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“La piccola impresa che vorrei”: rassegna stampa

Gli articoli pubblicati sulla nostra iniziativa dedicata al mondo delle scuole.




“ConfAPI Hour” con l’alpinista e Ragno Matteo Della Bordella

Informiamo le Aziende Associate che giovedì 8 febbraio, alle ore 18, presso l’Hangar Manzoni di Lecco si terrà il secondo appuntamento di “ConfAPI Hour“, ciclo di appuntamenti su temi extra-lavoro dedicati in esclusiva ai nostri associati. 

Ospite di questo incontro Matteo Della Bordella, alpinista e Ragno della Grignetta, che terrà la conferenza dal titolo “La via meno battuta”.

Il Maglione rosso, attraverso parole e immagini, racconterà la propria carriera e le spedizioni a cui è più legato in Patagonia e Groenlandia. 

Al termine verrà offerto un aperitivo.

Alleghiamo locandina.

Per partecipare è obbligatoria l’iscrizione: cliccare qui. 




“ConfAPI Break” con il Gruppo Giovani Imprenditori

Prende il via il nuovo progetto del Gruppo Giovani Imprenditori di Confapi Lecco Sondrio: “ConfapiBreak, tre light lunch di spessore” dedicati a tematiche attuali che riguardano il mercato di oggi e i suoi futuri cambiamenti.

L’iniziativa ha come obiettivo quello di creare una comunità di confronto, formata da imprenditori, riunita attorno ad un tavolo per discutere, grazie all’aiuto di un esperto, nuove chiavi di lettura dei cambiamenti in corso e incoraggiare alla creazione di strategie.

Ecco le date e i temi affrontati dai tre light lunch che si terranno dalle 12.00 alle 14.00 presso la sede Confapi Lecco Sondrio di via Pergola:

  • Mercoledì 14 febbraio 2024 Intelligenza artificiale: il futuro è qui. Moderatore: Luca Perri
  • Mercoledì 28 febbraio 2024 Alla ricerca del finanziamento perduto. Moderatore: Guido Bonaiti
  • Mercoledì 13 marzo 2024 ESG, questi sconosciuti? Moderatrice: Nicoletta Piazza 

Gli incontri vedranno la partecipazione di un massimo 15 persone.

In allegato la locandina.

Per iscriversi cliccare qui.
 

 




Confapi: indagine congiunturale II semestre 2023

Informiamo le Aziende Associate che Confapi nazionale sta promuovendo un’indagine congiunturale, redatta in collaborazione con il Centro Studi Confapi, sull’andamento delle imprese nel secondo semestre 2023 e sulle aspettative per il semestre in corso, oltre a domande di attualità politica economica.

A tal proposito, per acquisire maggiori informazioni sulle aziende del sistema Confapi, a beneficio dell’elaborazione delle strategie politiche da proporre e attuare a supporto del sistema che rappresentiamo, chiediamo alle aziende associate di compilare il questionario.

L’indagine sarà attiva fino alle ore 18 del prossimo 8 febbraio ed è compilabile al seguente link: CLICCA QUI.




Pierluigi Cordua è il nuovo presidente di Confapi Lombardia

Presso la sede di Confapi Lombardia il 17 gennaio scorso si è tenuta l’assemblea regionale dell’associazione, composta dai rappresentanti delle territoriali di Bergamo, Brescia, Lecco-Sondrio, Milano e Varese, nella quale è stato eletto il nuovo presidente lombardo del sistema Confapi che succede a Luigi Sabadini divenuto, lo scorso dicembre, membro della Giunta nazionale di Confapi e, ad aprile, presidente di Unionmeccanica Confapi.

Pierluigi Cordua, presidente di Confapi Brescia con il suo secondo mandato avviato lo scorso 29 settembre e membro della Giunta del presidente nazionale di Confapi Cristian Camisa, è il nuovo presidente di Confapi Lombardia per il mandato 2024-2026.
Amministratore delegato dell’azienda ISVE Spa, con sede Poncarale (BS), specializzata nella realizzazione di impianti per il riciclaggio di prodotti non ferrosi e per il trattamento del legno, ha 53 anni ed è sposato con tre figlie.
Cordua giunge a questa importante nomina al culmine di una lunga e attiva vita associativa. Ha, infatti, ricoperto il ruolo di consigliere degli ultimi due presidenti di Confapi Brescia, del Gruppo Giovani Imprenditori della territoriale bresciana, di Confapi Servizi ed Unionmeccanica Confapi nazionale. 

