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Tracciabilità dei rifiuti: Rentri in arrivo

Dopo un’attesa prolungata, il Rentri (Registro Elettronico Nazionale Tracciabilità Rifiuti) arriva in Gazzetta e introduce novità rilevanti per la gestione dei rifiuti delle imprese.
Il Rentri, infatti, introduce una gestione digitale degli adempimenti relativi alla tenuta dei registri cronologici di carico e scarico dei rifiuti e all’emissione dei formulari di identificazione per il trasporto. Oltre ad assicurare l’attività di controllo sui rifiuti, il nuovo sistema intende mettere a disposizione di imprese e settore pubblico dati, servizi e informazioni per promuovere l’economia circolare e il recupero di materia.

 

Il decreto, che trovate in allegato, entra in vigore il 15 giugno 2023 e introduce alcuni obblighi su tempi abbastanza lunghi, a partire dal 15 dicembre 2024. Precisamente richiede che l’iscrizione al sistema sia effettuata dai soggetti obbligati secondo le seguenti scadenze:

Categoria Tipo di rifiuti Dimensione Decorrenza
gestori e
produttori di rifiuti
pericolosi e
non pericolosi
più di 50 dipendenti dal 15/12/2024
produttori di rifiuti pericolosi e
non pericolosi
più di 10 dipendenti dal 15/06/2025
produttori di rifiuti pericolosi altri dal 15/12/2025
 
Il Rentri previsto dall’art. 188-bis del D.lgs. 152/2006, è stato emanato con il Decreto n.59 del 4 aprile 2023 «Disciplina del sistema di tracciabilità dei rifiuti e del registro elettronico nazionale per la tracciabilità dei rifiuti, ai sensi dell’art. 188-bis del D.lgs. 152/2006». (GU n.126 del 31.05.2023).
Il Rentri sarà gestito dal Mase (Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica) con il supporto tecnico-operativo dell’Albo Nazionale Gestori Ambientali e del sistema delle Camere di Commercio per la gestione del sistema informativo centrale.
Il sito dell’Albo Gestori e il sito del Rentri dovrebbero essere aggiornati con le novità nei prossimi mesi.
Confapi sta seguendo i tavoli tecnici del Mase e monitora gli sviluppi del Rentri, seguendo l’iter delle bozze dei decreti direttoriali che definiranno le modalità operative. Non appena ci siano delle novità, Api Lecco Sondrio ne darà comunicazione con le modalità più efficaci e organizzerà eventuali appuntamenti di formazione.

 

(SN/am)
 




Impianti medi di combustione: regolarizzazione

La presente circolare intende sollecitare le imprese che utilizzano impianti di combustione (compresi fra 1 e 50 MW) a verificare la loro regolarità autorizzativa, tenendo conto che, in base alla potenzialità e al combustibile utilizzato, sono applicabili diversi regimi autorizzativi.
Il sollecito nasce da una comunicazione pervenuta dalle autorità regionali e provinciali, competenti in materia, le quali segnalano che non sono pervenute le domande autorizzative o le comunicazioni che le norme applicabili prevedono in tema di emissioni in atmosfera da impianti termici inseriti nei processi produttivi; in particolare, le domande dovevano pervenire entro la scadenza del 1 gennaio 2023 per impianti oltre i 5 MW ed entro la scadenza del 1 gennaio 2028 per impianti sotto i 5 MW. Pertanto si sollecita una verifica e una eventuale regolarizzazione.
I forni di riscaldamento dei pezzi sarebbero esclusi (cerca riferimento)
Le delibere regionali di riferimento in questo campo sono due (allegate):
  • DGR n.IX/3934 del 6 agosto 2012 Criteri per l’installazione e l’esercizio di impianti di produzione di energia sul territorio regionale.
  • Allegato tecnico n.41 delle attività in deroga (D.lgs 152/06 e smi, Parte Quinta, art. 272 c.2) che riguarda Medi impianti di combustione industriali di potenza uguale o superiore a 1 MWt e inferiore a 15 MWt (suddivisi in tre categorie, con proprie regole)
Si raccomanda di censire l’elenco degli impianti termici aziendali, verificare se si tratta di medi impianti di combustione, controllare se sono già inseriti in autorizzazioni come AIA o AUA oppure se sono stati denunciati come attività in deroga. In base alla situazione, valutare se l’azienda è soggetta all’obbligo di autorizzare o comunicare la presenza di un impianto ai fini del rispetto dei limiti di emissione previsti dalle norme e ai fini del rispetto dei criteri di manutenzione.
Si allega alla presente il modulo per presentare la comunicazione.
 
