell’indagine realizzata dall’Ufficio Studi di Confapi. Nel dettaglio: il 27,17% ha registrato aumenti dall’1% al 10%; il 7,39% dall’11% al 20%; il 14,35% un aumento di produzione di oltre il 20%. A trainare l’economia è sicuramente il mercato interno. Il 39,07% dichiara di aver incrementato il proprio fatturato proprio all’interno dei confini nazionali e di questi, il 25,17%, dichiara di aver registrato un incremento dei volumi di affari sino al 10%. Solo il 12,65% ha incrementato la quota di fatturato totale grazie al commercio estero all’interno dell’Unione Europea mentre il 10,93% grazie a quello extra Ue.

 
 




Confapi Lecco Sondrio “75 anni insieme”: presentazione eventi

Ci si avvia a grandi passi verso il finale di celebrazioni per il 75esimo anniversario di fondazione di Confapi Lecco Sondrio. Aprile e maggio saranno i due mesi clou per il compleanno dell’associazione delle pmi di Lecco e Sondrio, nata il 14 febbraio 1949 per volontà di un piccolo gruppo di imprenditori locali.
Due gli eventi in programma: giovedì 18 aprile 2024, dalle ore 9.30 evento finale al teatro Cenacolo Francescano di Lecco dedicato alle scuole che hanno partecipato al concorso “La piccola impresa che vorrei” in cui verranno proclamate le tre classi vincitrici a cui verranno assegnati 3 mila, 2 mila e mille euro per l’acquisto di materiale scolastico. Ospite speciale della giornata l’esploratore e motivatore Alex Bellini che dialogherà con i ragazzi.
I numeri del progetto scuole: 22 classi partecipanti per un totale di 450 studenti e 22 imprenditori/tutor. “Abbiamo voluto celebrare questo anniversario con un progetto che guardasse al territorio, ma soprattutto al futuro coinvolgendo gli studenti che saranno i protagonisti di domani con un concorso innovativo in cui abbiamo cercato di capire cosa pensano proprio i giovani del futuro”, dichiara Enrico Vavassori, presidente di Confapi Lecco Sondrio.

 

Queste le classi che hanno aderito a “La piccola impresa che vorrei”:
Istituto Maria Ausiliatrice di Lecco (3 e 4 AMF), CPIA Fabrizio De Andrè (Lecco, Oggiono, Cernusco Lombardone), IIS Greppi Monticello Brianza (4LES), IIS Bertacchi Lecco (3A LSU, 3B LSU, 3C LSU), Fondazione Mons. Giulio Parmigiani – Aldo Moro Valmadrera (3 e 4 Sala Bar, 3 e 4 Opa), Collegio Volta Lecco (2A e 2B secondaria di primo grado), I.S. Parini Lecco (3A e 3B), IIS Badoni Lecco (3A e 3C), ICA Stoppani Lecco (3B secondaria di primo grado), IC La Valletta Brianza (2A, 3A, 3B secondarie di primo grado).
Questi, invece, gli imprenditori coinvolti: Luigi Pescosolido (Rapitech), Alessandro Leidi (Vincit), Lucia Gianola (Trafilerie Malavedo), Guido Baggioli (Mab), Angelo Ferrario (Viti), Andrea Ottolina (Molino Anselmo Colombo), Paolo Bertoni (Trimat), Angelo Cortesi (Co.El), Giordano Bonomi e Riccardo Losa (Aludesign), Donatella Arlati (Gicar), Paolo Frizzi (Libraesva), Claudio Pigazzini (Sepam), Laura Silipigni (Tag), Raffaella Brioni (Domestik), Dino Gariboldi (Torneria Automatica Alfredo Colombo), Romana Appiani (Omf), Mauro Invernizzi e Anna Fumagalli (Imsa), Andrea Beri (Ita), Andrea Magni (VML), Andrea Ruggiero (OneAM), Marco Magni (Monteco), Matteo Ratti (Stf).

Giovedì 23 maggio 2024, invece, evento di gala dedicato agli associati Confapi Lecco Sondrio che si ritroveranno al Palataurus di Lecco per una cena con spettacolo dedicato ai 75 anni dell’associazione in cui sono previsti uno spettacolo teatrale, un video dedicato a “La piccola impresa che vorrei”, le premiazioni delle aziende associate e l’intervento finale di un personaggio del mondo dello spettacolo.

Anna Masciadri
Ufficio stampa




“La piccola impresa che vorrei” c’è grande attesa per i vincitori

Il Giornale di Lecco dell’8 aprile 2024, pagina dedicata al 75esimo della nostra associazione. 




Presentazione 75esimo di Confapi Lecco Sondrio: rassegna stampa

Giovedì 4 aprile sono stati presentati alla stampa gli eventi di celebrazione per il nostro 75esimo.