“Si apre per me un nuovo capitolo nell’attività di rappresentanza di Confapi che aggiunge, oltre al lavoro su Brescia, anche l’interlocuzione a livello regionale – afferma il presidente Pierluigi Cordua -. Proprio il dialogo con Regione Lombardia rappresenterà un fattore decisivo per il trasferimento costruttivo e propositivo di contenuti e istanze delle nostre imprese. Ringrazio sinceramente il presidente uscente Sabadini, al quale mi legano stima ed amicizia: nel solco del suo lavoro traccerò le traiettorie del mio mandato. A lui, inoltre, i migliori auguri per il prestigioso impegno nazionale alla guida di Unionmeccanica Confapi. Sono numerose le criticità che contraddistinguono questo 2024, ma credo che lo siano anche le opportunità. La nostra mission sarà, ovviamente, di proseguire nel nostro impegno volto alla formazione e informazione delle imprese associate. In questo senso riteniamo sia determinante il nostro impegno per trasferire ogni occasione di sostegno e crescita a disposizione, a partire da quelle messe in campo proprio dal Pirellone. Alcune scadenze fondamentali per il nostro sistema produttivo sono molto vicine – tra le altre lo stop ai motori endotermici nel 2035, i processi di transizione energetica, ambientale, digitale e di integrazione di intelligenza artificiale -, pertanto la nostra azione di supporto si conferma determinante. Inoltre, lo scenario geopolitico attuale, contraddistinto da una crescente instabilità, inoltre, centralizza ulteriormente il valore dell’associazione ed il suo ruolo di reale partner dell’imprenditore e delle aziende».  Confapi Lombardia è una Federazione regionale di secondo livello, si occupa del coordinamento fra le associazioni provinciali, al fine di uniformare ed armonizzare le loro attività di assistenza e di rappresentanza delle aziende associate. Complessivamente rappresenta oltre 3.700 imprese che danno lavoro ad oltre 70.000 dipendenti”.
 




Camisa alla Farnesina per tavola rotonda Italia-Kazakhstan

Confapi ha partecipato alla Farnesina alla Tavola rotonda sugli investimenti Italia-Kazakhstan con il Presidente della Repubblica del Kazakhstan, Kassym-Jomart Tokayev.
Dopo aver ringraziato il Vicepremier e Ministro degli Esteri, Antonio Tajani, per il lavoro di connessione, sinergia e coinvolgimento tra settore privato e pubblico che sta svolgendo, il Presidente Cristian Camisa ha evidenziato gli obiettivi su cui si sta concentrando l’azione della Confederazione: rafforzare le relazioni economiche e commerciali tra i due Paesi, portando come valore aggiunto la qualità dei nostri prodotti, la flessibilità e il saper fare delle Piccole e Medie Industrie Private italiane.
 
“Le nostre PMI – ha detto il Presidente di Confapi – si distinguono per la velocità di azione, la flessibilità e l’elevata capacità di soddisfare una domanda specifica e mutevole. Possono rispondere in modo rapido e proficuo a qualsiasi richiesta personalizzata del mercato. L’alta qualità della nostra industria manifatturiera insieme alle preziose competenze delle nostre PMI possono stimolare il processo di diversificazione del sistema produttivo kazako, trasferendo best practices e una lunga esperienza di crescita industriale in tutti i settori”.
Fondamentale secondo Confapi è il tema dei minerali rari. “Auspichiamo – ha sottolineato Camisa – si valuti una partnership strategica per interventi congiunti nel mining, vista l’importanza del tema dei minerali rari e la necessità per il nostro Paese di fare scorte strategiche che garantiscano la produttività delle nostre industrie anche a lungo termine. Vogliamo continuare a lavorare fianco a fianco con il Governo e le Istituzioni per sviluppare legami commerciali con Paesi esteri ancora più forti a vantaggio delle nostre aziende. La direzione di internazionalizzazione tra il Governo e le associazioni – ha concluso – sta procedendo nella direzione giusta per dare sempre nuova opportunità alle piccole e medie industrie italiane. 



Confapi alla Camera su intelligenza artificiale

Confapi è stata audita dalla XI Commissione ‘Lavoro pubblico’ della Camera dei Deputati nell’ambito dell’indagine conoscitiva sul rapporto tra Intelligenza Artificiale e mondo del lavoro. In rappresentanza della Confederazione è intervenuto il presidente di Unimatica Confapi Brescia, Antonio Perini, che ha evidenziato innanzitutto come il tema stia acquisendo sempre più rilevanza nel mondo produttivo delle piccole e medie industrie. “E’ necessario quindi – ha spiegato – guardare ai benefici e alle opportunità di una tecnologia con applicazioni intelligenti che aumenteranno l’esperienza, il benessere e la capacità della forza lavoro” mentre spesso le “indagini che affrontano la AI e negli ultimi mesi quella Generativa, tendono a evidenziare gli scenari più pessimistici, gli effetti negativi riguardo la sostituzione di lavoratori o la scomparsa di alcune professioni e profili”.