L’informazione è presente nell’area ambiente, parte emissioni del sito internet delle diverse Provincie lombarde. A scopo esemplificativo, si segnala la notizia sul sito della Provincia di Monza e Brianza.

Si resta a disposizione in caso di necessità.
 
(SN/am)
 




Società di comodo: verifica dello status con il test sull’operatività

Dal periodo di imposta 2022 “solare”, la verifica dello status di “società di comodo” è effettuata avendo riguardo al solo “test di operatività”; è infatti abrogata la disciplina delle società in perdita sistematica.

I modelli REDDITI 2023 recano, come di consueto, nel quadro RS l’apposito prospetto in cui indicare i valori rilevanti ai fini del test e, in caso di mancato superamento, il reddito minimo da imputare ai fini IRES.

Il test è articolato nelle seguenti fasi:

  • determinazione dei ricavi minimi presunti, applicando le percentuali di legge (indicate dall’art. 30 comma 1 della L. 724/94) al costo fiscalmente riconosciuto di partecipazioni e crediti finanziari, immobili e navi, nonché altre immobilizzazioni;
  • determinazione dei ricavi effettivi, rappresentati dai ricavi, dagli incrementi di rimanenze e dagli altri proventi di natura non straordinaria risultanti dal Conto economico.
Entrambi gli importi sono determinati assumendo la media dei valori dell’esercizio di riferimento e dei due precedenti. Se dal confronto tra i due importi emerge che il primo termine eccede il secondo, la società si considera “non operativa”.

Più nello specifico, le percentuali applicabili ai fini del calcolo dei ricavi minimi presunti sono pari al:

  • 2%, per partecipazioni, titoli e crediti finanziari;
  • 6%, per immobili e altri beni;
  • 5%, per immobili A/10;
  • 4%, per immobili abitativi acquisiti o rivalutati nell’esercizio e nei due precedenti (a partire dal terzo esercizio successivo a quello dell’acquisizione, torna ad applicarsi l’aliquota del 6%);
  • 1%, per immobili ubicati nei Comuni con popolazione inferiore ai 1.000 abitanti;
  • 15%, per altre immobilizzazioni.
Con particolare riferimento agli immobili abitativi rivalutati, i ricavi minimi continuano a essere determinati in base ai valori storici se la rivalutazione è effettuata ai soli fini civilistici; se invece la rivalutazione ha efficacia anche fiscale si assume il valore maggiorato.

Prendendo il caso di un immobile abitativo rivalutato nel bilancio 2020 ai sensi dell’art. 110 del DL 104/2020, da 100.000 a 400.000 euro con efficacia ai fini fiscali dal 1° gennaio 2021, si avrebbe:

  • per il 2020, il valore non rivalutato con coefficiente del 6%;
  • per gli anni 2021-2022-2023, il valore rivalutato con coefficiente del 4%;
  • per gli anni 2024 e successivi, il valore rivalutato con coefficiente del 6%.
Per ciascuno dei periodi agevolati al 4%, secondo le indicazioni fornite dall’Agenzia delle Entrate (ris. 20 dicembre 2013 n. 101 e circ. 27 aprile 2017 n. 14, § 6), occorre assumere il valore fiscalmente rilevante nei singoli periodi d’imposta compresi nel triennio.

Ai fini del calcolo dei ricavi effettivi, si assumono i ricavi, gli incrementi di rimanenze e i proventi, anche in tal caso, come detto, in base alle risultanze medie del Conto economico dell’esercizio e dei due precedenti.

