“Il nostro sistema di tutela della sicurezza e della legalità del lavoro – ha detto Napoli nel suo intervento – soffre di un alto tasso di regolazione normativa e di un basso livello di effettività della prevenzione e della repressione, traducendosi spesso in una iperburocratizzazione delle procedure. Crediamo opportuno rendere conveniente per l’imprenditore ammodernare i macchinari e gli strumenti di lavoro acquisendone di nuovi, non solo più efficienti in termini di produttività, ma anche a livello di sicurezza. Sarebbe anche necessario ipotizzare percorsi di formazione non generici e burocratici, ma tarati sulle mansioni specifiche”.
“Come Confapi – ha sottolineato il vicepresidente – condividiamo le idee del Governo di rafforzare le misure di sicurezza dei giovani che svolgono apprendistato cosa che favorirebbe anche un matching migliore tra domanda e offerta. Sarebbe auspicabile poi che parallelamente alla prevenzione si sviluppasse la cultura della sicurezza che dovrebbe partire dalle scuole e quindi diventare una vera e propria materia scolastica”.
Tra le altre proposte portate da Confapi al tavolo ministeriale l’introduzione di uno strumento ispettivo collaborativo teso alla prevenzione rispetto a quello attualmente previsto che è eminentemente sanzionatorio; la detassazione delle spese per la sicurezza nei luoghi di lavoro, la semplificazione del Documento di valutazione dei rischi.