In Italia la digitalizzazione del processo produttivo delle aziende, passaggio fondamentale per pensare all’inserimento della AI come rileva anche il recente studio di ISTAT, presenta una grande differenza tra le grandi aziende e le PMI. Queste ultime, che sono la gran parte dei nostri associati, nel 60,7% dei casi hanno raggiunto un livello base contro il 91,1% della grande impresa.  Da un sondaggio interno emerge che il digitale è in avanzamento ma polarizzato sulle aziende più strutturate; la conoscenza dei temi legati alla AI generativa è limitata, mentre è sempre più impellente ed urgente. Ci sono scarse competenze interne e difficoltà a realizzare formazione funzionale all’adozione di questa tecnologia anche per mancanza di personale e di figure specializzate: oggi, le aziende stanno raccogliendo una montagna di dati di produzione che non vengono analizzati ed utilizzati per fare davvero efficienza e creare competitività, aumentando inoltre il divario con gli altri paesi.

Per Confapi l’intelligenza artificiale e quella generativa in particolare ci permetterà di ricavare valore dai dati, ridurre i tempi operativi, estrarre informazioni preziose per migliorare le procedure e supportare le decisioni. È indispensabile, per questo, promuovere corsi intensivi di formazione continuativa, dedicati sia a nuove risorse che alla valorizzazione di quelle interne. I fondi interprofessionali possono rivestire in questo ambito un ruolo fondamentale come lo saranno altresì politiche di sgravi fiscali, crediti d’imposta e incentivi per le aziende che intendono formarsi. Secondo la Confederazione servono quindi un collegamento tra le aziende e gli istituti scolastici, non solo tecnici, visto che la AI generativa è uno strumento di utilizzo comune in tutte le attività aziendali e inoltre una grande attenzione legislativa nella regolamentazione del trattamento e la protezione dei dati aziendali e personali, e i rischi derivanti da uno scorretto utilizzo degli stessi. Infine, si ritiene necessario valutare l’esposizione a potenziali minacce degli asset digitali e fisici dell’azienda, in modo continuativo, potenziando la cybersecurity, altro tema che evidenzia un gap immenso tra grandi aziende e PMI.




“La ripresa è debole serve creare manodopera”

L’intervista rilasciata al Corriere della Sera dal presidente Cristian Camisa.

Confapi rappresenta 116 mila piccole e medie industrie che negli ultimi anni si sono trovate ad affrontare sfide senza precedenti. Lo scenario è ancora molto incerto a causa dei conflitti in Ucraina e Medio Oriente.

Presidente Camisa, cosa vi aspettate per il 2024?
«Nel 2023 abbiamo avuto un primo semestre positivo e poi c’è stato un rallentamento. Ci attendiamo un primo quadrimestre del 2024 ancora incerto e debole. Auspichiamo che con l’arrivo del nuovo annuo si attenui la stretta della politica monetaria per permettere alle aziende di tornare a investire e crescere», spiega Cristian Camisa, presidente Confapi.

Qual è la vostra priorità?
«La carenza di manodopera. Crediamo che questa problematica dovrebbe essere al centro dell’azione di governo perché sta diventando una vera e propria emergenza. Ogni 100 offerte di lavoro ne riusciamo a coprire solo 48. Credo si debba agire su due binari: fare in modo che le aziende abbiano la possibilità di formare i giovani e spingere sul digitale. La formazione è l’aspetto fondamentale, su questo vorrei lanciare una provocazione…».

Dica.
«Si potrebbe pensare a una sorta di servizio civile di tre o sei mesi per i ragazzi che non proseguono il percorso di studi e non cercano lavoro, i cosiddetti Neet, pagato in parte dallo Stato e in parte dalle aziende stesse. Questo ci consentirebbe di ridurre la disoccupazione giovanile e darebbe alle aziende la possibilità di formare nuova manodopera qualificata. I giovani oggi vedono la piccola e media industria come un settore molto attrattivo. Per non sprecare questa opportunità dobbiamo saper innovare».