Tra i ricavi rientrano quelli iscritti alle voci:

  • A.1 (ricavi delle vendite e delle prestazioni);
  • A.5 (altri ricavi o proventi).
Si considerano altresì gli incrementi delle rimanenze rilevati nelle seguenti voci del Conto economico:
  • A.2 (variazione delle rimanenze dei prodotti in corso di lavorazione, semilavorati e prodotti finiti);
  • A.3 (variazione dei lavori in corso su ordinazione);
  • B.11 (variazione delle rimanenze di materie prime, sussidiarie, di consumo e merci).
    Non rientrano, invece, i decrementi delle rimanenze.
Tra gli “altri proventi” si considerano quelli iscritti alle voci C.15 e C.16 del Conto economico (a eccezione di quelli derivanti da attività non rilevanti, quali i crediti per rimborsi di imposte).

Il riscontro dello status di società di comodo determina, tra l’altro, l’imputazione del reddito minimo, su cui applicare la maggiorazione IRES del 10,5%.

Il reddito minimo è calcolato, in via presuntiva, come somma degli importi determinati applicando ai valori di alcuni beni, le seguenti percentuali forfetarie:

  • 1,5% per azioni o quote di partecipazione in società di capitali e di persone, strumenti finanziari, obbligazioni e altri titoli, comprese quelle immobilizzate, aumentato dei valori dei crediti da operazioni di finanziamento;
  • 4,75% per immobilizzazioni costituite da beni immobili e navi, anche in leasing;
  • 4% per immobilizzazioni classificate nella categoria catastale A/10 (immobili a uso ufficio);
  • 3% per immobili a destinazione abitativa acquisiti o rivalutati nell’esercizio e nei due precedenti;
  • 0,9% per immobili (di qualunque natura) situati in un Comune con popolazione inferiore ai 1.000 abitanti;
  • 12% per le altre immobilizzazioni, anche in leasing.
    In questo caso, le percentuali devono essere applicate al valore dei relativi aggregati rilevati nell’esercizio per il quale si procede al calcolo (e non alla media triennale).
Si procede, quindi, al confronto tra l’ammontare di tale reddito minimo con il reddito imponibile del quadro RN. Se il primo risulta superiore al secondo, l’adeguamento al reddito imponibile minimo può essere operato integrando il reddito imponibile di un importo pari alla differenza dei due termini.
 

(MF/ms)




Società di capitali: termini di versamento delle imposte

Le società di capitali devono convocare l’assemblea per l’approvazione del bilancio entro 120 giorni dalla chiusura dell’esercizio.

In alcune circostanze, però, l’assemblea per l’approvazione del bilancio può essere convocata entro 180 giorni dalla chiusura dell’esercizio.

A seconda che il bilancio venga approvato nel termine ordinario oppure nel termine lungo, varia la scadenza per il pagamento delle imposte derivanti dalla dichiarazione dei redditi, quali l’Ires, l’Irap e le relative imposte sostitutive.

Se il bilancio 2022 è stato approvato nel termine ordinario di 120 giorni, la scadenza per il versamento delle imposte a titolo di saldo 2022 e di prima rata dell’acconto 2023 è fissata per l’ultimo giorno del 6° mese successivo alla chiusura del periodo d’imposta (ex articolo 17, comma 1, D.P.R. 435/2001), ossia per i soggetti solari per il 30 giugno 2023, che cade di venerdì (salvo ovviamente eventuali proroghe).

La società può avvalersi della possibilità di versare le imposte entro i 30 giorni successivi al 30 giugno 2023, quindi entro il 30 luglio 2023; tuttavia, siccome tale data cade di domenica il termine per il versamento slitta automaticamente al 31 luglio 2023. Il differimento della scadenza a fine luglio non è gratuito per il contribuente, ma va corrisposta una somma aggiuntiva pari allo 0,40% dell’importo dovuto, considerato al netto degli importi compensati in F24.

In questi casi nel frontespizio del modello Redditi va indicato che il bilancio è stato approvato entro il 30 aprile 2023, ossia entro 120 giorni dalla chiusura dell’esercizio, in modo che l’Agenzia delle entrate possa verificare che le imposte siano versate entro il 30 giugno oppure entro i 30 giorni successivi con la maggiorazione dello 0,40%.

Ad esempio, se l’assemblea di una Srl con periodo d’imposta coincidente con l’anno solare ha approvato il bilancio 2022 in data 28 aprile 2023, il termine:

  • per il deposito del bilancio era il 28 maggio 2023;
  • per il versamento delle imposte è il 30 giugno 2023;
  • per il versamento delle imposte con la maggiorazione dello 0,40% è il 31 luglio 2023.
Il frontespizio del modello Redditi 2023 SC dovrà essere così compilato.

