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Convegno: “Energia: le comunità energetiche locali. Certezze e opportunità”

Regione Lombardia organizza per lunedì 23 maggio, alle ore 18, presso Palazzo Falck, in piazza Garibaldi a Lecco, il convegno dal titolo:

“Energia: le comunità energetiche locali. Certezze e opportunità”.

Intervengono: 

Massimo Sertori Assessore agli Enti locali, Montagna e Piccoli Comuni di Regione Lombardia

Marco Canzi Presidente ACSM-AGAM

Paolo Arrigoni Senatore – Questore del Senato della Repubblica Responsabile del Dipartimento Energia Lega

Modera

Mauro Piazza Consigliere regionale della Lombardia

(MP/am)




Rapporto annuale 2021 del lavoro provincia di Lecco

Giovedì 5 maggio 2022, nella sede della Camera di Commercio di Como-Lecco, si è svolta la presentazione dell’12° Rapporto annuale sul mercato del lavoro lecchese, dal titolo Il mercato del lavoro lecchese alla prova di resilienza con i dati sull’andamento nel 2021.

Il Rapporto è stato realizzato da Provincia di Lecco e Camera di Commercio di Como-Lecco nell’ambito del progetto Polo di eccellenza per la gestione del mercato del lavoro e delle risorse umane in provincia di Lecco, operativo dal 2009.

In allegato la sintesi del report.

(MP/am)




Serata finale di festeggiamenti dei 30 anni del Gruppo Giovani Imprenditori

Come anticipato il mese scorso quest’anno il Gruppo Giovani Imprenditori di Api Lecco Sondrio festeggia i primi trent’anni di attività e, per celebrare questa ricorrenza, ha deciso di organizzare due momenti importanti di celebrazioni.

Il secondo e conclusivo evento sarà una serata di gala dedicata esclusivamente agli Associati di Api Lecco Sondrio e si terrà venerdì 17 giugno all'Antico Borgo di Annone Brianza (Lecco).

Per avere maggiori informazioni sulla serata e per riservare il proprio posto CLICCARE QUI

Le iscrizioni dovranno pervenire entro martedì 7 giugno. 

(SG/sg)

 




Nuova classificazione dei codici Ateco

Con una Nota informativa 29 dicembre 2021, l’Istat aveva comunicato la pubblicazione della nuova Classificazione Ateco 2007 aggiornamento 2022, decorrente dal 1° gennaio 2022 e recepita a livello amministrativo dal 1° aprile 2022.

Al riguardo, con la Risoluzione 4 maggio 2022, n. 20/E, l’Agenzia delle Entrate ha precisato quanto segue:

  1. è possibile verificare i codici Ateco, prevalente e secondari, collegati alla propria posizione fiscale e registrati in Anagrafe tributaria accedendo alla propria area riservata del sito dell’Agenzia delle Entrate tramite SPID, la Carta nazionale dei servizi (CNS) o la Carta d’identità elettronica (CIE). Professionisti, imprese e persone fisiche titolari di partita Iva possono ancora accedere all’area riservata con le credenziali Entratel/Fisconline rilasciate dall’Agenzia. All’interno dell’area riservata occorre selezionare il servizio “Cassetto fiscale” e aprire la sezione “Dati anagrafici” per verificare il codice Ateco prevalente e la sezione “Altre attività”, per verificare i codici Ateco delle eventuali attività secondarie;
     
  2. i contribuenti sono tenuti a valutare, in base alla nuova Classificazione Ateco 2007, se il codice comunicato in precedenza sia stato modificato;
     
  3. l’adozione della nuova classificazione non comporta l’obbligo di presentare un’apposita dichiarazione di variazione dati ai sensi degli articoli 35 e 35-ter del Dpr 633/72 (in tal senso si richiama la Risoluzione 24 giugno 2008, n. 262/E).

(MF/ms)
 




Cessione credito imposta “Bonus edilizi”: frazionamento

crediti d’imposta derivanti da bonus edilizi ceduti alle banche possono essere a loro volta ceduti ai correntisti anche frazionati per singola annualità, senza la necessità di dover cedere a un unico soggetto l’intero credito.

Dopo l’anticipazione del Ministro all’Economia Franco durante il question time dello scorso 27 aprile, che non aveva fugato tutti i dubbi degli operatori, il 6 maggio è arrivato il chiarimento da parte di Ernesto Maria Ruffini.