Le risorse del Pnrr rappresentano un’occasione importante. Siete soddisfatti delle modifiche?
«Le modifiche che il governo ha ottenuto, soprattutto l’integrazione del piano Transizione 5.0 all’interno del capitolo sul Repower Eu, vanno nella direzione che avevamo auspicato. Il Piano di ripresa e resilienza, così come era stato concepito all’origine, non era fatto per la piccola e media impresa. Ci auguriamo che venga potenziato lo strumento del credito di imposta, un modello semplice e intuitivo, già conosciuto dai nostri imprenditori».

Come associazione avete chiesto più volte una proroga del Superbonus, l’ultimo spiraglio è nel decreto Milleproroghe. Quali sono i rischi se non dovesse arrivare?
«Una proroga di due o tre mesi è necessaria. L’urgenza è evitare il fallimento delle aziende e il proliferare di contenziosi. Delle 14 mila imprese edili associate a Confapi il 30% sono in gravi difficoltà per lo stop del Superbonus, parliamo di circa 4.000 imprese».

A inizio dicembre si è riunito il tavolo sull’automotive istituito dal ministero delle Imprese e del Made in Italy d’intesa con Stellantis, cosa vi aspettate?
«Chiediamo garanzie per l’indotto. Sono necessari progetti chiari e concreti che impediscano quello che di fatto sta già avvenendo: le imprese dell’indotto da un giorno all’altro si vedono ridurre o cancellare commesse da cui dipende la loro stessa sopravvivenza. Parliamo di imprese che finora hanno fornito componentistica a tutta Europa e in questi anni hanno saputo andare avanti nonostante gli shock, salvando il sistema Paese dalla crisi».

Un’altra partita complessa è quella dell’ex Ilva.
«Mittal ha dimostrato che non ha alcuna intenzione di investire, come Paese non possiamo permetterci di perdere il polo dell’acciaio, questo comparto è un elemento di competitività importante per il Paese. Per il futuro di Acciaierie d’Italia sarebbe auspicabile che Invitalia passasse in maggioranza in modo da poter avviare un piano industriale serio. Ritengo che sarebbe utile anche aprire a partner extra Ue che possano essere interessati a investire in Italia».




I 75 anni di Confapi Gli imprenditori affiancano le scuole

La Provincia di sabato 13 gennaio, articolo sul nostro progetto scuole 2024.




Ilva. Camisa: aprire ad acciaierie extra UE

“Bisogna trovare al più presto una soluzione all”indisponibilità da parte di ArcelorMittal ad assumere impegni finanziari e di investimento sul futuro dell’ex Ilva. L’Italia, che può vantare la seconda manifattura d’Europa, non può assolutamente permettersi di non poter contare sul polo dell’acciaio”. Lo dichiara il Presidente di Confapi, Cristian Camisa.

“Siamo consapevoli delle grandissime difficoltà che il Governo sta vivendo. E’ un tema che si trascina da troppo tempo. Riteniamo non sia più procrastinabile assumere il controllo di Acciaierie d’Italia aumentando la partecipazione statale, lavorando fin da subito però su obiettivi a lungo termine. La nostra proposta è quella di provare ad aprire ad acciaierie extra UE che negli ultimi mesi hanno fatto investimenti strategici importanti, come l’acquisizione di US Steel da parte di Nippon Steel per oltre 14 miliardi di dollari, perché noi pensiamo che questa possa essere una soluzione anche in virtù dell’introduzione del “Cbam”, il Regolamento europeo sul meccanismo di adeguamento del carbonio alle frontiere per impedire che le merci importate da Paesi extra-Ue godano di indebito vantaggio competitivo. In questa fase storica potrebbe essere interessante per le aziende extra Ue creare un polo anche in Italia e dunque in Europa per andare a bypassare questa tassazione che secondo un nostro studio avrebbe un’incidenza percentuale attorno al 12% sulla materia prima, quindi estremamente importante”.

“I nostri imprenditori dell’indotto stanno vivendo una situazione estremamente complicata e il rischio serio è quello di fallire e perdere così un know-how che ci ha permesso nel corso degli anni di essere un punto di riferimento straordinario per la competitività del nostro sistema industriale. Sarebbe un danno per tutto il Sistema Paese. Diamo nostra massima disponibilità al Governo ad essere coinvolti – conclude Camisa – in questa fase storica occorre mettere da parte gli interessi particolari per raggiungere insieme un grande obiettivo: creare il polo dell’acciaio più tecnologico e green europeo che dia una spinta importante alla competitività del sistema Paese”.