Diversamente, se il bilancio è stato approvato, condizioni permettendo, entro il termine lungo di 180 giorni dalla chiusura dell’esercizio, quindi, per quanto riguarda il bilancio 2022, entro il 29 giugno 2023, la scadenza per il pagamento delle imposte varia a seconda della data di approvazione del bilancio.

Infatti, al riguardo, l’articolo 17 D.P.R. 435/2001prevede che “i soggetti che in base a disposizioni di legge approvano il bilancio oltre il termine di quattro mesi dalla chiusura dell’esercizio, versano il saldo dovuto in base alla dichiarazione relativa – all’Ires e all’Irap – entro l’ultimo giorno del mese successivo a quello di approvazione del bilancio”.

Evidentemente è sempre possibile avvalersi del versamento differito entro i 30 giorni successivi da tale termine, maggiorando dello 0,40% l’importo dovuto. Quindi, se l’assemblea ha approvato/approverà il bilancio 2022:

  • entro il 31 maggio 2023, il termine per il versamento delle imposte è fissato in data 30 giugno 2023 oppure in data 31 luglio 2023 con la maggiorazione dello 0,40%;
  • entro il 29 giugno 2023, il termine per il versamento delle imposte è fissato in data 31 luglio 2023 oppure in data 30 agosto 2023 con la maggiorazione dello 0,40%.
Se, infine, il bilancio verrà approvato dopo il 29 giugno 2023, il termine per il versamento delle imposte rimane fermo al 31 luglio 2023 oppure al 30 agosto 2023 con la maggiorazione dello 0,40%.

Ad esempio, se l’assemblea di una Srl con periodo d’imposta coincidente con l’anno solare ha approvato il bilancio in data 25 maggio 2023, il termine:

  • per il deposito del bilancio è il 24 giugno 2023;
  • per il versamento delle imposte è il 30 giugno 2023;
  • per il versamento delle imposte con la maggiorazione dello 0,40% è il 31 luglio 2023.
Nel frontespizio del modello Redditi 2023 SC:
  • al campo “Data bilancio/rendiconto o effetto fusione/scissione”, deve essere indicata la data del 25 maggio 2023;
  • al campo “Termine legale o statutario per l’approvazione del bilancio o rendiconto”, deve essere indicata la data del 29 giugno 2023.
 

(MF/ms)




Industria in ansia Ancora un calo per la produzione

La Provincia del 13 giugno 2023, parla Enrico Vavassori Presidente di Api Lecco Sondrio. 




Risultati indagine Centro Studi sulle risorse umane

Trasmettiamo i risultati dell’indagine condotta dal Centro Studi di Confapindustria Lombardia relativa alle risorse umane e carenza di manodopera specializzata

Al questionario hanno partecipato circa un centinaio di aziende associate ad Api Lecco Sondrio che hanno evidenziato in stragrande maggioranza l’enorme difficoltà nel ricevere anche candidature per le posizione aperte nelle aziende. 

CLICCANDO QUI è possibile scaricare i risultati dell’indagine. 




Tutto esaurito per la proiezione del film in Api: “Gente di fiume. Il Gerenzone attraverso le voci dei suoi abitanti”

Grande successo per la proiezione nella sede di Api Lecco Sondrio del film “Gente di fiume. Il Gerenzone attraverso le voci dei suoi abitanti”: un centinaio di persone hanno gremito l’auditorium dell’associazione per questo lavoro che ripercorre la storia di Lecco e anche di alcune aziende associate ad Api Lecco Sondrio.

La serata è stata aperta da Enrico Vavassori, presidente di Api, che ha ringraziato Officina Gerenzone per aver realizzato questo lavoro così importante, soprattutto di memoria storica: “Avevo già partecipato alla prima del film – racconta il titolare delle Trafilerie Vavassori – ne sono rimasto molto colpito ed è per questo motivo che ho voluto fortemente che una proiezione venisse fatta proprio nella casa delle piccole e medie imprese di Lecco. Come Api abbiamo sostenuto questo progetto fin dall’inizio e visto il risultato siamo molto felici di averlo fatto”.