Il Direttore dell’Agenzia delle Entrate, intervenuto alla giornata di studio “Bloccare le frodi senza bloccare la cessione dei bonus edilizi”, tenutasi a Venezia, ha spiegato che “nel momento in cui il credito viene immesso nel sistema, e quindi diventa di fatto un credito ceduto e a sua volta cedibile, può essere ceduto con singoli codici univoci relativi alle singole annualità a cui si riferisce”.

Di conseguenza, in presenza di un credito complessivo detraibile in più anni, “ognuno di quegli anni – ha aggiunto – può avere un codice ulteriore e può essere ceduto a soggetti differenti, senza necessariamente trovare un acquirente che si compri tutto il pacchetto.

È possibile trovare soggetti diversi, ciascuno dei quali prende soltanto una frazione”.

Resta inteso, però, che il frazionamento riguarda la singola annualità e che non potrà esserci un’ulteriore suddivisione in frazioni più piccole: “Non c’è un’ulteriore frazione all’interno dell’annualità – ha spiegato Ruffini in proposito –. Posso parcellizzare per annualità di competenza, attribuisco un codice univoco a quella annualità e cedo quella singola annualità non dovendo per forza cedere l’intero credito”.

Tale interpretazione, che verrà messa nero su bianco in una circolare che l’Agenzia emanerà nelle prossime settimane, è quella che, ha sottolineato Ruffini, “meglio risponde alla finalità della norma” che ha portato all’introduzione dei codici univoci, ovvero contrastare le frodi attraverso un sistema che consentisse di risalire sempre alla genesi del credito. In effetti, la maggior parte delle frodi, ha confermato il Direttore delle Entrate, sono state perpetrate proprio con questo sistema, “l’artificioso frazionamento del credito”, oltreché con le “cessioni a catena”, anch’esse attuate per nascondere l’origine illecita del credito d’imposta.

Sulla possibilità che ci potessero essere frodi, il sistema “era stato avvertito per tempo”, ha spiegato il Direttore della UIF, Claudio Clemente, e seppur con ritardo ha comunque risposto.

Prova ne sia l’aumento registrato nei primi mesi del 2022 delle segnalazioni di operazioni sospette relative agli ecobonus.

A fronte delle circa 500 arrivate lo scorso anno, nei primi quattro mesi del 2022 sono già a quota 700, “la gran parte dal sistema bancario. Sarebbe utile – ha aggiunto Clemente – una maggiore partecipazione anche da parte di altri soggetti, perché proprio il fatto che non tutti abbiano reagito con uguale forza ha portato al problema delle frodi”.

I commercialisti, dal canto loro, “si sono assunti le loro responsabilità”. A dimostrarlo le check list diffuse nei mesi scorsi dalla Fondazione di categoria. “Il nostro – ha sottolineato Nicolò La Barbera, esponente della FNC – dovrebbe essere un visto di conformità «leggero», un controllo formale delle carte, ma abbiamo voluto che il controllo fosse sostanziale, anche a costo di venire accusati di essere troppo rigidi”.
Asseverazioni, visti di conformità e codici univoci, ha continuato il neo-Presidente dell’ODCEC di Palermo, sono strumenti “sufficienti anche al mondo bancario per poter acquisire il credito serenamente”. Oltre ai controlli a valle, secondo La Barbera, sarebbe però necessario implementare anche quelli “a monte”, in modo da evitare di chiamare in causa il professionista “quando è ormai troppo tardi”.

Sarebbe necessaria, inoltre, una semplificazione delle procedure dal lato degli istituti di credito, quantomeno nel senso di una loro maggiore uniformità. Un obiettivo che, però, non è facile da raggiungere: “Noi – ha ricordato Gianfranco Torriero, Vicepresidente dell’ABI – non siamo un sistema ma un settore composto da soggetti in forte competizione tra loro. Ogni banca ha un proprio sistema e ognuna ritiene di avere il migliore. Da questo punto di vista, riuscire a trovare un minino comune denominatore in presenza di uffici compliance anche molto diversi tra loro, è complicato”.

L’acquisizione dei crediti d’imposta, in ogni caso, va avanti. “Le banche – ha sottolineato Carlo Piana, Direttore Generale di Crédit Agricole FriulAdria – non hanno chiuso i rubinetti ma hanno un plafond accoglibile in compensazione. Ecco perché la norma che consente di rimettere in circolo i crediti acquisiti è così importante”. Crédit Agricole ha assunto impegni per circa 3,1 miliardi e, di questi, quasi la metà sono già stati erogati, nella maggior parte dei casi, in “modo abbastanza accelerato”.

(MF/ms)