 

Gli articoli pubblicati:




Ecodesign degli imballaggi: risorse da Conai tramite bando

Si segnala il bando annuale Conai per l’ecodesign degli imballaggi. Conai premia la sostenibilità ambientale degli imballaggi immessi sul mercato nel biennio 2022/2023. L’iniziativa mette a disposizione € 600.000 compresi 5 premi speciali da €10.000 ciascuno. E’ possibile presentare i casi fino al 30 aprile 2024.

Sul sito Conai è presente la pagina dedicata con tutti i dettagli.

In allegato è disponibile il Regolamento completo al cui interno sono indicati i principi generali e le modalità di partecipazione.

(SN/am)

 
 




Gas tossici: gestione dei rischi e patentino

Le diverse Ats territoriali hanno recentemente aggiornato la pagina dedicata al tema “gas tossici” inserendo la modulistica e le informazioni per tutti gli aspetti connessi al tema:

Ats Brianza cliccare qui

Ats Montagna cliccare qui

Tra le altre cose sono indicate:

  • aggiornamenti normativi
  • modalità autorizzative per detenzione e uso gas tossici
  • modalità per conseguire o rinnovare il patentino previsto per gli addetti
  • altri aspetti correlati
Si ricorda che il patentino scade ogni 5 anni e deve essere rinnovato tramite apposito esame. Per il conseguimento del certificato di idoneità occorre fare domanda secondo le precise indicazioni specificate sul sito.  In caso di mancata revisione entro l’anno di scadenza, la validità della patente decade automaticamente e l’interessato deve sostenere nuovamente le prove attitudinali per conseguirne una nuova.

(SN/am)




Bonus investimenti 4.0: utilizzo subordinato alla comunicazione all’Agenzia delle Entrate

Ai fini della fruizione del credito d’imposta 4.0 (e dei crediti R&S), l’art. 6 del DL 39/2024 ha introdotto la necessità di effettuare alcune comunicazioni al Ministero delle Imprese e del Made in Italy.

Modalità e termini di invio della comunicazione saranno stabiliti con apposito decreto ministeriale di prossima emanazione, che interverrà sul DM 6 ottobre 2021 relativo alla “vecchia” comunicazione prevista ai soli fini di monitoraggio.

La nuova disposizione stabilisce che le imprese sono tenute a comunicare preventivamente, in via telematica, l’importo complessivo degli investimenti che si intendono effettuare dal 30 marzo 2024 (dati di entrata in vigore del DL 39/2024), la presunta ripartizione negli anni del credito e la relativa fruizione.

La norma fa riferimento, per la decorrenza dell’obbligo di comunicazione preventiva, agli “investimenti che si intendono effettuare” dal 30 marzo 2024, formulazione non particolarmente chiara che dovrà essere meglio specificata.

Viene inoltre previsto che la comunicazione debba essere aggiornata al completamento di tali investimenti.

La comunicazione telematica di completamento degli investimenti va effettuata, per espressa disposizione, anche per gli investimenti realizzati dal 1° gennaio 2024 al 29 marzo 2024 (giorno antecedente alla data di entrata in vigore del DL 39/2024).

In altri termini, stando al tenore della norma e in attesa delle specifiche disposizioni attuative:

  • per gli investimenti dal 30 marzo 2024, occorre presentare la comunicazione preventiva (con l’importo complessivo degli investimenti che si intendono effettuare e la ripartizione del credito per la fruizione) e la comunicazione ex post al completamento degli investimenti;
  • per gli investimenti realizzati dal 1° gennaio al 29 marzo 2024, occorre presentare soltanto la comunicazione ex post.
Le comunicazioni (ex ante e ex post) dovranno essere effettuate sulla base del modello adottato con DM 6 ottobre 2021, che sarà aggiornato in funzione delle nuove finalità, definendo anche contenuto, modalità e termini di invio delle comunicazioni.

Comunicazione anche per crediti 2023 non ancora utilizzati

Una particolare disposizione è poi prevista per gli investimenti 2023.

Il comma 3 dell’art. 6 del DL 39/2024 stabilisce che “Per gli investimenti in beni strumentali nuovi di cui all’articolo 1, commi da 1057-bis a 1058-ter, della legge 30 dicembre 2020, n. 178, relativi all’anno 2023, la compensabilità dei crediti maturati e non ancora fruiti è subordinata alla comunicazione effettuata secondo le modalità di cui al decreto direttoriale di cui al comma 1”.

Pertanto, con riguardo al solo bonus investimenti in beni materiali e immateriali 4.0 (e non quindi al credito R&S), in relazione agli investimenti relativi al 2023 (che dovrebbero essere intesi come investimenti effettuati ai sensi dell’art. 109 del TUIR), l’utilizzo dei crediti maturati ma non ancora fruiti (in assenza di specifica indicazione della norma, dovrebbe riferirsi alla data del 30 marzo 2023) è subordinato alla comunicazione, secondo le modalità definite dal summenzionato DM.

Di fatto, quindi, l’utilizzo delle quote residue di tali crediti sarebbe, allo stato attuale, in stand by, essendo necessario presentare l’apposita comunicazione richiesta.
 

(MF/ms)