Silvia Negri, responsabile di ApiTech e dell’area ambiente e sicurezza di Api Lecco Sondrio, nonché volontaria di Officina Gerenzone, è stata una delle anime di questo progetto: “E’ stato un lavoro lungo, di tre anni, che abbiamo seguito con molta passione e altrettanta partecipazione da parte di tutti gli abitanti, gli imprenditori e i lavoratori che hanno un legame fortissimo con questo fiume che per secoli ha rappresentato la storia della nostra città, sociale ed economica”.

Al termine del film è intervenuto anche il regista Federico Videtta: “Siamo alla quarta proiezione e siamo al tutto esaurito per la quarta volta, ne siamo veramente contenti e orgogliosi, è stato un lavoro entusiasmante per me e per tutti i volontari di Officina Gerenzone”.

Api ha un legame particolare con il Gerenzone – ha chiuso il direttore di Api Lecco Sondrio Marco Piazza – come ha ricordato Barbara Cattaneo dei Musei Civici anni fa abbiamo realizzato insieme un bellissimo libro su questo fiume e sulle aziende che sono sorte sulle sue rive dal titolo “La valle del Gerenzone”. Questo film merita di essere visto da tutti, in particolare dai lecchesi, e mi auguro venga proiettato nelle scuole per far conoscere ai ragazzi la storia della loro città”.




Confapi a Palazzo Chigi per tavolo Governo-Imprese

Confapi, rappresentata dal vicepresidente Corrado Alberto, ha preso parte a Palazzo Chigi al tavolo su: riforme istituzionali, delega fiscale, inflazione, sicurezza sul lavoro, pensioni e produttività.
Obiettivo del Governo, dopo questo primo incontro, è quello di creare con le parti sociali e datoriali tavoli specifici su questi diversi temi.

“Si è trattato di un incontro molto utile e costruttivo – ha detto Alberto – propedeutico alla formazione di gruppi di lavoro ad hoc. L’obiettivo è quello di andare a realizzare politiche di medio e lungo termine su tanti temi. Abbiamo ribadito la necessità di scelte strategiche e di politiche industriali sistemiche a medio e lungo termine. Da tempo sosteniamo che bisogna partire da alcune linee direttrici fondamentali: riduzione del costo del lavoro e rilancio degli investimenti, abbattimento del cuneo fiscale lato imprese e messa a terra di tutti gli interventi programmati compresi quelli del Pnrr”.




Camisa: “Berlusconi esempio straordinario anche per mondo imprenditoriale”

“Con la scomparsa del Presidente Silvio Berlusconi viene a mancare un protagonista indiscusso della vita politica italiana, un imprenditore brillante che ha saputo innovare in ogni settore e creare sviluppo e lavoro. Un uomo che è stato uno straordinario esempio per tutti coloro che volevano fare impresa. Mancheranno a tutti il suo carisma, la sua personalità e la sua positività che gli hanno permesso di diventare un punto di riferimento per intere generazioni. Confapi tutta è vicina ai suoi figli, alla sua compagna, alla sua famiglia e a Forza Italia”.

Lo dichiara il presidente di Confapi, Cristian Camisa.




Energivori classe di agevolazione VAL.x anno 2023: versamento Asos entro il 30 giugno

Ricordiamo alle aziende a forte consumo di energia elettrica con classe di agevolazione VAL.x per l’anno 2023 che entro il 30 giugno 2023 dovrà essere versata in acconto alla Cassa per i Servizi Energetici e Ambientali – Csea la prima rata della contribuzione alla componente Asos.
 
Le aziende interessate, accedendo al proprio account del portale della Csea potranno generare e scaricare l’avviso di pagamento analogico e provvedere entro il termine alla liquidazione dell’importo.
 
Decorso inutilmente il termine di pagamento, la Csea applicherà gli interessi di mora sui contributi da corrispondere.
 
Ricordiamo che la generazione dell’avviso di pagamento analogico blocca la possibilità di richiedere la rettifica della dichiarazione fino al pagamento dell’importo.
 
Restiamo comunque a disposizione per eventuali chiarimenti dovessero necessitare.

(RF/am)